In questo periodo stralunato, in questi mesi di apnea da una vita normale e 'consapevole', la certezza è che i figli continuano a crescere.
Andrea ha spiccato un balzo in altezza notevole, gli sono venute delle lunghe gambe secche, mentre i capelli hanno fatto da contraltare opposto, allungandosi a dismisura e rivelando, non ci sono santi, un bambino bellissimo.
I lineamenti si sono fatti più dolci, gli occhi più profondi che mostrano uno sguardo attento e vigile.
Un figo, insomma.
E poi c'è la sorella, la signora Bianca dai capelli rossi e dalla voce squillante.
Bellissima bambina, che ha conquistato spazio in altezza, confermando la durezza e la determinazione del suo carattere. Ed è chiaro che uso degli eufemismi.
Da settimane, è indubbio, manifesta un malessere che ancora non si riesce a comprendere.
Ormai è quasi impossibile indossarle scarpe, di qualsiasi tipo, foggia, colore, dimensione, struttura, suola, estetica.
Il risultato è sempre lo stesso.
- Sono troppo largheeeeee!!!
Allora le stringi, fino a crearle un embolo, una strozzatura alle vene, fino a portarla all'infarto. Fino a quando le tue dita mostrano segni di torture, ferite da taglio, sangue a flutti.
E poi investi tutti i tuoi guadagni degli ultimi anni nell'acquisto di nuove scarpe, stivali, scarponcini, con tacchi...
Ma non serve. Sono sempre troppo larghe.
E quindi la situazione degenera.
Tutto questo succede, regolarmente, ogni mattina, quando le porte della scuola cominciano a cigolare nel loro solenne atto di chiusura.
Ma visto che la cosa diventa, dopo un po', noiosa anche per chi si lamenta e urla, la nostra attrice protagonista ha pensato di aggiungere qualche variante alla sceneggiatura originale.
- Non voglio andare a scuolaaaaaaa!, ora ci delizia.
Quindi ogni padre e madre moderni, consapevoli e attenti a ogni minima variazione che cosa fanno?
Cominciano a preoccuparsi, e te pareva.
E quindi si chiedono, si domandano, cercano di capire.
A scuola tutto bene, ci dicono. Con le eventuali compagne di giochi, tutto a meraviglia.
Insomma 'fuori' casa tutto ok.
Il problema, allora, è 'dentro'.
Richiesta di attenzione? Banale.
Mancanza d'affetto? Non credo proprio.
Suo fratello la vessa? Ma se è il suo schiavo...
I genitori la legano, la picchiano, la torturano e se la cucinano al barbecue? Non mi sembra proprio.
La risposta è una sola: boh!
Visto che mi occupo di comunicazione, terrò tutti informati sulle evoluzioni clinico-psico-intestinali di questa terribile vicenda.
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