mercoledì 1 aprile 2015

Ma che musica maestro!

Chi se la ricorda la sigla di una Canzonissima '70, cantata dalla Carrà?
Non molti, credo, non era un esempio di alto livello musicale.
Ma questo era solo un espediente per raccontare cosa è successo l'altra sera, in quel luogo 'ameno' e tra le tangenziali che è il Forum Mediolanum. Insomma l'unico palazzetto per lo sport e manifestazioni musicali che Milano ha oggi.
Mesi fa, quando il mondo era ancora diverso - e forse anche la mia vita - ho acquistato i biglietti per assistere a un evento unico e che lascerà il segno. Il concerto di Paul Simon e Sting 'on stage together' a Milano, unica tappa italiana del tour mondiale che stanno facendo.

Vedere Paul Simon (è la quarta volta questa, due con l'amato Art) è un'emozione seconda solo a poter vedere i Beatles, quindi la prima.
È un pezzo della mia storia personale, è la colonna sonora di amori e di dolori di cuore, è il fil rouge di interi decenni di vita.
Ancora oggi solo sentire una sua (loro) canzone mi torce le budella, mi fa ricordare cose belle e brutte, mi rende la vita più dolce.
E con il tempo che passa, rivederlo dal vivo comporta sempre un po' di apprensione, di preoccupazione che sia cambiato, che non riesca più a trasmettere emozioni, che 'non ce la faccia più'.
Simon ha la capacità straordinaria di produrre musica d'elite, di condurre intere generazioni sulla via del dolce suono, della purezza delle note, senza dimenticarsi impegno sociale e messaggi positivi.

La foto è penosa, ma quello con
la chitarra sotto la luce divina è Paul Simon
L'altra sera con una compagno 'strano' come Sting è stata un'apoteosi.
Sting troneggiava fisicamente (proprio come Garfunkel l'ha fatto per anni) e sommergeva con suoni e aggressività tipicamente rock la dolce poesia simoniana, che ne usciva comunque trascinando il pubblico con la delicatezza degli arrangiamenti e la emozione dei suoni.
Uno 64 anni con un fisico che farebbe invidia a un trentenne, l'altro 74 con una chitarra più grande di lui che balla sul palco come se fosse agli esordi: non solo buona musica, ma anche una scuola di vita.

È stata una serata meravigliosa, ricca di sentimento e di mani picchiate all'unisono, di cantate a squarciagola delle canzoni ormai conosciute a memoria.
Il tutto condita - e che condimento! - dalla presenza degli amici di sempre, dall'affetto e dai ricordi.
Adoro riprendere in mano la mia vita.



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