lunedì 28 febbraio 2011

Parlami d'amore...

Dopo un bellissimo week end sulle piste da sci, con Andrea ormai scatenato e Bianca sempre più trepidante per lo sci e i suoi segreti, si ritorna, in auto, sotto la pioggia.
I due Squali se la dormono beati loro, e la stanchezza comincia a farsi largo anche su di me.
Meglio accendere la radio, almeno ci si tiene svegli.
Da una parte le partite di calcio, un sonnifero letale, dall'altra musica orripilante stile anni '80, o forse '90, o forse techno, o forse jungle (esiste?) o molto più probabilmente musica schifezza usa e getta, cioè quella di oggi.
Casco su RadioTre, la preferita da chi si sta estinguendo, e la trasmissione è 'La musica della vita', o qualcosa del genere. È l'evoluzione della storica 'I luoghi della vita', trasmissione della domenica pomeriggio che aveva un ospite, famoso per carriera politica, intellettuale o chi per essa, in cui l'ospite stesso, attraverso i 'suoi' luoghi, si raccontava e raccontava. Era bellissima, morbida, seria, ma pur sempre briosa e mai noiosa. La differenza naturalmente la faceva il personaggio in questione. In genere si passavano quasi due ore veramente piacevoli, interessanti, divertenti, e soprattutto ricche.
'La musica della vita' segue lo stesso canovaccio. E far da guida non sono più i luoghi ma la musica, che scandisce in genere la vita di tutti noi.
Ieri l'ospite era il filosofo Gianni Vattimo. Ho acceso la radio nel momento in cui Vittorio De Sica cantava, dal lontano 1932, la sua 'Parlami d'amore, Mariù', colonna sonora del film 'Gli uomini, che mascalzoni!'.
La canzone risveglia antichi ricordi, immagini familiari, precisi momenti, e quindi apre la strada a una dolce nostalgia e a una meno facile malinconia.
E il commento alla canzone, in genere alla musica, di Vattimo fotografa con freddo realismo una sensazione che vivo da un po'.
Man mano che il tempo passa, che si invecchia; man mano che ci si allontana dal tempo in cui era tutto bianco o tutto nero; man mano che l'adolescenza e la giovinezza sono ormai piacevoli lontani ricordi; non solo cambiano i 'gusti' musicali (o meglio rimangono ancorati ai tempi più spensierati), ma soprattutto si recuperano melodie e tipi di musica che un tempo erano rifiutati, anche con violenza.
Lui diceva che ora, senza avere una preparazione specifica, ama la musica lirica. E sentire 'Parlami d'amore, Mariù' oggi è un'altra cosa che sentirla nel passato.
Io ho le mie vere e proprie 'radicalizzazioni' musicali. La musica per me si è fermata alla prima metà degli anni settanta, esprimendo dopo poco o nulla.
Ma oggi ascolto molta musica classica, un tempo impensabile!, amo anche la musica da film, orchestrale, arrangiata.
Il corpo cambia, come la mente, i gusti evolvono, fanno salti mortali (chi avrebbe mai pensato che un giorno mi sarebbe piaciuta la mostrada, un tempo odiata con tutto il cuore?).
Anche i piedi si allungano con il tempo.
L'importante, prima del decadimento totale, è raggiungere un po' di saggezza e conservare uno sguardo vigile.
Comunque 'Parlami d'amore, Mariù', è un vero capolavoro della musica contemporanea.

