lunedì 31 dicembre 2012

Buon 2013


Belle le vacanze…
Partito il 27 per la montagna di sempre, il 28 toccata e fuga a Milano per un impegno di lavoro, 28 sera brivido leggero mentre ero seduto sul divano, 29 e 30 febbre ignobile e infingarda, oggi - ultimo dell'anno - rintronato e in via di guarigione, domani rientro a Milano per ricominciare fresco come una rosa un altro anno alle prese con crisi e recessione sempre più affamata.
Bello no?
Ma che dire, mai lamentarsi troppo.

I bambini grazie a mia moglie sono riusciti a sciare tutti i giorni, a prendere le lezioni con il maestro, Bianca è diventata una furia della neve e Andrea ha fatto passi da giganti. Dovremo lavorare fino a 100 anni per pagare quanto ormai costa sciare in questo paese allo sbando, ma la cosa principale è il sorriso compiaciuto dei due Squali quando ritornano a casa dal loro papà in via di estinzione, e ti raccontano, ti raccontano, senza neanche prendere fiato.
Con le gote rosse, occhi vispi, lingua sciolta, gestualità pronunciata e soprattutto una gioia nel cuore che commuove.
I miei figli sono meravigliosi - quando vogliono - e riescono ad addolcire anche i momenti più difficili.
E io, nella mia camera di morte in attesa che i monatti mi portino via, vivo dei loro racconti e di quelli di mia moglie.
Piccoli momenti, pezzetti di conversazioni, battute.

Bianca, che mi ama alla follia in particolare quando siamo lontani, alla fila per riprendere la funivia, ormai a pomeriggio inoltrato, di fronte a quei tramonti che solo le cime e le valli riescono a regalare (il mare c'ha da pedalare, e non ce la fa comunque…) si gira verso sua madre e le dice:
"Guarda mamma, sembra un quadro". Lei si scioglie come è di prammatica, ma sua figlia non demorde e rifila la stoccata decisiva:
"Mamma, aggiunge con voce frignolenta, è tutto bellissimo ma è un peccato che non possa condividere tutto questo con il papone (che poi sarei io, anche se dopo la dieta ferrea a cui mi sono sottoposto ormai di 'one' ho proprio poco).
Capito? Mica male, no?

I figli ti disintegrano la schiena, ti portano il cuore verso l'infarto, ti affondano nel più profondo degli abissi emotivi, ti fulminano sulla via della pace.
I figli ti scuotono dal tuo torpore.
I figli ti annientano ogni tristezza, ogni rancore, ogni dolore.
I figli sono quello che siamo noi - genitori - senza il peso degli anni vissuti.
i figli son gioia pura, e al diavolo tutto.

Buona anno a tutti, e soprattutto a loro.

mercoledì 26 dicembre 2012

25.12.2012

Ieri era Natale, ma va?
Da quando ho i figli ogni volta la storia si ripete a fronte di una continua diversità.
I giorni che precedono l'evento, gli occhi dei bambini sempre più vispi e vigili, le loro domande (ma quanto manca al Natale?, la domanda più frequente di Bianca), il loro cercare con gli occhi qualcosa che bramano e che 'annusano'.
E poi finalmente la mattina del giorno fatidico, quella chiara (grigia per Milano) luce che compare in quel silenzio quasi surreale.
Tutti a casa, tutti chiusi tra le loro quattro pareti, in attesa di soddisfare le attese dei loro figli.

Anche da noi quest'anno si svolto il consueto teatro natalizio.
Con un'apertura bellissima da parte dei miei figli.
Prima arriva Bianca, picchiettando i suoi piedi nudi sul pavimento ci sveglia con un classico - lei che è sempre alla ricerca di un 'colpevole' - "è arrivato Babbo Natale!! correte...".
Andrea, invece, come sempre più scientifico e meno aulico di sua sorella fotografa con pragmatica esattezza la situazione:
"Papà, vieni, c'è una marea di regali!!".
Dopo è tutto un rincorrersi, sedersi, gridare, ridere, spingersi, guardare, osservare, chiedere, giocare, commentare e finalmente fermarsi di fronte alla marea (quella sì!) di carta stracciata, nastri che volano, pezzi di regali in via di montaggio e chissà che altro.

Lo scriverò fino a quando ne avrò le forze: vedere i bambini il giorno di Natale dà la carica per poter affrontare l'anno che verrà, anche se dovesse vincere le elezioni colui il quale - per un voto a  Manitù - non nominerò mai più.
Gioia pura, che ti ripaga di tutti i se i ma dell'anno in conclusione.

lunedì 24 dicembre 2012

Tanti auguri a tutti!

Ecco quello che oggi bisognerebbe dire.
E invece ci si sveglia in un incubo, leggendo questa notizia.
Qui si dibatte di agenda Monti, di chi continua a borbottare contro il Pd sperando che diventi un partito di destra, di quella serpe alta un soldo di cacio, e intanto succedono queste cose.
Ieri andando in centro alla ricerca dei regali dimenticati, mi ritrovo di fronte una manifestazione di Forza Nuova, in pieno giorno.
Un conato di vomito e avanti.
Oggi leggo questa cosa, allucinante, ai confini della realtà. Signori miei, un uomo di 87 anni, codardi bastardi....
Oggi è la vigilia. Oggi bisognerebbe ascoltare il cuore e guardare negli occhi i propri figli.
Oggi bisognerebbe ricordare i bei tempi in cui noi eravamo i protagonisti del Natale, con i nostri genitori, ormai scomparsi.
Ma io non riesco a impazzire di rabbia di fronte a questa recrudescenza fascista, indegna nel mondo moderno e schifosamente ributtante. E all'indifferenza dei più, come se fosse un problema di altri.
C'era qualcuno che diceva: 'anche se non sono d'accordo con te darò la vita pur di permetterti di manifestare la tua idea'.
Non se ne parla. Questa gente va spazzata via, messa in condizione di non nuocere. Con tutti i mezzi.
Proprio come ai bei tempi andati.

