giovedì 29 settembre 2011

Auguri!!!!

In questo giorno di compleanni illustri, in questo giorno in cui alcuni si festeggiano, in questo giorno in cui alcuni credono di essere al centro del mondo quando invece non ne fanno neanche parte, voglio anch'io fare i miei personali auguri, ma a chi dico io.

Innanzitutto auguri all'Italia, al nostro paese, che ne ha proprio bisogno. Auguri al suolo italico tanto bistrattato, tanto abusato. Auguri per un nuovo corso, per un nuovo governo, per una nuova coscienza.

Ma auguri anche al popolo italiano, almeno a quello sano, che paga le tasse, lavora, e tiene in piedi tutto quello che lo circonda.

Auguri anche a quella parte che oggi volta le spalle allo schieramento di destra al potere perché c'è bisogno anche di loro per tirarsi fuori da questa melma. Anche se, e lo scrivevo e lo dicevo già quasi vent'anni fa, 'bastava non votarlo'...

Auguri al mondo sano, onesto e pulito, che riesca a sconfiggere questa aria puzzolente che lo avvolge.

Auguri al liberismo che scompaia al più presto.

E auguri ai miei figli che purtroppo, ancora per un po', devono vivere in questa accozzaglia di furbacchioni che è il loro paese, ma che sicuramente sapranno sconfiggere con la forza della ragione, dell'onestà e della solidarietà.

martedì 27 settembre 2011

Se sei nano ti tirano le pietre

In questo momento odio, fortissimamente odio parlare di politica.
Non c'è niente da dire. La politica oggi è una macchietta che speriamo, a breve, riusciamo a cancellare grazie a un semplice anti-smacchiatore generico anche non di marca.
Ma ogni giorno c'è un motivo per cui la mia indignazione, o meglio, la mia incazzatura ìcorrode le mie viscere facendomi salire i classici fumi al cervello.
L'ultima di questo teatrino dell'orrore è l'intervento della Chiesa nel 'dibattito', marcando finalmente le sue distanze da quanto di più orrendo il nostro paese abbia mai visto dopo il nazi/fascismo.
'Atti licenziosi, purificare l'aria...', sbotta Bagnasco, il capo della Chiesa cattolica italiana, senza mai citare il noto peccatore, ma impalandolo in modo efficace e irrevocabile.
Insomma la Chiesa, dopo avere corteggiato, affiancato, sostenuto, foraggiato, rinforzato, difeso, amato, spinto, incoraggiato e infine votato in massa, dopo tutto ciò, oggi, dopo qualche scopata di troppo, dopo qualche donnina di troppo, dopo l'ennesima e reiterata orgia certificata nelle ville del tutt'altro che grande capo, oggi appunto, si sveglia e scarica di un colpo l'amato leader.
L'amato leader che 'difendeva la famiglia e la sua unità', che era da barrriera contro la barbarie comunista, che 'difendeva i valori cristiani della società'.
Capito?
Ma la cosa che più fa indignare non è il fatto che scarica il premier solo ora, ma lo fa non per le nefandezze del suo governo; non per aver tramuta un paese in un ring perenne tra classi, generazioni e famiglia; non per le sue insostenibili accuse in tribunale; non per la sua politica socialòe che ha sfasciato tutto; non perché ci ha portato sull'orlo della bancarotta; non perché flirta con i fascisti da sempre...
Nooo, questo sono indignati perché l'uomo, decisamente malato come lo definiva la sua ex-moglie, ha pratiche non proprio urbane e si diverte con quattro gallinelle deprimenti e senza amore di se stesse.

Ecco questa è la Chiesa, questi i suoi valori morali, queste le sue fondamenta, alle quali tutti noi dovremmo rimanere ancorati pena scomunica e, sicuro sicuro, un girone infernale dei più crudi.

E tralasciando la risposta della Lega, ultimo dei punti di riferimento nella politica (e nella morale) di oggi, che con estrema efficacia rimanda al mittente le accuse, chiudendo la bocca ad accusatori e accusati.

