martedì 28 dicembre 2010

Sant'Agostino

Le ansie di un padre sono infinite, ripetute, insolite, improvvise.
E prima di essere padre mai avrei pensato d averne di così di stupide.
Una notte in bianco per la preoccupazione di quello che è accaduto oggi.

La sacra famiglia è trasumata in montagna per un settimana di riposo, di sci, di gite e di giochi.
Ma la settimana coincide soprattutto con il battesimo dello sci di Pilù.
A lungo preparato, a lungo agognato, a lungo organizzato, l'esordio nella disciplina alpina per eccellenza, si è consumata oggi con la prima lezione con il maeatro dei maestri: Agostino,
molto probabilmente la reincarnazione montana del santo/filosofo più ammirato anche dal mondo laico.
Io ero in ansia pura.
Pilù non è un fulmine nelle attività fisiche, o almeno così sembrava. Vederlo giocare a pallone è inquietante come un film di Dario Argento.
Ma oggi la mia opinione su di lui è cambiata radicalmente.
È bastata un'ora di lezione per vedere quel botolo tutto blu con casco rosso sfrecciare sulla pista baby, sicuro, con curve, frenando al punto giusto.
Una gioia per gli occhi di papà che sogna da decenni di poter sciare con il proprio figlio.
Una giornata di felicità, in cui lui si aggirava presso gli impianti, una volta concluse le peripezie sciistiche, alto due metri e guardava tutti dall'alto in basso.

Domani altra ora di lezione e poi Pilù scierà con il papà, almeno un po'.
E io sarò sempre più felice, e orgoglioso.

sabato 25 dicembre 2010

Santa Claus is coming to town

Buon Natale ai miei figli
Che crescano loro gli artigli

Buon Natale alla moglie
Chi la ferma più? Ormai tutto raccoglie

Buon Natale ai parenti
Che si conservino le menti

Buon Natale agli amici
Anche a quelli ormai nemici

Buon Natale ai conoscenti
Soprattutto a quelli incoscienti

Buon Natale alla politica
Ormai definitivamente asfittica

Buon Natale alla chiesa
Che ormai si è arresa

Buon Natale al mondo
Ammesso che sia ancora rotondo

Buon Natale ai nostri sogni
Anche se ormai, anche loro, ne vedono d'ogni

Buon Natale a tutti
Belli e brutti

E Buon Natale a me
Che ho ancora il mio perché

venerdì 24 dicembre 2010

Ora et labora

Io che sono un appassionato studioso dilettante dell'epoca, non voglio farmi sfuggire l'occasione. Sempre più velocemente ci avviciniamo, idealmente e culturalmente, al medioevo. Presto sarà come rivivere quei tempi dal di dentro, il sogno di ogni storico.
Dopo gli anatemi della chiesa, le barriere culturali alla ricerca scientifica, un governo con un principe assoluto e tanti vassalli al suo servigio, accordi aziendali che rinnegano in basilari diritti dei lavoratori, ora finalmente, se ne sentiva la necessità porca miseria!, vengono reintrodotte le gabelle, i dazi e le tasse per accedere ai diversi angoli del paese.
Ve la ricordate la scena di 'Non ci resta che piangere' con il funzionario ottuso che ripete 'un fiorino'?
Bene oggi uno dei sindaci più illuminati che Roma abbia mai avuto nella sua lunghissima storia, ha introdotto la tassa sul turista, sul visitatore, sul bagnante a Ostia, se arrivano da fuori, naturalmente.
Non basta che chi visita la città eterna, giustamente!, paghi musei, servizi, ristoranti, alberghi, mezzi pubblici, acquisti merci, riversi quindi milioni di euro ogni anno per vedere una delle bellezze del mondo. In più viene pure tassato in nome di chissà quale espiazione.
Er sindaco però, a questo punto, ha aperto una falla che difficilmente si chiuderà. Tutti correranno ad abbeverarsi.
I Veneziani chiederanno soldi a chi non sa nuotare; i piemontesi agli astemi; i toscani a chi non vota a sinistra; i milanesi a chi viene inopinatamente tutti i giorni a lavorare da fuori inquinando e intasando la città.
Ma non solo. Quelli di Bolzano vieteranno l'accesso alla città, se non pagano!, a chi non dice kartoffel al posto di patata, mentre la regione Sicilia si farà dare soldi da ogni volta che uno mette la coppola fuori dai confini regionali.