venerdì 18 febbraio 2011

Medioevo prossimo venturo

Chi ha qualche anno in più, ricorderà sicuramente quella meraviglia di equilibrismo coniata da Aldo Moro: 'convergenze parallele', definizione inventata per districarsi tra ideologie, contrapposizioni, dictat internazionali, e impedimenti vari.
In pratica il concetto politico-geometrico, consisteva nel far convergere forse diverse e con orientamenti opposti su alcuni obbiettivi comuni. Cosa oggi impensabile nell'epoca del litigio, dell'insulto, della contrapposizione tra legalità e il suo opposto.
A questa definizione morotea ho pensato stamattina leggendo queste due notizie.
Perché?
Semplicemente perché questi due fatti, queste due parallele - uno sostanziale, politico, progettuale, serio e con vista sul futuro, l'altro cialtronesco, terribile nella sua violenza, tanto triste nel suo contenuto quanto vero - non potranno mai incrociarsi, neanche con la più grande buona volontà.
Il nostro paese oggi è lontano anni luce da progettualità, pianificazione, da serietà economica.
Il nostro paese si sta spegnendo, morendo lentamente, sotto una barbarie culturale che non ha precedenti.
Il nostro paese, insieme alle case di Pompei, sta crollando.
E dopo rimarranno solo macerie, vecchie e ammuffite.
E come diceva Livia Cerini negli anni '70...'e non ho niente da mettermi' (lei lo diceva per la rivoluzione, pensate un po', grazie ai testi di quella lenza di Umberto Simonetta!).
Avanti Savoia, dritti verso la noia!!!!

giovedì 17 febbraio 2011

Sesso? No grazie

Geniali.
Finalmente chiarezza, determinazione e indicazioni precise.
Questa inchiesta vale come se fosse stata scoperta la ruota un'altra volta, come se fosse stata ri-scoperta la penicillina, come se fosse stato effettuato un'altra volta il primo trapianto d'organo.
Questa è un'analisi altamente scientifica, esaustiva e fortemente rivoluzionaria per comprendere al meglio quali sono i reconditi, i più nascosti, e quindi i più importanti da sapere, motivi per il quale il sesso diventa una via crucis e non un piacere come dovrebbe essere in una vita normale.
Dieci motivi.
Dieci motivi fondamentali.
Dieci nemici, che mai avremmo sospettato.
Infatti noi pensavamo che i nemici del sesso fossero, chessò, il brutto tempo, le piante carnivore, il finocchio crudo, o abitare ai piani alti.
Invece scopriamo che la stanchezza, per esempio, inficia la voglia di pastrugnare la propria compagna; oppure che essere depressi distoglie l'attenzione per le curve femminili/maschili e fa rinchiudere in se stessi. Sensazionale!!! Senza parlare del dolore piuttosto che dello stress. Veramente straordinario.
Io però mi permetto di aggiungere qualche altro motivio, di arricchire la lista dei nemici più difficili da scovare.
Per esempio, e parlo per i maschietti, l'evirazione potrebbe essere motivo di mancanza di voglia. Ma non solo.
Anche la convivenza a distanza. Se due abitano per esempio in due città diverse, credo che sia difficile consumare.
E poi, per esempio, se uno dei due è morto la vedo complicata, oppure se due proprio non si conoscono.
Ci ho messo anni per osservare, studiare, verificare, raccogliere dati, analizzarli, incrociarli, depurarli...
Mando la mia indagine e i miei risultati al San Raffaele e magari mi danno anche un dottorato in 'Sessualità e meteo'.

martedì 15 febbraio 2011

Mica cotiche!

In questa giornata sconvolta da notizie straordinarie, processi, governi che scricchiolano, società nel mondo in subbuglio, pioggia battente irritante e odiosa e crisi economica sempre più violenta, svetta sopra tutto la pagella di Andrea.
Ieri, a San Valentino, la fatidica consegna del primo documento ufficiale della sua lunghissima carriera scolastica.
Cerimonia scarna e rapida, accompagnata da un altrettanto ristretto commento.
Andrea, classe prima B, ha raccolto in questo primo quadrimestre del suo primo anno di scuola, tutti e soli nove. E visto che il dieci in questa tornata non era contemplato - per stessa ammissione del collegio dei docenti - Andrea si è procurato il massimo che doveva procurarsi.
Ma in particolare, in quei pochi secondi di commento, le maestre in toto hanno tenuto a sottolineare che nella sua classe è l'unico ad avere fatto l'en plein.
Forse conta poco a questo punto, ma credo che sia un buon segnale soprattutto il commento riportato dalla scheda che lo dipinge come un bambino 'volenteroso e motivato, ha affrontato l'esperienza scolastica in modo positivo mostrandosi organizzato, attento e partecipe. Socievole e disponibile, collabora nel gruppo in modo costruttivo'.
Ma non è finita qui.

