martedì 31 marzo 2015

Lacrime e realismo socialista

No, perché poi sembra che tutto passi inosservato, sotto silenzio.
Anche perché - e non solo perché c'è la primavera - tra tante brutture e sofferenze e fisico dolore per quello che ci capita intorno, ci sono sempre bellissimi contraltari che non solo ti spingono in avanti, ma addirittura fanno terra bruciata intorno ai cose cattive.

Giorno del papà, 19 marzo.
Il papà vero intellettuale di sinistra vera, queste feste borghesucce e commerciali, le snobba alla grande, perché in fondo ha a cuore solo il destino del mondo e la liberazione dell'uomo.
Ma se nessuno gli fa gli auguri, o meglio i suoi figli, ci rimane malissimo e si mette in un angolo, e senza essere visto e in silenzio, piange anche un po'.
Io ho passato tutta la giornata a ricordarmi e a dimenticarmi, in alternanza, che era quella festa lì.
L'anno scorso, se ricordo bene, manco se ne era parlato in famiglia, e avevo pianto a lungo e in silenzio in un angolo. Ma mai dare segni di debolezza e quindi ho detto poco o nulla.
Quest'anno ero pronto a tutto, anche a smettere di piangere in quell'angolo lì, e di dedicarmi al mio passatempo preferito per tutta la serata: piangere senza lacrime in piena libertà e soprattutto senza darlo a vedere.
In linea preventiva però mi ero attrezzato con una torta che avrei tirato fuori all'occorrenza, in modo da festeggiare almeno un po'.

Appena arrivato a casa i due figli benemeriti mi sono corsi incontro, festanti, con le braccia aperte per un abbraccio straordinario e per un urlante e all'unisono 'auguri papà'.
Sono sbucati bigliettini, coccarde e disegni fatti da entrambi e singolarmente, il tutto condito con baci e paterne pacche sulle spalle.
Mi pare di avere sentito anche un 'tieni duro papà, vecchia roccia!' che ho preferito ignorare per non dovere domandarmi quanto l'augurio trasudasse ironia.
È stato bellissimo, emozionante, completo.

Tra i biglietti ne ho tenuti due: uno comune, a forma di cuore, e un fiore, fatto da Andrea.
Di Bianca da sola nulla, perché aveva dichiarato in anticipo che aveva fatto una coccarda 'che faceva schifo', e che dopo avermi fatto vedere, ha pensato bene di distruggere con le sue stesse mani.

Il testo nel cuore rosso (con fiore allegato), che in foto allegata si legge poco, è questo:

Caro papà ti abbiamo preparato una filastrocca.

"Al papà più spiritoso
più carino e affettuoso
regaliamo il nostro cuore
con tanta gioia e molto amore
Da Andrea e Bianca"

Non so se merito tanto. Qualcuno direbbe di no, in questo periodo in cui sembro pagare tutto, anche quello che non ho fatto. Ma tant'è.

Ecco perché, anche quest'anno, sono andato sempre in quell'angolo lì a piangere, ma di gioia.





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