Siamo al parossismo, al ridicolo, alla guerra dei poveri.
Io preparo l'olio bollente e la balestra, non si sa mai.
C'è il mio vicino di castello che credo sia un mago al servizio del demonio...

martedì 21 dicembre 2010

Compagni di vita

Quando sei circa a metà, cominci a guardare avanti per capire quando ti manca.
Se ti piace cominci, con rammarico, a disperare che finisca troppo presto; se non ti piace non vedi l'ora che si accortocci su se stesso velocemente.
Ma in entrambi i casi, quando arrivi alla fine, tutto sembra andare velocemente, troppo!, non ti staccheresti più da lui, guardi con angoscia il momento in cui finirà, in cui si scioglierà tra le tue dita.
E allora, se possibile, rallenti, centellini ogni passo, ogni concetto, ogni emozione.
Ma poi, come tutte le cose di questo mondo barbaro, ineluttabilmente finisce, termina, si esaurisce, si chiude.
E allora rimani lì, con l'occhio perso all'orizzonte, con la mente ancora immersa, con le dita che cercano qualche segnale di contatto con quanto è ormai passato.

E a un certo punto ti scuoti, ti svegli con una sferzata, e ti alzi, ansimando, con foga e vai alla ricerca di una nuova avventura, di un nuovo sogno, di nuove idee, di nuove parole.

E allora, come un assetato in pieno deserto, come un uomo in cerca d'amore, come una solitudine in cerca di affetto, cominci a cercare, ad annusare, a guardare con ansia, a esplorare.
Così, strabuzzando gli occhi, girando la testa di qui e di là, cercando di ricordare qualcosa, ti avvicini e cominci, meticolosamente, febbrilmente, e sorridendo, a cercare la tua nuova sfida intellettuale, il tuo nuovo viaggio, il tuo nuovo mondo.
Il tuo nuovo libro...

lunedì 20 dicembre 2010

La febbre del sabato sera

Povero Pilù.
Da sabato mattina rasenta i 40 gradi febbre, guane rossissime, vomito e tutto quello che ne consegue.
Ma il peggio del peggio è che la festa per i suoi sei anni, organizzata con altri bambini che compivano gli anni in questi giorni, non l'ha vista neanche in cartolina.
Per non farsi mancare nulla, alla festa comunque la famiglia è stata presente con la BiBì, principessa ereditaria, e la regina madre.
BiBì ha spadroneggiato in lungo e in largo, facendo pubbliche relazioni a nome del fratello, distribuendo sorrisi a tutti, e soprattutto facendo onore ai giochi organizzati dalla location che ospitava l'evento mondano.
Io con Pilù casa. Un po'triste, lamentoso, ma sempre vigile.
- La mamma mi porta a casa i regali, vero?, era la sua effettiva preoccupazione.
Una volta tornati dalla festa, BiBì si è distinta in una delle cose che meglio le riescono: aprire, imponendosi, i regali degli altri.
Il fratello, completamente intontito dalla febbre, devo dire, non ha neanche troppo protestato.
Speriamo si rmetta per la festa a scuola di Natale.

Per chi è di Milano, segnalo la location della festa. È l'ex palestra del lido, ora ludoteca, che si apre a feste private, con animatrici, rinfresco, spazi e divertimenti vari.
Una bellissima alternativa, funzionale, efficiente e accogliente.
D'estate, la festa può essere organizzata in riva alla piscina con relativi giochi d'acqua.
BiBì infatti sarà la prossima, visto che compie gli anni a fine agosto.

domenica 19 dicembre 2010

Povero Natale...

Neanche nelle domeniche pre-natalizie si riesce a stare tranquilli. Nemmeno in queste giornate in cui l'attesa della natalità (per chi ci crede) o delle festività per quelli più laici si riesce a far chiudere la bocca a 'loro signori', coloro i quali sono 'eletti' a essere i gestori del mondo (si fa per dire).
Oggi sono incappato, pur cercando di evitare ogni contatto con la vita reale, in due notizie da una parte sconcertanti dall'altra al limite della comicità.

