domenica 28 aprile 2013

La savana ci fa un baffo

... e poi a un certo punto si girò.
E li vide tutti lì, intorno, insieme, uniti, forti, assatanati, violenti, con la bava alla bocca.
Il suo ultimo pensiero fu "sembrano tanti grillini...", e poi scattò l'attacco.
Si vide dall'alto.
Serpenti sibilanti e infingardi, iene sorridenti che non aspettavano altro di addentare la carne, pipistrelli pronti a ripulire le vene...
Ma quello che lo sconvolse, prima di tirare l'ultimo respiro  erano gli uomini e le donne che rimpolpavano il gruppo, con l'occhio vitreo, senza espressione, determinati, senza alcun dubbio, alla ricerca della fine.
Al primo morso di serpente gli cominciò a girare la testa, al primo assalto delle fiere sentì un dolore acuto, al primo attacco umano con coltelli e spade si sentì mancare.
E pensò "è finita, maledizione, proprio finita".
Chiuse gli occhi, confermò quanto letto e sentito, che in quei ultimi momenti ti ripassa davanti agli occhi alla velocità della luce tutta la tua vita, sorrise di fronte a chi lo aveva amato per tutta la vita, e si lasciò andare, verso l'oblio.
Poi si svegliò, di soprassalto, sudato, con l'occhio allucinato alla ricerca di tracce di realtà, di riferimenti precisi e formidabili certezze.
E si fece una sola e ferale domanda:
- Non crederete di avermi, luridi bastardi, eh?
Si alzò dal letto, entrò in salotto, tolse le armi dalla custodie e cominciò lentamente e meticolosamente ad affilare lame, oliare pistole, fucili, mitragliatori, bazooka, cannoni, sommergibili nucleari e missili terra/aria/mare/collina. Allineando i proiettili, uno a uno.
Guerra dura senza paura.


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