Ma questi della Chiesa, non erano quelli del 'chi è senza peccato scagli la prima pietra'?

giovedì 22 settembre 2011

Otto, otto, otto...nanetto dacci sotto

Nell'idea comune, spesso esclusivamente femminile, quando gli uomini stanno da soli in gruppo, si pensa che gli argomenti esclusivi siano il calcio e le donne/sesso, spesso emettendo rumori corporali e ancora più spesso puzzando di sudore.
Uno scenario desolante e, lasciatemelo dire, decisamente insultante per la mia categoria.
Tant'è, pazienza.
Ma questa conversazione intercettata, che raccoglieva uno scambio di alte opinioni tra due importanti artefici della storia del paese, e la sua tardiva smentita, mi hanno fatto capire che l'immaginario collettivo è meno immaginario e molto più collettivo di quanto pensassi.
Il vantarsi in pubblico delle proprie prestazioni - presunte - sessuali è una pratica ancora attuale, non estinta nei film anni cinquanta in bianco e nero popolati di cialtroni di periferia e formidabili (a parole) latin lovers.
Fare i grossi, in tutti i sensi!, continua a essere una pratica diffusa.
Dopotutto, sempre l'immaginario collettivo ci viene in aiuto anche perché ci rivela, prove alla mano, che i nanetti abbiano qualche cartuccia in più da spendere rispetto agli acciugoni alti oltre.
Quindi perché dubitare?
E perché ritrattare?
Un vero uomo deve saper condividere le sue peculiarità, deve saper reggere l'onda d'urto del successo con le donne. E dirò di più, deve saper fare attività di education, per distribuire alla collettività bue (una volta al mese se va bene, poveretta...) conoscenza, capacità, e perché no?, qualche trucco.
Noi poveri mortali siamo qui a bocca aperta ad attendere indicazioni, di massima oppure anche di minima.
Sennò che guida sei?
E poi, perché non nove?

mercoledì 21 settembre 2011

Dal fighetto all'odiosetto

I miei 'adorabili' Squali stanno, naturalmente, crescendo. E stanno cambiando. Soprattutto Andrea.
Sta diventando odioso, o meglio odiosetto.
Forse sta finendo quel periodo idilliaco che si ha quando i bambini hanno quattro/sei anni, in cui tu sei il loro dio, in cui gli unici problemi sono qualche capriccio e il non voler mangiare la verdura.
Il giovane principe è nervosetto, particolarmente sensibile a qualsiasi variazione di umore, irritante come solo i bambini sanno essere, piagnucoloso, ma soprattutto 'antipatico' con i genitori e con sua sorella, che già di suo proprio una santa non è.
Non so se il suo obbiettivo professionale è quello di diventare il segretario della Fiom, ma oggi qualsiasi cosa sta diventando oggetto di trattativa.
- Usciamo?
- Noooo, voglio stare a casa.
- Stiamo a casa?
- Noooo, usciamo!!
- È ora di cena, vieni a mangiare.
- No, io non mangio, non mangio più!
E poi i continui, reiterati, riproposti e ripetitivi scontri con sua sorella.
Lei comincia a giocare con una cosa e lui la vuole; lei guarda la tv e lui vuole cambiare canale; lei dorme e lui vuole che stia sveglia.
Insomma un vero sfinimento.
Forse è una fase della crescita.
Forse sono solo semplici pigne nel suo cervello.
Forse è veramente così e allora siamo rovinati.
Sta di fatto che non ho quasi mai urlato in casa, ma da qualche giorno lo faccio quasi regolarmente, vergognandomi come una ladro e soprattutto provando un senso di disagio che non amo vivere.
Il periodo non è facile anche per me, quindi lo scontro è dietro l'angolo, ogni angolo maledizione.
Che fare?

