sabato 4 febbraio 2012

Il mondo sotto il ghiaccio (finanziario)

Questa influenza è veramente tosta.
Oggi è il primo giorno da una settimana che riesco a connettere, sembra, e quindi a riuscire a capire come è cambiato il mondo in questi ultimi giorni.
Un mondo ormai impazzito che sembra rincorrere l'ombra di se tesso, un mondo che si impegna ogni giorno di più nella battaglia - vincente - di essere sempre più brutto.
Tutto è una polveriera, tutto è ormai insicuro, tutto è precario.
Questo è quello che vuole il pensiero unico oggi al potere.
A destra e a sinistra.
In onore di una fantomatica flessibilità, di una inutile efficienza e di un unico obbiettivo: profitto.
Avete sentito Monti ieri nell'intervista a Repubblica Tv?
Puntuale, secco, chiaro fino alla trasparenza. Senza un cedimento.
Momento cruciale, questo, nella storia del nostro paese. E' necessario avere rigore, stringere cinghie e possibilmente chiappe, fare i conti, tagliare. Ok, e chi dice di no?
Fermarsi allo slogan tanto suggestivo 'non pagheremo noi la vostra crisi' non risolve nulla.
Ma non possiamo accettare che a domande sul sistema bancario, sui loro evidenti privilegi, sulle loro responsabilità, si risponda che è stato loro limitata la possibilità di essere parte di consigli di amministrazione di altri organismi. Sono ancora lì che tremano!
Le banche si sono ingrassate, incassano miliardi di euro a sostegno dalla Bce, usano i soldi per lo sviluppo per fare solo speculazioni finanziarie globali. Proprio quelle che ci hanno messi in ginocchio.
Alla fine i governi sono politici, anche quelli tecnici. E questo lo sapevamo.
Ma ormai siamo con il mondo finanziario al potere, con le società di rating che compilano i documenti di programmazione economica dei singoli stati, i presidenti del consiglio sono solo lunghe mani di cupole sempre meno occulte che gestiscono mercati, consumi, orientamenti; spostano costumi, obbligano, chiudono e aprono a piacimento.
Se la sinistra europea non si sveglia, ci alzeremo tutti un mattino per fare la fila alla chiesa dei frati sotto casa per un tozzo di pane
Lo scopo della vita non può essere solo fare i conti, creare profitto, consumare, per poi fare profitto, fare i conti...
Ai miei figli devo dare una speranza diversa, un po' più ambiziosa ed elegante. Glielo devo.
Dio che tristezza!

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