martedì 27 agosto 2013

27 agosto 2007

Eh sì...
Sei arrivata con venti giorni di anticipo e questo doveva dirci già qualcosa.
Quando ti ho preso in braccio la prima volta mi è sembrato che mi guardassi già con aria di sfida.
Poi non ti sei mai più staccata da tua madre.
Hai urlato a squarciagola per mesi, maledetta quell'allergia ai latticini che ha reso la vita difficile soprattutto a tua madre nei mesi dell'allattamento.
Poi sei cresciuta, finalmente.
E hai cominciato a muovere i primi passi nella vita, al nido prima.
Poi sei sbarcata, decisa e sicura, alla scuola materna, cominciando relazioni e amicizie, amori e forti contrapposizioni.
Hai cominciato quasi subito a impallinare violentemente gonne, colori rosa, principesse, tanto per dare un messaggio chiaro al mondo.
Hai continuato, dura come la roccia, a sfidarmi, a prendermi e lasciarmi, ad avvicinarti per allontanarti immediatamente.
E poi il rapporto con tuo fratello...in eterno conflitto, irrisolvibile. Lui avrà sempre tre anni più di te, lui sarà sempre un maschio e tu una femmina... A fronte di un tuo amore nei suoi confronti smisurato, totale, e un'ammirazione viscerale per chi sarà con te per tutta la vita, succeda quel che succeda.
A un certo punto hai un po' mollato le redini.
Hai cominciato ad accorgerti di me, mi hai permesso qualche manovra di avvicinamento, hai iniziato ad annusarmi. E hai capito 'che ci si poteva fidare'.
E allora abbiamo cominciato quel bellissimo viaggio, che ogni giorno diventa più forte, tutto nostro, padre-figlia, fatto di due teste dure come il granito che hanno la capacità di amarsi all'infinito e che sanno dove vogliono arrivare.
Ora quando mi abbracci, al collo, con violenza e forza, fino a farmi mancare il respiro, quando mi salti tra le braccia appena entro in casa, quando ti avvicini chiamandomi 'papi' o 'Papone' (mai papà, come fa invece tuo fratello), quando ti rotoli fino allo sfinimento mentre ti faccio il solletico ('papi, mi massacri?' è il tuo richiamo) sono attimi che riempiono non solo il cuore e la mente, ma danno senso alla vita.
Tra quindici giorni inizi la scuola, e non so cosa aspettarmi, anche se so già ora che sorprenderai tutti con il tuo atteggiamento, qualsiasi esso sarà. Io infatti sono solo preoccupato per le maestre che ti capiteranno sotto le unghie, non certo per te.

Oggi compi sei anni.
Stai diventando una 'donna' ormai.
E io invecchio. Ma con te negli occhi.
Tanti auguri, Bianca.
Papi.

Ps ...E ogni tanto, fallo per il tuo vecchio padre, allacciati le scarpe o i sandali, mettiti una maglietta nel verso giusto, indossa un golf appena la temperatura scende sotto i venti sotto zero, non 'pestare' tuo fratello in modo gratuito e infondato, non urlare in continuazione, non guardar male sempre le bimbe vestite come se fossero in un libro di Jane Austen...



giovedì 22 agosto 2013

Cause I'm a dentist...

Chi mi conosce sa la mia 'venerazione' per quel gruppo musicale che ha rivoluzionato la musica, che ha influenzato usi, mode e spettacolo fino ai giorni nostri. E non solo. Sa qual è la mia gioia - quella vera - ogni volta che, anche per caso, in lontananza si sente una delle loro meravigliose canzoni.
Un esempio.
Spesso, nel supermercato che frequento abitualmente, la musica diffusa - in genere pessimo surrogato della melodia con canzoni di oggi senza capo né coda - improvvisamente si converte alla qualità a seguito di un intervento di un dio benevolo e canterino, e cala l'asso. E allora sulle note di una canzone che arriva da lontano, la spesa diventa piacere, gioia, spensieratezza. Le ruote del carrello scivolano leggere tra uno scaffale e l'altro, senza sbagliare un acquisto. Mentre io mi ritrovo a fischiettare, o peggio a cantare - o peggio ancora a dimenare le anche - per la gioia dei colleghi di spesa e per il sorriso degli addetti al negozio.
Ricordo quel memorabile articolo che Castaldo, su Repubblica, scrisse appena uscì 'One', la raccolta di tutti i 45 giri che erano stati in vetta alla classifica in quei formidabili otto anni e più di successi. L'aveva appena ricevuto in redazione, e voleva farne la recensione, scrivere qualcosa, insomma. Allora pensò bene di ascoltarlo, infilò il cd nel lettore e attese le prime note della prima traccia.
La redazione improvvisamente si rianimò, tutti presero a cantare, a muoversi tra una scrivania e l'altra ballicchiando, seguendo a tempo le singole canzoni. Per la durata del cd il primo giornale italiano divenne il posto più bello dove lavorare, altro che Google e Microsoft!