martedì 20 settembre 2011

Poche leggi per cambiare il mondo

Provare per credere, diceva quello là.
Non serve provare, basta leggere.
Il mondo è veramente bizzarro, nella sua anomalia, nella sua originalità, nella sua autenticità.
Questo articoletto, sicuramente non da Pulitzer, fa il suo porco lavoro, facendoci fare un volo rapido e sintetico sulle leggi strambe e talvolta ridicole che i paesi nel mondo si sono dotati.
Dalle follie cinesi, talvolta patetiche, che cercano prima tutto di censurare di limitare l'accesso alle potenze occidentali - il problema non è tanto politico, è di razza e di cultura - a quelle ancora più assurde come quelle in Danimarca che limitano la scelta dei nomi dei propri figli (ma quando ero piccolo era vietato in Italia dare nomi stranieri ai bambini...).
Quindi c'è spazio per la creatività, per l'originalità, per l'iniziativa.

Per questi motivi mi sono messo a capo di un movimento politico culturale che ha come obbiettivo la promulgazione e la redazione di leggi/norme di iniziativa popolare che 'raddrizzino' il paese e lo riportino velocemente nel posto che gli è consono.

1) Legge 1. Candidature politiche.
La redazione del testo è già a buon punto ma dovrebbe essere più o meno questo.
'È vietata la candidatura a qualsiasi carica politica e pubblica agli uomini alti meno di un metro e sessanta con i tacchi, che abbiano casa ad Arcore, che abbiano i capelli di plastica, che si fermino a sole otto donne a sera lasciandone tre deluse, e che possiedono mezza Italia.' Chi infrange la legge viene spedito automaticamente in Corea del Nord per un soggiorno più o meno lungo, dove il condannato si rende conto veramente come sono cattivi i comunisti.
La legge verrà presentata al Parlamento a breve dopo verifica di natura squisitamente giuridico-costituzionale da parte degli organi competenti. Ma non credo che ci saranno problemi.

2) Legge 2. Elezioni, politiche e amministrative.
'È fatto divieto, durante i giorni delle elezioni, votare a destra. I contravventori dovranno pagare una multa di due milioni di euro oppure diventare concorrenti del Grande Fratello per dieci edizioni consecutive'.
La legge avrà qualche scoglio a qualsiasi livello, ma confidiamo tutti nei giudici comunisti di qualsiasi livello per superare gli ostacoli giuridici di qualsiasi livello.

3) Legge 3. Bamboccioni te salutant
'È veramente molto vietato rimanere in famiglia oltre i 25 anni. I giovani che infrangono la norma devono scontare la pena, a scelta, tra un lavoro socialmente utile come stirare le camicie di un intero caseggiato oppure non andare a un happy hour per oltre 14 mesi; oppure diventare adulti in un mese e aiutare questo povero paese a uscire dai guai'.
Voglio vedere chi dà parere contrario...

4) Legge 4. Press mute.
'È decisamente vietato, anzi molto vietato, fare aprire bocca a un onorevole specifico del Pd che ha affossato la sinistra, ha fatto perdere le elezioni con le sue fregnacce, e continua a rompere le scatole e non sta mai zitto'.
La pena, una e trina, è il confino in Africa, visto che l'avevo detto lui che ci andava!, per tre anni.
Sono certo che tutta la sinistra si metterà in fila per firmare.

5) Legge 5. Calcio asincrono.
'È vietato mica poco giocare le partite di calcio in tutte le ore del giorno e della sera. Il calcio, se deve esistere - anche se ci piacerebbe abolirlo! - deve essere giocato di notte, in stadi lontani da tutto e da tutti. Gli spettatori (talvolta definiti 'tifosi') hanno l'obbligo di non urlare e di recarsi allo stadio in bicicletta'.
I contravventori saranno fermati, arrestati, denudati, percossi sulle natiche con verghe di bambù, rivestiti, dotati di cuscino e impediti fisicamente di ritornare a rompere. Tutte le trasmissioni tv legate a questo, diciamo, sport saranno abolite con effetto immediato e sostituite con perenni festival sul canto delle popolazioni sahariane e rassegne di canti tibetani, documentari naturalistici sui voli dei calabroni, oltre a trasmissioni scientifiche su come si tolgono i calli dei piedi prima e dopo un ballo in società.

