La terra cominciò a tremare, così all'improvviso. Un sussulto dalle viscere della terra preannunciato solo da un urlo disumano, con origine sconosciuta.
Lei lo guardò, sbigottita, sorpresa, allibita.
- Ma...ma questo è un terremoto? Ma come è possibile? Oddio... cominciò a gridare.
Lui sbarrò gli occhi e con un balzo si ritrovò sulle scale, a correre a perdifiato, tre, quattro gradini alla volta per raggiungere velocemente la strada, libero, salvo, fuori!
Il sussulto continuò, nei muri si aprirono crepe lunghe infinità, qualche tegola cominciò a raggiungere il terreno con un salto elegante e silenzioso.
Lui guardò in su, strizzando gli occhi, proprio mentre la casa cominciò ad accasciarsi su se stessa, con discrezione, come se si stesse sgonfiando.
Lui fece qualche passo indietro, più per reazione che per reale necessità.
La casa abiurò dal suo ruolo.
Un polverone dell'accidenti si sollevò oscurando tutto, e riempendo l'aria di un profondo odore di macerie e legno.
Un gatto impolverato corse via, verso il fondo della strada, alzando la coda in segno di disgusto.
A volte correre via prima del disastro aiuta. In certi casi il silenzio è d'oro, ed è meglio tenere la bocca ben salda.
mercoledì 6 febbraio 2013
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