Bene, ora arrivano queste notizie, ai confini della realtà, e oltre.
Aldilà dei giudizi morali sui limiti della ricerca scientifica e del suo sviluppo, nel caso in questione non solo aborro la cosa ma comincio a preoccuparmi già da subito vedendomi, chessò, novantenne e rimbambito forte, di fronte ai 'nuovi' ragazzi di Liverpool ventenni che ricominciano a suonare insieme. Un Ringo con occhio vitreo e il naso alla greca, un Paul che per mutazione nella clonazione suona con la destra, un George che al posto del suo amore per la religione e la cultura indiana fa del fitness il suo credo, e John con una dentiera da fare invidia a Dracula.
La cosa è sconcertante, anche perché consentirebbe sviluppi ben più drammatici, e parlo solo di musica. Un altro Pupo all'orizzonte, o peggio ancora Morgan, Baglioni, Rosanna Fratello o qualche inutile canterino di oggi che ripropongono all'infinito fino alla fine dei giorni... Aiuto!!!!
Sempre detto che è pericoloso andare dal dentista...



martedì 20 agosto 2013

Vacanze, maledette vacanze

Vacanze finite. E c'è poco da lamentarsi. Deo gratia che ancora si possono fare.
Qualche spunto/episodio da fermare nella 'storia' per non dimenticare.

1- Arrivo al mare maremmano alle 15,00, e alle 16,00 Andrea era già al pronto soccorso del villaggio che ci avrebbe ospitato, per il suo volo puntuale - e ricorrente anno su anno - dal sellino della sua bicicletta. Trauma cranico, taglio profondo al braccio destro, punti, e quasi tutta la vacanza con un curioso accessorio intorno al braccio - fogli di domopack come se fosse un avanzo di salmone - che gli hanno consentito di fare il bagno ogni giorno senza il pericolo di bagnare la ferita, sebbene coperta anche da un cerotto specifico, evitando così infezioni di non precisata natura. Andrea è tutta mente e poco fisico. E ogni volta me lo conferma.

2- Bianca eternamente gelosa (e quindi nervosa come una iena) di suo padre nei confronti delle amiche (tra i sette e i nove anni...) in vacanza con noi, che erano innamorate (almeno alcune) - come dar loro torto? - del sottoscritto, uno degli uomini più buoni, delicati, intelligenti e amorevoli dell'emisfero nord. Gli scontri erano frequenti, sfociati una volta per tutte in un'urlata a 10mila decibel in cui la principessa dalla capigliatura rosso inferno ha ribadito a chiare lettere che io sono suo padre e che tutte le altre devono stare a debita distanza, pena la morte. Proprio come gli avvisi sui piloni della luce, con tanto di teschio: chi tocca muore!

3- L'amenità umana che ci circondava. Il luogo che abbiamo scelto non è dei più tremendi, con costi non alla portata di tutti. Ma il problema non è il livello intellettuale degli astanti, nemmeno - non lo è mai stato, nonostante la vox populi - la capacità economica dei frequentatori. Il problema, ormai irrisolvibile, è l'italiano medio, basso o alto che sia. Un potpourri di veline, di palestrati, di pensionati e di catatonici formati su telenovela e inni di Forza Italia.
Una disperazione di mediocrità cerebrale che ormai faccio fatica a digerire.
Un paese perso, un paese smarrito, un paese morto.

4- E come contraltare, un paese, geograficamente parlando, meraviglioso, bellissimo, con ogni angolo da lasciare a bocca aperta, con scorci paesaggistici sublimi, con profumi inebrianti. Una gioia per gli occhi.

5- E poi la montagna, la 'mia' montagna, sempre splendida e sempre più in balia di una comunità che ha smarrito le proprie origini, i proprio obbiettivi, le proprie gioie. Il mio rifugio, da sempre.

Ma a parte tutto questo, stare con i propri figli, nonostante la fatica bestia di tutti i giorni, è sempre più una gioia, che infonde speranze per il futuro. Fin che si può...

Belle le vacanze, bello il ritorno, e ancora più bello il desiderio di ripartire.

lunedì 19 agosto 2013

Marcia indré!

Che devo dire?
Un sacco di gente - ma davvero! - mi ha scritto per chiedermi perché, per dire 'Non farlo!', per chiedere, risentiti, spiegazioni. E poi vedendo le statistiche vedo un crescendo del traffico.
Misteri della rete.
Io ho ignorato tutto e tutti, ma ormai mi pare maleducato.

Avevo immaginato un'evoluzione del blog, avevo pensato alla creazione di un sito che allargasse un po' gli orizzonti, che potesse racchiudere tutto quanto faccio, penso, scrivo e farnetico.
Appena scritto l'ultimo post mi sono arrivati molti solleciti - sia verbali di amici, sia via email da frequentatori più o meno assidui del blog, addirittura alcune telefonate. Manco fossi Camilleri o un guru della rete.
L'evoluzione del sito, le ambizioni personali si scontrano con la cronica mancanza di tempo, con le capacità progettuali limitate e, sinceramente, con la voglia.

Queste pagine hanno da sempre avuto l'obbiettivo di aprire una sorta di 'archivio selezionato' della mia vita, da quando i miei figli hanno fatto la loro irruente comparsa.
Uno spazio che permettesse, a me prima di tutto, di raccogliere pensieri, fatti aneddoti ed evoluzione di una vita, familiare e non, e che permettesse di non dimenticare qualche frangente della mia vita di padre.
Senza dimenticare l'attualità, la follia del mondo che ci circonda e le stranezze di una vita, originale per definizione.
E poi per scrivere - bene o male, non ha importanza -, mestiere che amo, che mi trascina lontano lontano, e che mi riempie il cuore.

Conclusione?
Conclusione, marcia indré, cambio di programma, e ritorno nei ranghi.
Riprendo 'il percorso' iniziato e vediamo cosa succede.

Ora che ho fatto ritorno in ufficio dopo le vacanze estive.
Grazie a tutti e a... presto.

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...