'Sa lavorare in modo autonomo, accurato e preciso. In ogni situazione dimostra un comportamento maturo e controllato, è rispettoso e sempre disponibile all'ascolto'.
Urca. 
Sono molto contento soprattutto perché si è integrato bene nel gruppo di studio, che non ha problemi di relazione e che sta costruendo la sua crescita intellettuale, almeno adesso, in modo sereno.
Vediamo cosa succederà nei prossimi mesi.

domenica 13 febbraio 2011

Bella gente

Non si poteva mancare.
In questa giornata ingrata - dopo dieci giorni di sole e primavera, oggi ritorna quell'inverno schifoso che solo Milano sa regalare - ritorna l'orgoglio delle donne, quello vero, e di conversa quello di noi maschietti, sempre a rimorchio quando bisogna fare qualcosa di utile.
Arrivo in Largo Cairoli a piedi, scendendo a una fermata di metro di distanza, per evitare cattive sorprese. Non vedo nessuno in giro mentre mi avvicino; anzi incontro parecchie donne con sciarpa bianca che camminano n sneso contrario. Ho paura del flop, della chiamata inascoltata.
Arrivo in Cairoli e una scena straordinaria si palesa davanti ai miei occhi.
Piazza piena, lati a fianco del castello stracolmi, e via Dante già quasi tutta piena.
Un primo pensiero. Ma come cavolo si fa a scegliere 'sta piazza per un raduno stanziale? Un tempo era uno dei luoghi, cosiddetti, di concentramento, per poi spostarsi o verso il Duomo oppure altri luoghi. E se non ricordo male in Cairoli si trovava sempre Lotta Continua...
Cerco di avvicinarmi al palco, davanti alla fontana, ma non riesco. La piazza è un budello impenetrabile. A un certo punto mi è venuta anche un po' d'ansia, non riuscendo a passare.
Molte donne, sciarpate di bianco, molti uomini un po' timidamente dimessi, con un po' di senso d colpa. Moltissimi giovani, bambini, ombrelli, e cartelli dalle più disparate foggie e diversi messaggi.
Uno su tutti. Uno striscione con il nano che allunga le mani sullo stivale italico in modo lascivo e una scritta che più o meno recitava così: 'vecchio porco, levale le mani di dosso'. Diretto ed efficace.
Si alternano gli interventi, la musica - meraviglioso lo stacco con 'It's all over now, baby blue' di Bob Dylan, che ha fatto inumidire molti occhi - Dario Fo, Franca Rame, Gad Lerner...
Putroppo io sentivo poco e male da dove ero, vedevo niente, ma mi guardavo in giro.
Creatività a gogò, discussioni a non finire sul governo, su Fini, Vendola, Bersani...
La gente partecipava veramente.
E poi, muovendomi in tondo per non crollare sotto il lancinante mal di schiena e per combattere il freddo, sento davanti a me un giovane uomo dire alla sua compagna di fianco:
- Bella gente, la piazza è piena di bella gente!
Un'affermazione semplice, pulita, onesta. E vera.
C'è ancora speranza.
Da oggi si ricomincia.

