martedì 19 aprile 2011

Notare prego...

Il genio, il migliore della classe, il raffinato intellettuale che occupa indegnamente un banco alle scuole primarie invece che una cattedra alla Normale di Pisa, - cioè Andrea, primogenito della sagrada famiglia - bene questo bambino si è beccato, secche secche, due note sul quaderno di matematica per non avere finito le addizioni.
Due, non una..., e nella stessa giornata. Roba da esecuzione capitale.
Perché si distrae, perché fa casini, perché pensa alle figurine, perché sogna a occhi aperti!
La cosa viene scoperta domenica mattina, dopo un sabato fuori città, al momento di fare i compiti del week end. Figurarsi se lui ne fa menzione!
Alle nostre rimostranze, la risposta è stata che 'erano troppe, che si annoiava, che erano tutte uguali, che ormai le sapeva fare, quindi...
In pratica, in linea con il nostro magico momento storico, le regole se le fa da solo, se le traccia, se le segue, e se non ne ha voglia le abbandona.
Mi ricorda qualcuno...
Comunque punizione esemplare. Niente figurine per un tot (io dicevo un mese ma la madre più morbida dice una settimana o poco più), e controllo stretto di quello che fa e soprattutto di quello che dice.
Il problema è che il ragazzo sta imparando a dire le cosiddette 'ballette', piccole bugie con le quali adatta la realtà a suo uso e consumo e con le quali aggira gli ostacoli che gli si parano di fronte.
Senza farne un dramma, la cosa non mi piace, è figlia di una cultura lontana dalla mia, e mi crea disagio.
Per i compiti, a parte la faccia dura di fronte a lui e l'intransigenza conseguente, sotto sotto sorrido. Pensavo di avere creato un mostro tutto perfettino e allineato, ma vedo che anche lui ha le sue sbandate, le sue trasgressioni, che se controllate, lo fanno crescere meglio.
Gli avrei tolto la pelle di dosso però...

1 commento:

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...