La prima ha come mentore altisonante Gasparri, su cui però non mi dilungo per decenza.
In sostanza con il suo acume politico dal sapore littorio, il genio si lascia andare una proposta veramente illuminata e soprattutto innovativa. 
Per arginare la violenza di piazza (ma dove?), lasciamoci andare ad arresti preventivi in modo da raffreddare le teste calde in circolazione. Alla faccia del diritto, del diritto di manifestare e di protestare.
Chi decide chi deve essere arrestato è ancora da decidere, ma comunque la proposta è oscena e un formidabile ponte verso il fascismo più plateale, ben oltre quello strisciante che viviamo oggi.
Resta da capire, passasse una norma così, come si comporterebbero le forze dell'ordine se passassero una volta per caso dalle parti della camera o del senato, con atteggiamento preventivo...

La seconda è tragicomica oltre che insultante per un cervello di media dimensione.
Il cardinale Bagnasco, con la serenità che solo la fede può dare, dichiara bella mente che la Chiesa non fa politica, ma difende soo i valori cristiani.
La chiesa non fa politica...
Infatti la chiesa non ha mai appoggiato - né tantomeno ispirato, intendiamoci - partiti di governo per oltre quarant'anni che avevano la croce nel proprio simbolo, e neppure affiancato in modo subdolo chi ci governa oggi, aldilà proprio dei valori cristiani di cui si riempiono la bocca.
La chiesa non fa politica..., infatti la impone, la governa, la gestisce, la promuove. Ma non la fa.
Andate a vedere nelle parrocchie di paese, di provincia, al sud come nelle montagne del nord. Andate a sentire così si dice, cosa si impone con il ricatto confessionale, come si prednono di fatto le decisioni più importanti. E poi state a vedere cosa succederà ora che Casini è ritornato in forze al 'centro' della politica nazionale.

Povero Natale...

venerdì 17 dicembre 2010

Cosa farà stasera Mary Poppins?

A fronte delle brutture di questo mondo, oggi i giornali ci riservano una triste notizia.
La morte di Blake Edwards, il 'gigante' della commedia cinematografica, il campione della risata gentile e sofisticata, il compagno di viaggio di oltre mezzo secolo.
Edwards è stato famoso, famosissimo, ma non come molti altri suoi colleghi.
Sembra avesse un caratteraccio tremendo, che gli imponeva litigi con tutti, cause alle major di produzione e urlate dispensate a chi si trovava sulla sua strada. Forse per questo motivo era stato spesso osteggiato e a volte emarginato.
Ma Edwards era un grande, un grandissimo.
Ha firmato film famosissimi - tutta la serie della Pantera Rosa - per il quale era ricordato.
Ma i suoi capolavori erano quei film, o perché datati o perché 'minori', che hanno lasciato un segno grazie agli attori adottati, alla gentilezza dei dialoghi, e alla determinazione con i quali riusciva a far passare quello che pensava.
Uno su tutti, famosissimo ma ormai datatissimo anche se sempre attuale, è Colazione da Tiffany.
Con una meravigliosa Audrey Hepburn e una fascinoso fino all'inverosimile George Peppard, il film, con la New York del tempo in sottofondo, è una sequela di di eleganze e ironie e denunce, che pochi film possono vantare. Con una musica - Henry Mancini, mica paglia - che ha fatto la storia.
E poi il suo viaggio di vita, e anche professionale, con Julie Andrews, la Mary Poppins dei nostri anni più verdi, con la quale ha diviso gioie e dolori, malattie e vecchiaia. Un sogno dipinto.
Senza dimenticare quella chicca di straordinaria ironia contro la guerra che è Operation Petticoat - il nostro Operazione sottoveste - con mostri come Cary Grant e Tony Curtis e un sommergibile rosa preda di tutti gli eserciti?
Ma sopra tutto e sopra tutti, troneggia Hollywood Party, il suo film più pazzo, irriverente, ostico e 'offensivo', con un Peter Sellers che tracima e deborda in una comicità e in una dissacrazione continue.
Quanti giovani cinefili di oggi li hanno visti?
Edwards ci ha lasciato, e questa è la vita.
Ma dobbiamo essere felici nella tristezza. Se ne è andato a 88 anni, facendo in tempo a fare molte cose belle e divertenti.
Anno funesto il 2010 per il cinema vero.
Prima Monicelli ora Blake...

