martedì 8 aprile 2014

Tutti a Palazzo Chigi a giocare alla Wii!!!

Ho la sensazione che ormai la 'battaglia' politica sia solo una guerra tra generazioni.
Tra parrucconi che non vogliono mollare e giovani imberbi un po' incapaci e ignoranti che si agitano come scarafaggi sulla schiena.
L'ultima polemica, però, ha dei risvolti - aldilà di quelli politici - veramente inquietanti, vista chi l'ha scatenata e con quali modalità e linguaggi.
Mi riferisco alla scontro tra la Boschi e i cosiddetti professoroni, che tutto bloccano e che tutto inchiodano da oltre trent'anni (e che saranno mai, gli dei dell'olimpo?).
Una sensazione strana, con una lettura, da parte mia, natura socio-psicologica.

Questa polemica ha una nonché di 'fuori tempo massimo'.
Sembra ascoltare i giovani studenti del liceo che sono in eterna polemica con i professori (e con i genitori) non per questioni meramente sostanziali e di contenuto, ma semplicemente per contrapposizione anagrafica e generazionale. Che ci sta tutta, e anzi è il motore della crescita del mondo culturalmente evoluto.
La cosa preoccupante è se queste 'ribellioni' generazionali avvengano a trent'anni/quarant'anni con responsabilità pubbliche e nazionali (che tanto hanno voluto, o quanto...) che dovrebbero da tempo avere risolto questi conflitti per sapere affrontare con piglio deciso il mondo adulto.
Sappiamo tutti - aldilà delle difficoltà sociali ed economiche del momento - quanto queste generazioni - cercando di non generalizzare, per carità - siano scarsamente cresciute, quanto siano ancora immersi nella loro vita adolescenziale, quanto siano 'bamboccione' dal punto di vista culturale e di conoscenza.
Questo 'ritardo' di crescita sta portando ad affrontare ora quanto uno dovrebbe avere affrontato a 16/18anni?
La sensazione è che siamo nelle mani di adolescenti un po' cresciuti e che affrontano la vita - politica e non - come fosse SuperMario nella Wii.
Sempre più preoccupato per i miei figli.

1 commento:

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