Se qualcuno mi vota, io mi presento...

lunedì 19 settembre 2011

19 settembre 1981

Un lunedì impegnativo, questo.
Le notizie si susseguono, una più brutta dell'altra, si rincorrono, si accapigliano...
Dalle escort ai tarantini nati a Bari, dall'isola dei famosi mica tanto all'euro che crolla e quindi anche l'Europa e quindi tutti noi, dallo scioglimento dei ghiacci a quello del sangue di san Gennaro pover'anima, da 'mio figlio si è conquistato il posto' alla trota d'allevamento, dalla pensione alla cicciolina nazionale a chi lavora sempre pur andando al cinema.
Insomma un delirio di notizie, una più ghiotta dell'altra, una più inutile dell'altra.
Ma noi tutti teniamo duro.
Se il mondo va a rotoli, se l'Europa ci sta addosso, se il paese si autosfinisce con telenovela e porcate varie, noi ci concentriamo sulle cose importanti, serie, essenziali, direi esistenziali.
Oggi è il 19 settembre. E allora?
E allora, il 19 settembre 1981, a New York, si svolgeva uno dei più grandi, importanti, straordinari, affollati, meravigliosi eventi musicali che mai si è tenuto nella storia della musica.
Simon & Garfunkel in concerto a Central Park.
Un concerto formidabile che ha permesso, dopo undici anni di separazione, di riunire la più creativa e innovativa coppia di musica moderna che il mondo abbia mai visto.
Un concerto che ha premesso di risentire, dal vivo, le canzoni più famose e rappresentative del duo, accompagnate e riarrangiate da un orchestra fatta di percussione, chitarre, piano e fiati, che le hanno fatto rinascere, a oltre venticinque anni di distanza, senza cannibalizzarle.
Se qualcuno ha la possibilità di vedere il film del concerto - un consiglio, procuratevelo! - la cosa che impressiona, aldilà della bellezza delle canzoni, meravigliosi esempi di poesia, denuncia, gioia e spensieratezza, è l'accordo, la sintonia che regna sul palco tra i due cantanti. Nonostante i continui litigi, abbandoni, risse.
Intendiamoci, Paul Simon è il genio tra i due. Ha scritto canzoni che hanno fatto la storia della musica ma anche della vita di molti. È un poeta, un attento osservatore, un cantore di un'epoca. E continua anche oggi. È l'uomo che ha firmato tutte le canzoni che il duo ha cantato, a parte le cover (poche).
Garfunnkel è la seconda voce, e basta. Ma è la seconda voce che ha reso le canzoni straordinarie, uniche, melodicamente insostituibili.
Sono riuscito a vederli a Roma, al concerto ai Fori Imperiali, nel loro tour mondiale 'Old Friends', ennesima riunificazione, nel 2004 se non ricordo male.
Gli anni passano, anche per loro, con appesantimenti, fatiche nella voce, immobilismi.
Ma le emozioni di quella sera, la nostalgia, la commozione di quegli attimi, i ricordi...
Quality music, la definisce un mio amico inglese.
Bellezza pura, aggiungo io.

venerdì 16 settembre 2011

Visto che andiamo a picco...

...parliamone.
Non tanto per prendere in considerazione l'ennesima c.....a del Grande Leader, tra l'altro sempre la stessa.
Ma solo per smontare questa bufala politico-geografica della Padania, del suo presunto popolo, e dei suoi inutili confini.
Io l'ho visto quest'estate, nei miei pochi giorni di vacanza.
L'ho visto, al mare, il popolo illuminato del nord.
Ho visto anche la sua razza scelta, la sua bellezza statuaria, la sua teutonica esclusività.
Ho visto cose che voi umani...

