lunedì 21 maggio 2012

Lo specchio del paese


Ma come potrebbe essere diverso?
Come potrebbe capitare qualcosa di differente in questo paese dimenticato da dio e dagli uomini?
Si buttano bombe davanti alle scuole straziando la vita di giovani ragazze e delle loro famiglia.
Si seguono senza fare un plissé suicidi di uomini allo stremo di una crisi che, prima di tutto, crea indifferenza e lotta tra poveri.
Si permette ormai che chi dirige il gioco siano banche e società finanziarie, che decidono le sorti di famiglie, uomini, donne e imprese.
Non si fa neanche una piega se mezzo paese impazzisce per le strade per avere vinto qualche coppetta di calcio oppure per essere stati promossi (non di certo al liceo...) proprio mentre un'altra parte del territorio è devastata dal terremoto, con morti e distruzioni.
Di fronte a uno scenario simile ci sorprende che perdiamo ulteriori lettori di libri e le librerie siano ormai luoghi protetti dal Wwf?
L'Istat ci rivela che la situazione, già drammatica - leggiamo di più solo del Portogallo se non ricordo male - è pure peggiorata.
Si legge sempre meno, si usa il cervello sempre meno, ci si lobotomizza sempre di più.
Questo era il paese, il Bel Paese, culla del rinascimento, della cultura che ha insegnato a tutto il mondo l'arte, la letteratura, il bello.
Oggi è così.
Ed è troppo facile sparare sulla politica.
E' solo quello che vediamo allo specchio.

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...