venerdì 11 febbraio 2011

Tirolo uber alles

Mentre il paese si arrovella intorno alle cosce amiche del premier, ai decoltè amici del premier, e ai fondoschiena amici del premier; mentre tutti si angosciano intorno al dramma vero di queste due povere bambine; mentre il mondo si interroga su come andrà a finire in Egitto; oggi sono rimasto letteralmente 'rapito' da questo articolo sull'Alto Adige, Sud Tirolo che dir si voglia, sui suoi privilegi, sulla sua arroganza, e sulle sue ragioni.
Con una piccola premessa. Questa parte di Italia è Austria e punto. È una parte di un paese straniero occupata dopo la guerra persa.
Ma tant'è. Ormai in epoca di globalizzazione, di confini abbattuti, credo che ormai il problema non si ponga più. Si pone solo una questione di un'autonomia necessaria e riconosciuta, ma anche di un reciproco riconoscimento che va aldilà delle questioni storiche e politiche.
Oggi Napolitano, alle dichiarazioni dell'ennesimo presidente politicante autonomista della zona, ha risposto piccato proprio per ricordare e mettere paletti, chiari e definiti.
Ma lo schifo vero e proprio è sempre là, tra i palazzi romani governativi.
Sempre per salvare il solito noto, anche l'Alto Adige, con i suoi due rappresentanti in parlamento, ha la possibilità di ricattare tutto e tutti in cambio di una infame astensione nelle votazioni che contano.
E intanto il parco dello Stelvio da nazionale diventa locale; i sussidi e le agevolazioni, già scandalosi, si ingrossano; il danaro scorre a profusione tra monti e valli in fior; le tasse rimangono quasi tutte nella zona, quindi l'area non è che contribuisca molto alle spese centrali. E ora si attende, con curiosità, quando sarà necessario fornire qualche voto al governo traballante, quali saranno le richieste (strade d'oro? semafori con diamanti al posto di lampadine? neve in platino?...).
Il tutto condito con dichiarazioni sprezzanti nei confronti del paese 'ospitante', alla faccia della diplomazia e della convivenza, che quest'anno compie, malamente, i suoi 50 anni di vita.
Insomma 'noi' italiani paghiamo un affitto salatissimo per dire - solamente per dire e nient'altro - che quella parte è Italia.
Ma mi chiedo, con animo laico e semplice logica, non potremmo accordarci per un loro pacifico e naturale ritorno sotto il governo austro-ungarico? Un referendum?
Che vantaggio ne abbiamo a perpetuare questo scomodo matrimonio? C'è il petrolio nel Tirolo del sud?
Ai posteri l'ardua sentenza.

martedì 8 febbraio 2011

Dolore

Li hanno trovati abbracciati, uniti nella morte, uniti dal loro amore, l'unica cosa che gli rimaneva.
Come fa il padre a reggere un simile dolore?
Come fa un padre, un padre qualsiasi, a dormire, tranquillo, a giocare, a baciare i propri figli?
Questo mondo è indegno di esistere.

lunedì 7 febbraio 2011

Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco

Notizia eclatante, oggi.
Un uomo che vuole un po' di intimità con la sua legittima consorte non riesce più a consumare, causa la presenza perpetua, oltre che guardona, del gatto di casa sul talamo familiare.
Il signore, dichiara in tribunale (in tribunale...avete capito bene), che non riesce più a consumare come un tempo, visto che si sente osservato, e quindi inibito. Forse il felino fa anche le fusa e il rumore distrae.
Qualche consiglio è d'uopo, visto che la signora ha declinato ogni richiesta di allontanamento del felino e, rincarando la dose, ha accusato lo sposo un po' datato di scarsa attitudine allo sport più antico del mondo.

1) Training
Abituarsi con gradualità alla cosa, con l'aiuto di amici e conoscenti, vicini di casa. Insomma chi ci sta. Potrebbe essere un modo per movimentare l'inevitabile consuetudine che il sesso assume tra le pareti da casa dopo anni.
2) Ammucchiate
Quindi non solo fare assistere, ma potrebbe essere estremamente interessante far partecipare chi guarda. Tutto ciò consente di divertirsi un po' di più, fare un gran casino e il gatto, spaventato di tanto trambusto, potrebbe andarsene indignato di par suo.
3) Procurare una gatta/o
A seconda del sesso, attitudini sessuali, del felino in questione (l'esauriente articolo non ci dà indicazioni in questo senso) potrebbe essere risolutivo procurarsi un gatto/a per trastullare l'animale domestico e quindi distrarlo mentre i due bipedi si distraggono dalla loro parte.
4) La nemesi
Abbbelloooo, e cambia moje!