E buon Natale a tutti gli altri.

domenica 23 dicembre 2012

La chiamavano la Stalingrado d'Italia...

Una storia gloriosa, partita da lontano, con gli scioperi alla Breda che furono determinanti per creare la coscienza antifascista e fondamentali per incrinare la 'granitica' forza del regime.
Per arrivare alle lotte di fine anni '60 e alle straordinarie conquiste politiche e civili a seguire.
Questa era Sesto S. Giovanni, culla di una sinistra decisa e solidale, di un tessuto sociale difficile ma legato indissolubilmente, unito.
Almeno fino a quando qualche sindaco farfallone ha cominciato a farsi gli affari propri, intaccando quell'equilibrio militante.
Almeno fino a quando la tv ha cominciato a bersi i cervelli già in pappa.
Almeno fino a quando il mondo, e questo paese - spesso avanguardia delle peggiori tendenze - hanno deciso che il denaro è tutto, l'egoismo è assoluto e la vita è solo una conquista del suv de noantri e un posto al sole di qualche canale tv.
E quindi oggi Sesto, una volta cintura di Milano e oggi quartiere periferico della grande città lombarda, assomiglia sempre di più alla sua madre adottiva, e ci propone quanto di peggio, quanto di più volgare e quanto di più doloroso si possa pensare.
Leggete qui.
Non tutti sono uguali, non bisogna fare di erba un fascio, non si deve generalizzare.
Ma queste cose sono 'consentite' perché il tessuto sociale è fertile, perché la pochezza delle menti le rendono possibili, perché ormai non ci si indigna più.
Tristezza, soprattutto perché questa violenza viene perpetrata ai danni di un anziano signore con problemi fisici e di salute.

Oggi tutti si scagliano contro la Casta, e forse a ragione.
Ma la maggior parte - ex elettori della destra di più bieca che ci ha portato a questo disastro oppure qualunquisti di ogni risma - sono solo arrabbiati di non essere parte del banchetto.
Basterebbe invitarli al desco e tutto si placa.
E infatti quando l'anziano vicino ha bisogno di un carrello per superare quelle poche scale tutti, all'unanimità!, gli votano contro.
Cosa c'è di peggio?

sabato 22 dicembre 2012

L'amore è tutto un quiz

Mi tirano le orecchie che non scrivo più.
Centinaia di migliaia di fan tramite email, lettere cartacee, persone vicine a voce...
Non credevo di avere così audience ed estimatori.
Ma aldilà di tutte le considerazioni, hanno ragione almeno per un semplice motivo: adoro scrivere, mi rende felice, mi soddisfa la mente e mi riempie il cuore. Quindi s'ha da fare.
Il periodo è durissimo, difficile, faticoso, sfibrante sia dal punto di vista fisico sia da quello psichico. È un momento storico per uomini forti, i deboli soccombono, come nella giungla.
Ma devo riuscire a ritrovare entusiasmo, voglia, tempo, almeno per continuare quell'opera di raccolta di notizie e fatti che raccontano la mia vita, i miei figli, il nostro tempo.
Queste pagine non hanno pretese alcune, né letterarie, né giornalistiche, né politiche.
È solo un esercizio che mi piace, molto, anzi moltissimo.
Quindi bisogna continuare, per quel miliardo di fan che si dispera, ma soprattutto per me.
La pausa festiva aiuta.

Riprendiamo da una notizia di qualche giorno fa, triste anche se 'naturale', rilanciata oggi da un'altra notizia ancora più commovente.
Qualche giorno fa abbiamo letto, con tristezza, la scomparsa di uno dei personaggi che ha accompagnato la mia crescita e di migliaia di giovani italiani nati negli anni Cinquanta, e che si sorbivano la Tv dei Ragazzi negli anni '60. Ci ha lasciati Febo Conti, straordinario inventore - oggi si dice così - di format televisivi, e in particolare padre naturale di 'Chissà chi lo sa', torneo settimanale a quiz per le scuole medie (se ricordo bene).
Un appuntamento obbligato per me e i miei coetanei del tempo.
Garbo, straordinaria simpatia, affabilità innata, gentilezza...tutto questo era Febo Conti, con il suo viso simpatico e il suo naso a patata.
Leggevo recentemente che in un incendio in qualche archivio Rai è andato tutto distrutto lo storico della trasmissione, che infatti non ha mai visto repliche e nemmeno un qualche sporadico spezzone nell'unico canale di stato che ancora merita attenzione, e cioè Rai Storia.
Questa è l'unica cosa che sono riuscito a trovare in rete: http://www.youtube.com/watch?v=MEfUVGgoOqY. L'ospite è Ugo Tognazzi, mica paglia, a testimonianza dell'importanza del programma.

Ma non è finita, come dicevo. La notizia di oggi è ancora più toccante, sconvolgente per alcuni versi.
Italia Vaniglio, stella dell'avanspettacolo, compagna di una vita di Febo Conti - erano sposati dal 1953 - a quattro giorni dalla morte del marito, decide di raggiungere il marito procurandosi un infarto e abbandonando ogni vanità terrestre.
Una storia commovente, che conferma che l'amore 'eterno' esiste, almeno per qualche sparuto essere vivente, probabilmente protetto dal Wwf.
Bellissima e tristissima storia.
Il mondo, anche dopo i Maya, ha ancora qualche speranza.



Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...