mercoledì 15 dicembre 2010

Le tasse sono bellissime

La notizia è tutta qui. Gelida, chiara e incontrovertibile.
L'Italia è al terzo posto nel mondo come carico fiscale. Oltre il 43 per cento, contro una media dei paesi Ocse di poco superiore al 33 per cento. E siamo terzi dietro a Danimarca e Svezia.
Traduco. Siamo il terzo paese al mondo per tassazione, ma dietro a due mostri di efficienza nel welfare, nei servizi al cittadino. Cioè mungiamo alla stragrande i cittadini del Bel Paese come i paesi del grande nord senza dare in cambio neanche un infinitesimo di quello che quelle democrazie invece restituiscono sotto forma di servizi, assistenza e efficienza pubblica.
Cioè siamo un vero e proprio insulto all'intelligenza e alla educazione civica.
In compenso siamo i penultimi al mondo per l'occupazione giovanile, sempre nei paesi Ocse. Fa peggio di noi solo l'Ungheria.
Insomma siamo ormai un disastro sia verso l'interno, sia verso i mercati internazionali che ormai ci stanno mettendo sotto la lente di ingrandimento e non vedono l'ora di sbatterci violentemente nella black list dei paesi ormai sulla via della bancarotta.

Nessuno ama le tasse. Ma ritengo che se uno stato, onesto e rigoroso, ci restituisse servizi efficienti, assistenza, burocrazia agile e puntuale, chiunque sarebbe a favore di un carico fiscale anche superiore.
Se lo stato facesse il suo dovere per aiutare i propri cittadini a vivere meglio, io accetterei anche di avere un carico fiscale più pesante. Senza dubbio.
Ma oggi siamo al paradosso. Il carico fiscale sale in continuazione, a fronte di una macchina pubblica sempre più inefficiente, demenziale e parossistica. E sempre più nell'occhio del ciclone con tagli di personale, di investimenti e conseguente sempre maggiore inefficienza.
Il classico cane che si morde la coda. E aldilà degli slogan elettorali che ci circondano da anni.
Che fare?
Non lo so. Ma forse qualcuno, in campagna elettorale, nella propaganda politica di tutti i giorni, con linguaggio accessibile a tutti, dovrebbe cominciare a dirle queste cose. E con la massima chiarezza. E non limitarsi a borbottare in un angolo, oppure come fanno altri, a sbavare a ogni occasione.
Io intanto compro libri su Amazon, che ha il 30 per cento di sconto...il tutto nella perfetta legalità.

martedì 14 dicembre 2010

E se sei anni, vi sembran pochi...

Le nefandezze, le schifezze ai limiti non della decenza ma della convivenza civile, gli insulti, le risse, le barbare trattative, i soldi che comprano tutto anche la dignità... nulla di tutto questo può essere così importante da oscurare il vero motivo per il quale il 14 dicembre esista nel calendario.
Oggi è il compleanno di Pilù, che batte la soglia dei sei anni.
Punto, signori miei, e non c'è nulla al mondo che potrà cambiare la storia.
Auguri Andrea.
Il mondo è tuo, il futuro è tuo, la vita è tua.
E tutto il resto è nulla assoluto.

lunedì 13 dicembre 2010

Aghetti e maghetti

Oggi Pilù ha fatto i richiami delle vaccinazioni. Tetravalente, morbillo, difterite, polio, peste, colera e anche Pdl.
Un concentrato di 'guerrieri' anti malattie varie che dovrebbero metterlo al riparo almeno per un po' da schifezze del genere.
Volevo solo, grazie a questo episodio di vita minima quotidiana, alzare ancora un volta un ringraziamento alla sanità pubblica tanto bistrattata e sotto perenne attacco.
Al Centro Vaccinale di piazzale Accursio, ho trovato medici pronti e capaci - oltre che simpatici e spiritosi con un bambino di sei anni - infermiere dolci e affettuose, assistenti gentili e disponibili. Un nirvana.
Pilù era un po' teso.
Gli hanno infilato due aghi - uno per coscia - e non ha fatto bah. Era tutto pieno della parte, doveva fare il grande a tutti i costi. Ma come dicevo, l'ambiente ha aiutato molto mettendolo a suo agio.
Poi siamo tornati a casa, per poi, poco dopo, rotolare velocemente a prendere BiBì, la madre di tutte le bimbe.
Ci siamo cambiati, ci siamo vestiti, siamo usciti dalla scuola materna e lei, a un certo punto, si ferma in mezzo al marciapiede e mi fissa.
Io le chiedo qual è il problema e lei sorridendo mi sussurra:
- Sai una cosa, papino? Sono proprio felice che tu sia venuto a prendermi. Proprio felice!
Io ringrazio di questi improvvisi sprazzi di gioia assoluta e incasso, conservando con cura.
Quando mi vuole bene mia figlia è meravigliosa. Quando no, meno. Ma mi hanno insegnato che non si può avere tutto, chissà poi perché.

