lunedì 1 settembre 2014

Due cose

Ci sono due cose che oggi, grazie ai siti di informazione, si ripropongono con maggiore decisione.
Due questioni lontane tra loro - una drammatica l'altra politica - che però grazie alle riflessioni e alle analisi di giornalisti più attenti, si ripropongono ancora con maggiore vigore e che impongono, almeno a me, un un surplus di considerazioni.

1. Ucraina.
Io devo dire che non ho un'idea precisa sulla polveriera nell'est d'Europa. Io continuo a pensare che in un mondo sempre più senza barriere, alzarne altre è una pessima cosa. Dopodiché non conosco - lo ammetto - gli scenari, no riesco a capire se questa è una una guerra di popolo per la sua autodeterminazione oppure è solo l'ennesima mossa dello scacchiere internazionale per avere egemonia politica, militare e ed economica.
Questa cosa che Putin dà in continuazione dei nazisti agli ucraini mi preoccupa, perché sono definizione più o meno obsolete, e quindi ritirarle fuori dal baule in soffitta mi fa riflettere. Dall'altra parte, questo baluardo della democrazia dopo il comunismo cattivo, tanto sostenuto dall'occidente, è un uomo pericoloso, non so quanto disposto a bluffare o a far sul serio.
La Russia sta cercando di risalire la china della sua decaduta influenza internazionale, sta recuperando il suo ruolo di super-potenza.
L'allarme che oggi il neo presidente europeo Tusk ha lanciato alla cerimonia di ricordo dell'invasione polacca della Germania nazista - che di fatto diede l'inizio alla seconda guerra mondiale - è forse un po' 'forzato', ma sicuramente è un messaggio che non deve cadere nel vuoto.
Ogni volta che rivedo documentari sull'epoca, mi chiedo sempre come è possibile che 'tutti' non abbiano fatto nulla per impedire quello che poi è stata la carneficina mondiale.
Come è possibile che 'tutti' siano stati a guardare, oppure ad armarsi, in attesa che il disastro si compisse.
Oggi viviamo lo stesso clima di attesa, di follia sul precipizio, di muscoli mostrati e di minacce dall'altra parte.
E intanto le 'gente' vive, si sposa, muore, fa figli e va allo stadio come se nulla fosse.
E per quanto ci riguarda, abbiamo un governo che non se ne cura, per nulla, mostrando il massimo dell'indifferenza e la latitanza più pura.
E qui viene il punto due...

2. Renzi.
Mi ero promesso di non parlarne, almeno per un po', ma ormai le parole vengono fuori da sole e non riesco più ad arginarle. E ormai i ricorsi storici, le spacconate e questo intervento di Lucia Annunziata stamattina hanno stappato la bottiglia facendo tracimare tutto quello che ho dentro.
Tre aspetti.
a. Arroganza formidabile, spacconate senza utilità, insulti belli e buoni quasi sempre a compagni di partito (mai agli avversari), tattica bestiale e buffonate di corte. Ormai il culto della personalità autoprodotto dal nostro presidente è infinito, ma c'è chi ormai comincia a provare fastidio.
b. Continui annunci, continui lanci di programma, di attività, di leggi e decreti, di riforme, di piani, di conti, di iniziative... per poi 'sputtanarsi' in modo indelebile al primo consiglio dei ministri in cui non passa nulla, e tutto viene rinviato per un presunto ingolfamento. Ora spuntano anche i mille giorni con relativo sito per fare in modo che i cittadini controllino e dicano la loro. Io sinceramente dico Basta! agli annunci, ai sensazionalismi, al marketing politico. E urlo a gran voce un elenco di priorità: economia e imprese e lavoro, sicurezza e giustizia. Con qualche risultato però, perché per ora tante chiacchiere e nulla di fatto.
c. Il più spinoso, quello sostenuto dall'Annunziata. Ma Renzi è in grado/capace di governare?
Io prima dell'avvento del ragazzino di Firenze, quando si parlava di rottamazione, lanciavo l'allarme che dietro a questa presunta rivoluzione, c'era solamente un gruppo - sicuramente più giovane! - che voleva prendere il potere. Altro che balle, solo quello.
Bene oggi ce l'hanno, e stanno facendo comprendere a un paese ammalato di giovanilismo, che le competenze, le capacità, le esperienze non arrivano per immanenza.
Ma soprattutto le capacità sono dettate da studio, analisi, tecnicalità.
Questi non sanno nulla, si autopompano grazie alle loro giovani età e al loro presunto fascino. E si incensano grazie alla loro presunta efficienza e velocità.
Ma il risultato per ora è il nulla, su tutti i fronti.
Che fare?



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