Ho visto famiglie di Torino con tre figli che si chiamavano in ordine Brian, Nicholas e Kevin.
Ho visto uomini urlanti di Varese in mezzo alla strada che litigavano con mogli sottomesse manco fossero in Iran.
Ho visto padri del nord del Veneto dare da fumare ai loro figli non più che dodicenni.
Ho visto bambini di Milano di sei anni bere caffé perché "fa bene al cuore".
Ho visto uomini e donne non più alti di un metro e mezzo, e larghi altrettanto, parlare male degli immigrati perché "brutti, corti e neri".
Ho visto gruppi di famiglia liguri parlare male di Napoli e dei suoi rifiuti, pur non essendo capaci, mentalmente, di buttare una bottiglia nella campana della raccolta del vetro con la scusa "che tanto sono tutte ca....e".
Ho visto commercianti romagnoli che pur di non darti lo scontrino dell'acquisto che hai fatto, si inventano le scuse più odiose e imbecilli.
Ho visto bambini bergamaschi che ripetono le nefandezze dei loro padri con una leggerezza imbarazzante.
Ho visto uomini con accento 'nordicissimo' superare le file per mano ai loro figli, ammiccando in modo insolente e volgare.

Ecco cosa ho visto. Ho visto il popolo padano all'opera, quest'estate.
Sono schifato, da questo continuo balletto.
Forse sarebbe meglio che tutti prendessimo visione che siamo italiani, pessimo popolo irrispettoso di tutto e di tutti, maleducato, insensibile e ignorante.
Ma un popolo forte perché siamo insieme.
Se andiamo a picco cominciamo a guardarci dentro, cerchiamo di imparare a votare meglio e a cacciare questi buffoni senza congiuntivo.
Il resto sono tutte fregnacce.

giovedì 15 settembre 2011

Decidiamo il girone!

Il Vaticano è uno stato sovrano?
La chiesa è un'organizzazione strutturata con livelli di responsabilità a diversi livelli con un capo assoluto?
La chiesa è una piramide rigida in cui ognuno ha un suo ruolo?
Bene, allora il suo capo, quando viene dimostrato, paghi per le manchevolezze, gli abusi, i reati e le responsabilità. Come in tutto il mondo.
Oppure qualcuno crede ancora alla favola della sua infallibilità?

Alcuni famigliari di vittime di abusi sessuali da parte di membri della chiesa cattolica hanno chiesto di aprire un'inchiesta sugli eventuali crimini contro l'umanità commessi dal Papa attuale, non tanto perché coinvolto in prima persona nelle nefandezze, ma perché responsabile di non aver mai realmente voluto estirpare questa piaga terribile tentando in ogni modo, invece, di coprirla e giustificarla.
La chiesa è peccatrice, e non solo in senso biblico.
Quindi devono essere messi in galera i preti responsabili delle schifezze che continuano a fare contro innocenti bambini.
Ma anche devono essere perseguiti i responsabili, capo in testa, per la loro connivenza, per l'imperdonabile silenzio, per le loro azioni di copertura.
Signori, non stiamo parlando di furti, appropriazioni, finanza creativa. Stiamo parlando, nascosti dietro gli abiti talari, di violenza sessuale su bambini e minori in genere.
Stiamo parlando di manacce schifose che cercano i corpi di bambini innocenti, affidati da famiglie fiduciose e completamente ignare.
Se non avessi ancora un po' di coscienza civica e di rispetto delle vita, direi che l'unica vera punizione sarebbe una punizione corporale dolorosa e definitiva.
È tale il vomito, il disgusto che provo, prima di tutto da padre, che ritengo sia giusta ogni azione legale possibile per fare luce in questo torbido abuso e smascherare i responsabili e chi li ha coperti. Non è stato fatto in passato, ma cerchiamo di farlo almeno oggi.
E se proprio volete, visto che l'hanno inventato proprio loro, speriamo che brucino all'inferno nel girone più terribile, oscuro, profondo ed eterno che neanche Dante abbia concepito.

