Volevo scrivere qualcosa sul ragazzo che si è suicidato dopo che i genitori lo avevano scoperto che si faceva qualche canna. E su quanto ha dichiarato il padre sull'inadeguatezza dei genitori nell'educazione dei propri figli.
Ma non ce la faccio.
Troppo difficile, troppo duro, troppo tutto.
E tutto troppo facile, nel criticare, nel giudicare, nell'esprimere pareri, al caldo della propria casa.
Bisogna trovarsi in quelle situazioni, bisogna dover affrontare prima le difficoltà e il mondo che le circonda, bisogna vivere in prima persona la perdita di un figlio per poter parlare.
Il resto sono solo chiacchiere, solo parole al vento, solo inutili prove d'orchestra che non portano mai al vero concerto.
Io posso concepire di smarrire tutto - soldi, salute, stabilità, amore, il portafoglio... - ma la sola idea di perdere uno dei miei figli mi mette in uno stato di prostrazione totale, di tristezza infinita, di mancanza d'aria.
È impensabile, è impossibile.
Quindi meglio tacere, rispettare il dolore assoluto, il peggiore di tutti, e stare in silenzio.
E tornare a casa dai propri figli e coccolarli, all'infinito.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il vento, il cappello, l'uomo
Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...
-
Succede anche a me, sempre più spesso. Non so se funziona da antidepressivo, ma qualcosa fa. Non per il calcio naturalmente: appena divento...
-
Quel che sarà sarà...oggi non ho voglia di tristezze. Milano si svuota, intanto, lentamente, e decisamente non come negli anni passati. I...
-
...era gobba pure quella, era gobba pure quella...la famiglia dei Gobbon!!! Questo è un pezzo di una canzone - di origine imprecisata - ch...
Nessun commento:
Posta un commento