venerdì 10 dicembre 2010

Una piccola scuola privata

Avevo un amico, durante gli anni del liceo, che era stato iscritto a una scuola privata. Molto famosa a Milano, in centro, ora sempre più in espansione e sempre più 'fighetta'.
Io lo ricordo molto bene cosa studiava, come studiava, quale era la sua preparazione.
Ma soprattutto ricordo che mi raccontava le sue interrogazioni. E la contrattazione, al rialzo, del voto. E grazie all'ingente retta, il voto lievitava fino al livello di soddisfazione dell'alunno, che invece non sapeva nulla ede era un asino patentato.
Forse un estremo, ingigantito dalla sbruffonaggine tipica meneghina. Ma la realtà, confermata anche da altri, era quella.
Oggi non so se sia ancora così. Comunque tutti, ma proprio tutti!, sanno che il livello di preparazione delle scuole private, è estremamente inferiore alla media, soprattutto alle loro consorelle pubbliche. Anche con tutte le sue magagne e con tutti i suoi problemi di baracconi pubblici, di inefficienza e di incancrenimento delle strutture organizzative. la premiata scuola pubblica garantisce preparazione ed educazione degne di paese civile e avanzato come non siamo.
E questa indagine dell'Ocse ci dice che la situazione migliora rispetto al passato, ma soprattutto, grazie a un'analisi accurata, ci spiattella sul naso che le scuole private sono di bassissimo livello, poco funzionali e poco propedeutiche a un carriera universitaria e di lavoro.
E nonostante la pioggia di denari, sia sotto forma di contributi statali sia di sgravi fiscali (ricordate l'esenzione all'Ici agli edifici a carattere religioso), che le scuole private hanno, a dispetto dei continui tagli pubblici motivati da problemi di bilancio.
I problemi di bilancio ci sono, intendiamoci, ma la scelta di tagliare la scuola mantenendo invariati (anzi aumentati pure!) i contributi alle strutture private, sono scelte politiche che ricadranno sulla testa dei nostri figli e nipoti.
Per poi fare questa figura scellerata, fotografata con grande attenzione e meticolosità dall'Ocse, noto istituto comunista che opera nella piena e completa clandestinità per minare la democrazia.
Però intanto, gli istituti religiosi, ingrassano, si arricchiscono, diventano opulenti alla faccia di discrezione, umiltà e senso del sociale.

giovedì 9 dicembre 2010

Ripetizioni di lingua

Sto lanciando un'iniziativa benefica. Una raccolta di fondi. Una colletta, come si diceva un tempo.
Sto dandomi da fare perché il problema è spesso, perché il mondo non può continuare così, perché si rischia davvero tanto tanto.
Sto raccogliendo soldi per far studiare, di più e meglio, quei traduttori che in occasioni ufficiali o meno vengono chiamati quando si ha a che fare con lingue straniere lontane anni luce da noi.
È facile ormai sapere l'inglese, il francese, lo spagnolo e persino il tedesco. È semplice aggirarsi tra i meandri di lingue slave e di sapore ortodosso. È ancora più immediato dilettarsi in discussioni e traduzioni in olandese e in tutte le lingue scandinave, anche quelle di origini uraliche.
Ma oggi la sfida vera sono le lingue dei paesi emergenti: arabo, cinese, indiano.
E infatti il dramma è dietro la porta.
Prima il poveraccio marocchino arrestato a Brembate che, grazie a una traduzione errata, è diventate il mostro dei mostri, l'oggetto degli strali da pate di tutto il mondo cosiddetto civile.
Ora questa 'bufala' incredibile, relativa alla presunta apertura ambientale da parte della Cina, da sempre ostile a qualsiasi coinvolgimento di natura ecologica.
Tra un po', con questo livello di preparazione, Obama parla con Putin, e invece di 'Facciamo la pace, amico mio' qualche pirla traduttore rilancia un secco 'Ti dichiaro guerra, faccia di aringa che non sei altro'.
Oppure qualche cinese che parla con qualche arabo che fa i complimenti di prammatica per le 200 mogli dell'emiro, viene male compreso e gli viene tagliata la gola all'istante.
Insomma il problema incalza e il mondo è appeso a un filo.
In particolare qui da noi. Abbiamo un presidente del consiglio che ogni giorno è costretto a smentire, ridichiarare, rilanciare le proprie dichiarazioni perché mal 'tradotte'. Ogni giorno deve riallineare la percezione con la realtà.
Appena raccolti i soldi, dove li mando? A Roma o a Pechino?

