lunedì 26 marzo 2018

Due interviste

Dopo mesi rieccomi, perché ormai scrivere è la mia vita.

Due interviste (sempre su Repubblica), distanti da loro anni luce, mi hanno intrigato negli ultimi giorni.

La prima a Maurizio Maggiani (23 marzo), scrittore insigne e vincitore del premio Strega nel 2005 con Il viaggiatore notturno (Feltrinelli). E sull'onda dell'entusiasmo ora sto le leggendo Il Romanzo della nazione, opera auto-biografica che racconta la sua famiglia e la sua storia (almeno fino a dove sono arrivato) Opera impegnativa, per nulla scontata, a tratti dolorosa, perché ognuno, in fondo, si riconosce nelle storie familiari altrui, fatte di amori, affetti, dolcezze ma anche di dolori, sofferenze, abbandoni e morti.
Comunque non volevo parlare di libri.
L'intervista di Maggiani e sensazionale perché è una stilettata - o meglio, una sciabolata - alla cosiddetta sinistra di oggi che recentemente ha visto sfumare valori, organizzazioni, sogni e soprattutto voti.
Ma neanche di questo volevo parlare.
Volevo solo sottolineare, o meglio riportare al mondo intero il suggerimento di Maggiani che ci ricorda che la sinistra si riconosce se persegue 'pane, giusti zia e libertà'. Come dice 'è un fatto di una semplicità e di una chiarezza assolute'.
Banale? Ovvio? Datato?
Beh, se l'operaio del cotonificio brianzolo o quello della Fiat si mette a votare partiti che per definizione sono schierati ben da altre parti, qualche problema deve pur esserci.
Io non voglio cadere - o quanto lo vorrei!! - nelle analisi ideologiche, nel rilevare la temperatura di chi è più di sinistra di altri, ma è evidente che se il 'popolo' si schiera per rappresentanti dichiaratamente razzisti e xenofobi, e di destra assoluta, è evidente che il messaggio è arrivato forte e chiaro e che la sinistra - consapevole, attenta, garantista... - o non ha fatto il suo dovere oppure non si è spiegata bene. Credo che sia la prima, l'opzione responsabile.
Ora l'uomo toscano si è messo da parte (e gioca nell'ombra), analisi sul dopo voto non pervenuta, responsabilità dichiarate e fotografate nessuna, si continua a testa bassa con la stessa linea politica - ammesso che ci sia - e si attende, perché è così, fidatevi!, che passi un po' la buriana, che si faccia un governo che probabilmente non starà in piedi, per ripresentarsi tali e quali con la bandiera dell'opposizione attenta e realista, e la faccia di tolla di dire 'siamo noi la garanzia per la crescita e per le libertà civili e per la democrazia'.
Non so, un fastidio mi sale lungo la schiena, anche se ormai i tempi per le battaglie e per l'impegno sono definitivamente sepolti.
Ma l'intervista meritava davvero, se si vuole ancora un po' muovere il cervello senza lo smartphone tra le dita.

Della seconda intervista ne parlo domani, così sale la suspense.

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