domenica 6 febbraio 2011

Imagine de noantri

Pensate, un giorno, di svegliarvi in un paese normale.
Intendiamoci, non in paradiso, non nel mondo perfetto di un romanziere fantascientifico, non nella società immaginata dai maggiori sognatori del secolo scorso.
No, in un paese normale.
Vi svegliate al mattino e i mezzi pubblici funzionano, sono frequenti, passabilmente puliti.
I treni, per quelli che abitano fuori città, arrivano e partono, sono veloci, con personale efficiente e funzionale e pure gentile.
Si lavora, si mangia alla pausa pranzo, senza però doversi dissanguare e fare mutui per un'insalata mal condita.
Pensate che se accendete la tv vi trovate davanti a personaggi che il più delle volte non condividete, ma che non pensate assolutamente siano malfattori al servizio di qualche mafia locale oppure in rappresentanza di se stesso.
Chi ha figli ha le consuete preoccupazioni, e non la certezza che avranno difficoltà crescenti, che non avranno nessuna agevolazione, che non potranno farsi avanti se non solo per pura fortuna o grazie a qualche spinta.
Le banche sono veri e propri partner nella crescita, pur facendo soldi e rendendo felici i propri azionisti.
Pensate che il mercato esiste davvero e non è solo una polverina da buttare negli occhi. Le assicurazioni fanno offerte differenti, i mutui sono diversi tra banca e banca, la sanità funziona.
Pensate ad autostrade senza code allucinanti, ma solo quelle normali, pensate a cantieri che una volta aperti poi si chiudono pure, e non sono eterni.
Pensate a una chiesa che non invade la vita privata di tutti ma dà solo indicazioni ai suoi credenti. E in cui tutte le chiese hanno uguali diritti e uguali doveri.
Pensate a un fisco che è equo ed è fonte di efficienza della macchina pubblica al servizio dei cittadini.
Pensate a un paese che compie 150 anni di vita. E i suoi abitanti sono felici per questo.

Poi vi scuotete, vi stropicciate gli occhi, sbadigliate e ricominciate a vivere, normalmente.
Nella realtà.

giovedì 3 febbraio 2011

Inutilario

Cioè: e chi se ne frega!!!
Per lavoro devo leggere, informarmi, essere al passo con le cose che succedono, in Italia e nel mondo.
Ma a volte incroci notizie, articoli veramante irritanti per la loro inutilità, incomprensibili a menti più o meno stabili.
E allora perché non fare un 'inutilario' quando proprio non se ne può più?
Eccone uno.


La marmotta Phil
Notizia fondamentale per motivi meteorologici, ambientali, geografici e social-economici.
Soprattutto perché, citando l'autorevole giornale, 'il giorno della marmotta, (è una) seguitissima tradizione che attira migliaia di persone in una cittadina della Pennsylvania e viene seguita da tutti i media'.


Un nuovo avvocato
Notizia fondamentale per il futuro della giustizia in Italia e per la lotta al crimine organizzato. Ha dichiarato: 'lo faccio per tenermi impegnato'. Impegnarlo a tenere puliti i giardinetti piuttosto che nella costruzione della straordinaria opera del ponte sullo stretto no?


Michael alla guida
Notizia fondamentale per lo sviluppo e la diffusione dell'arte canora, nonché per supportare l'industria dell'automobile, in questo periodo in affanno. Il protagonista non so se ha rilasciato dichiarazioni che cambieranno la storia del mondo, ma quando tornerò a New York, e farò laa solita ricerca spasmodica di un taxi fischiando in mezzo alla strada, pregherò di incontrarlo per provare anch'io questa esperienza esperienziale al limite dell'esperimento.


Perquisire è un po' morire
Notizia fondamentale soprattutto per la difesa dei diritti, della tutela dei più deboli, della ricerca della verità. Io non esprimo commenti, ma sono certo che le menti di molti di voi/noi, a questa notizia, hanno pensato a ben altro, a ben altri approcci, anche più decisi.


Quanto sibbbello, papà!
Notizia fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la creazione di una cultura della paternità più consapevole e più sensibile. Noi facciamo il tifo per tutte le paternità, anche quelle più a rischio. Meno male che veniamo informati anche di questa, vera o presunta che sia.


Ruby maior...
Notizia fondamentale per la politica della famiglia, per la tutele delle fondamenta della nostra società e per conservare un'immagine pulita e sana delle giovani ragazze italiane e non. Eh sì, perché eravamo in pensiero di cosa avrebbe fatto questa signora nel suo futuro. E puntualmente qualcuno ce lo ha detto. Ora dormiamo tra due guanciali e le mattine, davanti allo specchio facendoci la barba, possiamo tornare a fischiettare allegramente 'Fin che la barca va'.


