Oggi è veramente il giorno della fine del grande Pci.
Oggi finalmente si è conclusa l'epopea del più grande partito comunista dell'occidente, protagonista sensibile e attento e assoluto della storia del paese.
Si pensava di traghettare verso un'esperienza che unisse due componenti politiche, culturali e sociali, un tempo antagoniste, oggi, chissà perché?, insieme.
Si pensava...
Oggi tutto è finito, un'esperienza fallimentare in cui tutti hanno concorso, partita da lontano, con padri come Veltroni - l'affossatore della sinistra vera -, cospiratori come il grande skipper, flottiglie di ex-democristiani, professionisti della delazione, dello sgambetto e del tradimento.
Eccoci qui.
Ora il partito di fatto chiuderà, e ripartirà con uno dei traditori, con la sua faccia pulita 2.0, e che forse vincerà le prossime elezioni.
Per poi traghettare definitivamente questo paese con due schieramenti chiari e identici: uno di destra e un'altro di destra mascherato da sinistra. Provate a parlare, quando vi capita, con qualche inglese e fatevi raccontare che cosa è stato Tony Blair, il laburista che ha solo confermato le nefandezze della Thatcher, provate...
Oggi forse ritorna il vecchio presidente, prova provata dell'incapacità della gente eletta di saper fare il proprio lavoro. In azienda chi non rispetta la sua job description in genere viene licenziato, allontanato, accompagnato alla porta.
Io continuo a pensare che di fronte a una situazione reale drammatica che sembra a lor signori inverosimile, sia necessario tornare a votare e prima rifare la legge elettorale. Punto.
Una legge elettorale qualsiasi è meglio di questo spaventoso obbrobrio voluto dai razzisti e dai fascisti e mafiosi per fottere il prossimo (qui ci si dimentica di tutto....).
Ora tutto è concluso e ogni speranza è svanita.
Io mi ritiro, assolutamente, spegnendo le mie convinzioni, eliminando i miei sogni e augurando a tutti buona fortuna.
Da oggi penso a me stesso e ai miei figli.
Ciao Italia.
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