lunedì 9 gennaio 2017

Un anno di libri

Bingo!
Nel 2016, così mi ricorda Anobii, ho letto 45 libri.
Forse è il mio record, forse no, ma poco importa.
È comunque un numero considerevole, visto che io leggo prevalentemente di sera e ancora di più di notte (questo la dice tutta su la mia insonnia).
Questi i dati Istat (non ho trovato nulla di più recente) che fotografano la quantità di lettori in Italia (i dati sono relativi al 2015). Probabilmente a breve usciranno i dati che ci dicono come è andata nel 2016, ma credo che la cosa non si sposterà di tanto.
Inutile commentare, tanto sappiamo tutti qual è la situazione. Ed è altrettanto inutile fare gli snob.
Ognuno fa quello che vuole e chi rompe paga, e i cocci sono suoi.

Volevo, se la memoria mi aiuta, fare un po' mente locale sui libri 'migliori' (o meglio quelli che mi sono piaciuti di più) che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso di lettura nel corso dell'anno, aggiungendo qualche nota (i link di riferimento riportano all'altro altisonante blog che con grande fatica cerco di aggiornare e che mi permette di raccogliere pensieri e pareri su alcuni dei libri che mi permetto di sfogliare. Non è molto elegante autocitarsi ma in fondo è farina del mio sacco).
È una cosa complicata, anche perché sono sempre meno i libri che lasciano il segno, almeno quello profondo, e sono sempre di più quelli che quando chiudi l'ultima pagina ti ritrovi a tirare un sospiro di sollievo senza alcun rammarico.

Primo tra tutti - ma in questo non sono per nulla originale - c'è Stoner, formidabile viaggio tra la solitudine, l'abbandono e la tristezza umana. La storia di un uomo tra riscatto e incapacità di reagire, tra voglia di affermarsi e desiderio incontrollabile di 'lasciar stare tutto così', senza combattere. Invidia pura per la capacità di narrare di John Williams, l'autore.
A mezzo millimetro di distanza segue La chimica della bellezza, di Piersandro Pallavicini. È una storia di profonde illusioni, di attese mai soddisfatte, di amicizie forti e di tradimenti. Riuscendo - e non è cosa da poco -  a farti diventare 'simpatica' la chimica e soprattutto a farti sorridere, e molto. Un libro di grande conforto, imperdibile.
Altra perla di straordinaria lucentezza è Un solo paradiso di Giorgio Fontana. È la storia di un abbandono, della fine di un amore, di uomo lasciato dalla donna della sua vita. Ed è la storia dell'incapacità - folle! - dell'uomo di raccattarsi, di reagire, fino a lasciarsi andare senza speranza.
Il libro è un pugno allo stomaco, lascia poche speranze al lettore che viene trascinato in questo gorgo sempre più in fondo. L'ultima pagina, perché è l'ultima!, è come riprendere aria poco prima di affogare. Sublime, anche se senza via d'uscita.
Per alcuni versi sopra tutti ritrovo L'intenso calore della luna di Gioconda Belli. Un viaggio dentro il mondo delle donne, dentro la loro sessualità, dentro la vita che cambia. 'Si chiude una porta ma si può aprire un portone', si potrebbe sintetizzare, dopo averlo concluso. È un meraviglioso viaggio dentro se stessa (la protagonista) per raccontare alle altre e agli altri cos'è una donna e cos'è l'amore. Un libro infinito, per gli occhi e la mente. E i maschietti dovrebbero leggerlo tutti.
E poi La Lettrice scomparsa, un semi-giallo che lancia sul mercato la biblioterapia, la 'scienza' che cura tutti i malanni psicologici attraverso la lettura. L'idea è di per sé straordinaria e vale solo lei il libro. La storia si sviluppa affascinante tra citazioni dotte, donne dallla capacità seduttiva infinita e un mistero che con fatica si risolve. Geniale.
Fin qui i libri intensi, alcuni sofferti, alcuni più brillanti.
Durante quest'ultimo anno ho 'imparato' a leggere anche libri più dediti alla leggerezza, a storie più lievi, spesso dal lieto finale, in cui ci si avvicina alla vita di tutti i giorni, in cui il rapporto tra uomo e donna è contrassegnato dall'amore, dalla difficoltà di stare insieme, dove prendersi e lasciarsi è il motore della vita di tutti i giorni.
E così ho conosciuto Luca Bianchini - Se domani farà bel tempo e Dimmi che credi al destino - segretario del partito della leggerezza, la sognante (e bellissima) Caroline Vermalle - Due biglietti per la felicità, La felicità delle piccole cose e Due cuori a Parigi - e Federica Brunini con le sue Quattro tazze di tempesta.

Si prospetta un bellissimo anno davanti a me, visti i segnali. E non solo dal punto di vista della lettura.
Avanti così.

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