mercoledì 14 settembre 2011

Il più grande dei grandi

È un periodo in cui la morte la fa da padrona.
Ma in fondo la morte fa parte della vita. Si può solo morire se si è vissuti.
Proprio come Walter Bonatti, l'ultimo degli alpinisti 'tradizionali', che ha pensato bene di andarsene oggi senza neanche avvertire.
Bonatti è quello che mi ha avvicinato alla montagna con una filosofia di rispetto, d'amore, di dignità, senza farmi mai pensare alle epiche sfide con l'alpe di fascistoide memoria.
I suoi libri, in cui ci raccontava le sue straordinarie imprese, mi hanno accompagnato nella mia giovinezza, facendomi sognare imprese e dandomi la linea su come, almeno alcune, realizzarle.
Le sue salite in solitaria erano affascinanti, straordinarie soprattutto perché salivano le montagne quasi senza toccarle, con un rispetto che la maggior parte degli alpinisti, di ieri e di oggi, non contemplano lontanamente, mirando esclusivamente e solamente al raggiungimento della vetta, a tutti i costi.
Non è un caso infatti, che il suo 'erede' ideale sia stato Messner, il grande alpinista altoatesino che meglio di tutti ha interpretato e seguito l'approccio ai monti di Bonatti.
L'alpinista ed esploratore bergamasco ha riempito libri, camminato chilometri, tracciato vie, raggiunte vette, esplorato mondi nascosti e ai margini del mondo, con la delicatezza, la sobrietà, la curiosità tipica di chi vuole testimoniare ma non vuole influenzare, di chi vuole vedere senza toccare, di chi vuole amare senza possedere.
Ha dovuto anche fronteggiare la stupidità e la voglia di successo a tutti i costi degli uomini di poco conto, come nella orribile storia sulla conquista del K2. Ma ne è uscito, vincitore, dopo 50 anni con stile, eleganza e straordinaria ironia.
Si era sposato pure l'attrice famosa, il malandrino...
Un uomo che ha segnato un secolo, un uomo che ha fatto storia.
Leggete i suoi libri se volete sognare.
E vivere vere e proprie avventure (altro che Harry Potter...).

martedì 13 settembre 2011

Il grande fiume della vita

Il silenzio di questi giorni ha un che di luttuoso, ma non è vero.
Sono stati giorni difficili, pieni di 'impegni', di cose da assolvere, di cose da sistemare.
Ma il vero motivo del lungo silenzio è che sono letteralmente sfinito, nei muscoli e nella testa.
È stato un periodo durissimo, di corse, rincorse, telefonate, ansie, e dolori, tantissimi.
Ma più di tutto, una volta compreso che i giorni di mio padre stavano finendo, è stata l'attesa, cinica e barbara, che tutto finisse.
Ogni giorno, e due volte al giorno!, che visitavo mio padre, lo vedevo sempre più vuoto, magro, perso in chissà quali pensieri, con allucinazioni continue, fremiti, sbalzi.
Ogni giorno, e due volte al giorno!, lo vedevo spegnersi inesorabilmente.
E le mie reazioni, a seconda del giorno erano differenti.
C'erano i giorni in cui gli tenevo stretta la mano, e lui ricambiava!, e in cui gli dicevo, con determinazione, che doveva reagire, che bisognava non mollare. Lui mi guardava, chissà se capiva, ma mi stringeva ancora di più le mani.
Poi c'erano i giorni della sconsolazione, della tristezza, della forza ormai perduta per sempre, in cui gli sussurravo che doveva mollare, che era inutile cercare di resistere.
E poi c'erano i giorni più disperati, in cui non ce la facevo. Soprattutto gli ultimi. Arrivavo, mi sedevo, lui in costante fremito talvolta anche violento, senza conoscenza, lo guardavo e poco dopo me ne andavo, incapace di resistere. Non riuscivo, non avevo più le forze.
Ora che se ne è andato, raccolto là in montagna di fianco a mia madre, ora che è tutto finito, mi sento stranamente sollevato.
Vivo questa straordinaria contraddizione interna in cui il dolore fortissimo della perdita si è subito attenuato in una sorta di rilassamento fisico e mentale. Forse la stanchezza, forse la fatica di questi due mesi, forse la mancanza di vacanze, forse il caldo, forse...chissà che cosa, ma sta di fatto che oggi mi sento sereno e tranquillo, conscio di avere fatto tutto il possibile e di essergli stato più vicino che mai.
Con qualche senso di colpa per il non spremersi di dolore, di disperazione.
La vita scorre come un fiume, lentamente, con qualche increspatura, con qualche curva, con qualche salto, fino a gettarsi nel grande mare dell'oblio.