L'insalata ci affligge
Notizia fondamentale per la scienza alimentare e per le ripercussioni psicologiche e sociali delle scelte consapevoli del cibo in una situazione di detenzione più o meno forzata. Noi non possiamo ignorare quali siano le conseguenze delle scelte alimentari nei giovani d'oggi. Merendine, alcolici, fritti, salse? No, attenti all'insalata, perché a volte ha delle conseguenze socio-politiche inaspettate.


Uno può continuare all'infinito.

mercoledì 2 febbraio 2011

Contro classifica film più sexy

La classifica da poco stilata, a opera del sito The 6th Wall (i film più sexy di quelli premiati con l'Oscar) non mi trova molto d'accordo.
Un po' per la scelta e un po' perché, diciamola tutta, alcuni film citati non li ho mai visti.
Non sono un cinefilo, da quando ho figli non vado più al cinema. Mi organizzo tra tv, dvd e quant'altro, per stare al passo con i tempi, e neanche ci riesco.
Ma siccome il tema del film sexy, del più sexy, del più provocante, oppure del più provocatorio e trasgressivo, è un tema intrigante di nome e di fatto, faccio la mia classifica, Oscar o no, per quel che mi ricordo e per quelli che sono i miei gusti.
Magari non dieci, ma qualcuno di meno. Vediamo cosa ne viene fuori.

Anch'io includo 'Il postino suona sempre due volte', quello con Jessica Lange e Jack Nickolson, con la scena di sesso più eccitante e assatanata che il cinema abbia mai inventato. E quasi senza vedere un lembo di pelle. Meraviglioso.
Anch'io salvo 'Lezioni di piano', con questo rapporto molto 'tribale' tra i protagonisti e con scene che trasudano delicatezza e sensualità infinite.
Anch'io tengo nella lista 'Il laureato', film (oltre al libro) che per la mia generazione ha significato ribellione, riscatto, ruolo e sesso a non finire con una donna esperta e di qualche anno in più. Un sogno per i giovani del tempo, condito con le canzoni di Simon & Garfunkel. Cosa volere di più?
Gli altri non li considero nemmeno. Alcuni proprio non capisco perché siano in classifica. Ma le classifiche le capiscono principalmente chi le fa.
E invece aggiungo.
'La gatta sul tetto che scotta', con un'esplosiva Liz Taylor e un sensuale Paul Newman. Una storia di uomini, donne, famiglie, rapporti asfissiati tra padri e figli, rifiuti e fughe dal mondo. Ma Liz Taylor che cerca di riconquistare il suo marito Newman in preda a una crisi esistenziale oltre il limite, è quanto di più elegante, sensuale e provocante che si possa avere. E lui è un irraggiungibile adone che ogni donna vorrebbe catturare. Alla faccia di tutte le sciacquette di oggi, ineleganti e volgari, e di tutti i palestrati scimmieschi dal verbo traballante.
E poi, senza andare troppo indietro nel tempo, ve lo ricordate 'I favolosi Baker' con Michelle Pfeiffer e il suo pianoforte, in un rapporto oltre anche le note?
E 'Brivido caldo'? Dove lo vogliamo mettere? Di Laurence Kasdam, con William Hurt e Kathleeen Turner, allora agli inizi di carriera. Una storia torbida di sesso, soldi e omicidi che rende tutto incandescente, grazie anche alla bellezza dei due protagonisti. Perfetto per chi si vuole un po' male.
E maledizione, come dimenticarsi di 'Unfaithful', con un'affascinante Diane Lane e quel bambascione di Richard Gere, in una storia di tradimenti e inganni che stravolgono la vita di tre persone?
Uno dice. Ma è possibile lasciare perdere Sharon Stone, la regina del sexy mondiale? A volte sì, ma anche no. Scontato Basic Instinct e le sue scene smutandate, meno Sliver e meno ancora Casinò di Martin Scorzese.
L'elenco non finisce mai.
Ognuno ha i suoi ricordi, le sue esperienze, le sue emozioni, valide perché provate proprio in quel momento lì.
Ognuno la pensa come vuole.
Aggiungete, se volete.

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...