martedì 28 dicembre 2010

Sant'Agostino

Le ansie di un padre sono infinite, ripetute, insolite, improvvise.
E prima di essere padre mai avrei pensato d averne di così di stupide.
Una notte in bianco per la preoccupazione di quello che è accaduto oggi.

La sacra famiglia è trasumata in montagna per un settimana di riposo, di sci, di gite e di giochi.
Ma la settimana coincide soprattutto con il battesimo dello sci di Pilù.
A lungo preparato, a lungo agognato, a lungo organizzato, l'esordio nella disciplina alpina per eccellenza, si è consumata oggi con la prima lezione con il maeatro dei maestri: Agostino,
molto probabilmente la reincarnazione montana del santo/filosofo più ammirato anche dal mondo laico.
Io ero in ansia pura.
Pilù non è un fulmine nelle attività fisiche, o almeno così sembrava. Vederlo giocare a pallone è inquietante come un film di Dario Argento.
Ma oggi la mia opinione su di lui è cambiata radicalmente.
È bastata un'ora di lezione per vedere quel botolo tutto blu con casco rosso sfrecciare sulla pista baby, sicuro, con curve, frenando al punto giusto.
Una gioia per gli occhi di papà che sogna da decenni di poter sciare con il proprio figlio.
Una giornata di felicità, in cui lui si aggirava presso gli impianti, una volta concluse le peripezie sciistiche, alto due metri e guardava tutti dall'alto in basso.

Domani altra ora di lezione e poi Pilù scierà con il papà, almeno un po'.
E io sarò sempre più felice, e orgoglioso.

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