mercoledì 7 settembre 2011

La fine di una storia

Una storia nata 91 anni fa.
Una vita che ha attraversato le vicende di un secolo.
Un'esistenza piena, una famiglia, figli, parenti, un'azienda, cani, montagne, funghi e caratteraccio.
Oggi mio padre si è spento.
Oggi mio padre, credendoci o no - non è importante, in fondo... -  ha finalmente raggiunto mia madre.
Insieme, ne sono certo, da oggi si riprenderanno la vita nella sua leggerezza e nella sua più lieve felicità, senza più preoccupazioni e ansie.
Da oggi sono senza genitori, orfano dice la burocrazia più bieca.
Da oggi sono solo.
Da oggi sono tristemente infelice.

martedì 6 settembre 2011

La verità ha sempre il suo perché

Ecco, finalmente, tutto si svela, tutto si chiarisce.
Il mondo, dopo millenni di inutili agitazioni, di studi, di analisi profonde, di evoluzioni più o meno virtuose; dopo che l'uomo dalle palafitte è passato alla società evoluta di oggi; dopo che siamo arrivati ai razzi planetari dal carretto trainato da annoiati buoi; dopo che i computer hanno reso a tutti la vita più o meno facile, rispetto a quando per rivelare leggi più o meno divine bisognava armarsi di pietra e scalpello; oggi finalmente sappiamo che tutto è semplicemente stabilito dal mese in cui nasci.
È inutile che vi sbattiate tanto per comprendere i vostri figli, per riuscire a interpretare le azioni dei vostri genitori, per capire quell'uomo politico, del perché delle guerre, degli orrori, delle felicità e delle bassezze del mondo.
La nuova bibbia, quella definitiva direbbero gli anglosassoni, dove tutto si rivela e tutto si unisce, è ora tra noi. Bastava aspettare, internet e l'Office for National Statistics inglese.
Da questo immortale documento, frutto di ricerche millenarie e di contatti, probabilmente, andati oltre la sfera terrena, si evince il perché del mondo.
E per rimanere nella sfera privata, finalmente posso capire tutto della mia famiglia, delle sue evoluzioni nel tempo, rispondendo alla domanda, più vecchia del mondo, che si chiedeva 'chi siamo e da dove veniamo'.

Quindi per incrociare i dati, la fotografia del recente albero genealogico ci rivela:

Visita odontoiatrica d'ovino
- con mio padre, povero uomo alle prese con gli ultimi respiri nato nel mese di marzo, in fondo ci ha azzeccato. Dovrebbe essere stato un pilota o un musicista. Da piccolo cantava nel coro nelle opere, ma soprattutto è andato al lavoro tutta la vita con l'auto. Neanche Schumacher!
- mia madre, di novembre, è diventata matta tirando su due disgraziati come mio fratello e io. Ci ha amati tutta la vita. Forse questa è la vera schizofrenia.
- mio fratello, di dicembre, si occupa da una vita di politica agraria, con una specializzazione annosa nella zootecnia. Forse, senza dirlo a nessuno, ha passato quasi tutta la sua vita professionale a guardare in bocca ai buoi e alle pecore, curando sporadicamente qualche carie.
- mia moglie, arrivata su questo mondo nel mese di maggio, non l'ho mai vista giocare a pallone, ma sicuramente l'attuale carriera professionale la porterà a 'scendere in campo'  prima o poi piazzando tutta la famiglia grazie ai privilegi della casta.
- Andrea, principe ereditario di cotanta famiglia, è anche lui di dicembre. Sicuramente non farà il dentista, ma il sogno di papà è quello di un nuovo capofila rivoluzionario che spianerà questo mondo schifoso a favore di una società più giusta ed equa.
- Bianca, d'agosto, ha una certa propensione alle costruzioni. Ma sono certo che ci lascerà molto presto per migrare negli States o per aprire una delle principali imprese edili del nord America, oppure per fare un vero e proprio golpe, e in collaborazione con il fratello, per avviare quel grande paese verso il socialismo.
- mia cognata, di giugno, per gestire suo figlio nelle sue peregrinazioni continentali, è ormai avviata verso il premio Nobel della pazienza.
- mio nipote Michele, ormai medico affermato, e sempre di giugno, visto le sue idee chiare rispetto all'organizzazione della salute pubblica, e non solo, diventerà sicuramente amministratore delegato della società mista che gestirà la salute in questo dissestato paese.
- e l'altro mio nipote Bruno, che chiude questa scarna famiglia, nato a ottobre, sarà quello che, in giro per il mondo, arriverà alla veneranda età di 150 anni, e terrà sotto controllo soprattutto i miei figli, visto che io me ne andrò sicuramente troppo presto per vedere che fine faranno.
- e poi manco io. Essendo di novembre e quindi scorpione, ho passato la vita a sentirmi dire che avevo un unico pensiero nella testa: il sesso. 'Ah scorpione?' domandava il tale. E tutti a darsi di gomito intendendosela con gli sguardi. Finalmente con questa ricerca ho elementi scientifici e più chiari per controbattere queste tesi reazionaria. In realtà, io, di notte, mi vesto da suora, e mi aggiro per i parchi pubblici a violentare sì, ma soprattutto a fare a pezzi giovani donne in modo seriale. Finalmente mi sono tolto un peso...

Sono sicuro che questa ricerca dell'Office for National Statistics - la nostra Istat, mica paglia - sarà presa sul serio da qualcuno che ci scriverà pure un libro, e magari andrà in giro pure a fare conferenze per cercare di convincersi delle proprie idee.
Povero mondo...

venerdì 2 settembre 2011

Gira, svolta, torna...

Per il manovratore, una manovra, con una contro-manovra, una correzione, una marcia indietro e un'accelerata, comporta quasi sempre o andare addosso all'auto parcheggiata davanti, oppure andare a sbattere violentemente contro il muro di quella casa, che chissà come mai, è stata costruita proprio lì.
Questo è il destino della manovra finanziaria, lacrime e sangue per alcuni, iniqua per altri, e cialtrona e inutile per altri ancora, che dovrebbe, dopo settimane di cambio rotte, essere approvata, forse, non si sa mai, ma chissà chi lo sa?, entro la settimana (questa?).
Io ormai lo ripeto a oltranza.
Questi non sono solo fascisti.
Questi non sono solo razzisti.
Questi non sono solo localisti beceri che odiano anche il loro vicino di casa.
Questi non sono solo un'allegra brigata di amici con obbiettivi poco chiari.
Questi non sono solo un'accozzaglia di uomini che si odiano.
Questi, purtroppo, sono incompetenti, cialtroni, incapaci, inetti e pure senza attributi.

E ci portano, inesorabilmente, verso la bancarotta, verso lo sputtanamento internazionale.
Il paese che ha insegnato al mondo come vivere, come mangiare, come vestirsi, l'arte, la cultura, la bellezza e non so che altro, oggi è solo una macchietta sulla bocca di tutti, uno sputo in un oceano sempre più grande.

Sono stomacato, dai protagonisti, e ancora di più dai portaborse peones senza arte né parte, ma con solo quattro spiccioli in tasca.

Mi dimetto, anche se non conta proprio, ma proprio niente.

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...