mercoledì 14 dicembre 2016

Dodici

Caro Andrea,
oggi è il tuo compleanno. E fanno dodici.
Stamattina, all'alba, ti sei infilato nel mio letto, contento, agitato, fremente per la giornata.
Io ti ho sussurrato "tanti auguri, amore mio" e tu mi hai abbracciato come mai lo avevi fatto in passato.
Sono stati attimi di fortissima intimità, di un figlio con suo padre, quasi a sigillare un rapporto, inossidabile.
Abbiamo parlato a lungo.
Dei tuoi regali - Non aprirli fino al mio ritorno stasera, eh? - della scuola, dei tuoi amici, delle tue 'donne'.
Mi hai anche detto che "ora che sono in piena pre-adolescenza chissà cosa succede...".
Non succede nulla, figlio mio, o forse cambia tutto.
Ma sta già cambiando, e da tempo.
Ormai sei alto come una pertica, hai cominciato a staccarti da tua sorella. Fino a poco tempo fa eri iperprotettivo nei suoi confronti, le stavi attaccato come una cozza, ora stai lanciandoti verso la tua strada, contrapponendoti spesso a lei.
Ma va bene così, fa parte della crescita, della vita. A un certo punto della vita ti ricongiungerai con lei, ritornerai a essere complice. Ricordati che il rapporto con i propri fratelli o sorelle è quello più duraturo, più lungo. E forse il più bello.

Se il futuro ce lo permette, abbiamo davanti tempo e modo per coltivare questo meraviglioso rapporto, esclusivo, tutto nostro!, fatto di complicità 'tra maschi', amore vero e rispetto reciproco.
Quando avrai figli capirai quanto grande, assoluto possa essere l'amore che un padre prova per un figlio. Fino a quasi far male, fino a sacrificare tutto, anche se stesso.
Stasera ci divertiamo, e molto.
Un bacio infinito.
Papi

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