domenica 16 gennaio 2011

Il mio programma preferito

Io non accendo quasi mai la Tv. Ora un po' di più con il digitale terrestre (anche se non ved quasi un tubo), ma sempre molto poco.
Un po' per spocchia un po' perché c'è proprio poco da vedere. Non ho bisogno della Tv per avere compagnia. Il mio solo problema è riuscire a trovare qualche momento di solitudine, esattamente l'opposto.
Ma stasera, mannaggia a me, ho acceso a un orario 'non protetto', durante l'ora dei tg e cosa ti vedo?
Un film dell'orrore? Peggio!
Una partita di calcio? Ancora peggio!
Una televendita di aspirapolveri? Peggissimo!!
C'era lui, patinato, cravattato, tirato, incavolato, inquisito,, braccato. Ma anche in difficoltà vera, spaesato, alla ricerca di qualcosa, solo...
Ma non voglio parlare di questo. Ormai sono distante anni luce da tutto ciò. Sono in mezzo all'oceano, lontano da tutte le coste, senza la necessità, né la voglia, di trovare una nuova rotta.
Mentre parlava quello, è successa l'unica cosa importante da segnalare in questa orribile, grigia, fredda domenica milanese. 
Pilù, dopo i vari tentativi, dopo questi primi mesi di scuola, è improvvisamente partito in quarta e si è messo a leggere alla velocità della luce (si fa per dire!), zittendo la facciona ingombrante che riempiva letteralmente il monitor, ma soprattutto lasciandoci a bocca aperta.
BiBì, gelosa, cercava in tutti i modi di riagguantare l'attenzione, ma Pilù è andato avanti senza fermarsi.
La storia che leggeva, lentamente, si è sviluppata, si è raccontata, si è incredibilmente capita. Si trattava del nuovo libro di Giulio coniglio, non della Critica della ragion pura, ma comunque è stato bellissimo.
Pilù si è alzato notevolmente, ha un'espressione ormai 'da grande', parla e interloquisce senza problemi.
Intanto BiBì annaffiava le piante - da sempre abbandonate a se stesse - correndo avanti e indietro per la casa, sempre più bella, sempre più grande, sempre più 'donna'...
È una soddisfazione tutti giorni guardare questo spettacolo, altro che Tv, altro che qualche faccione...

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...