mercoledì 8 dicembre 2010

Here today

Io, che sono il quinto dei Beatles, è ovvio che ricordo oggi uno dei più geniali, scomposti, provocatori, innovatori, inventori, all'avanguardia musicisti che la storia ci ha regalato, e che ci ha lasciato trent'anni fa.
Ma unirsi al coro dei tanti paria di oggi, che una volta all'anno si ricordano dei Fab Four e di John, non mi va. I Beatles sono quattro comunque, e per sempre. E soprattutto sono tutto l'anno, non alle ricorrenze, ai compleanni, alle scadenze mediatiche.
John al Liverpool Airport
Ma l'anniversario della morte di Lennon mi induce, grazie anche alla provocazione di oggi di corriere.it, a dichiarare con forza e determinazione che ne ho piene le scatole delle leggende metropolitane che si inventano, e che anno dopo anno si autoalimentano, sulle presunte morti, sulle presunti vite, sulle sostituzioni, sui cambi, sui falsi...
Una rincorsa di cretinate che testimoniano, una volta di più, dell'aridità intellettuale del mondo di oggi, della necessità di creare falsi e contro-falsi per riempire pagine di giornali, programmi televisivi, fare film, scrivere libri, fare conferenze, creare esperti, consulenze.
Di cosa parlo?
Seguitemi.
Primo tra tutti il grande Elvis. Da anni viene visto in giro, i suoi seguaci si interrogano sulla sua morte e sulla sua presunta vita.
E poi Jim Morrison (troppo bravo, maledetto e soprattutto troppo bello per morire). E poi Jimi Hendrix anche lui sicuramente da qualche parte del mondo a coltivare patate e marijuana.
Paul McCartney è morto agli inizi della storia dei Beatles e quello di oggi è un prezioso sostituto. Senza dimenticarsi delle quattro o cinque vite di Bob Dylan, il cui stampino è tutt'ora conservato per un eventuale intervento d'emergenza.
Intanto, tre le nostre case, si aggira Luigi Tenco, mai suicidato.
E poi Marylin Monroe, James Dean e ...
Un gioco infinito di invenzioni, falsità, strumentalizzazioni e chissà che altro.
Ma soprattutto una noia.
Mentre invece noi, nella realtà reale di tutti i giorni, siamo costretti a convivere con presunti musicisti, vivi ma morti dentro, senza parlare dei politici più in vista nonostante la loro altezza.

Per ricordare John, ascoltatevi questa meraviglia di Paul, dedicata al suo compagno di vita...

lunedì 6 dicembre 2010

Individuare la notizia 'vera'

- un marocchino di Tunisi è stato colpevole per circa 10 ore prima di scoprire che era, forse, un uomo a due facce italiane. Si attende un perito del tribunale
- il rivoluzionario Fini ha ribaltato il suo giudizio del governo. No ai ribaltoni ma sì ai cambiamenti che ribaltano quanto di più irribaltabile ci sia. Avanti così verso il sole del socialismo.
- il cardinale Tettamanzi ha ribadito che essere italiani non significa automaticamente essere delinquenti e mafiosi e corrotti. Come dargli torto?
- in Inghilterra una locale sveglia si è laureata in scienza del comportamento veramente italiano applicato
- all'Atac di Roma ci sono ancora tre dipendenti che sono soli al mondo. Pre-allerta di Wwf, Caritas e Onu.
- l'immondizia fa proprio bene, altro che palle. Guardate la Balivo (che non so chi sia ma ha il suo perché...)
- in Svizzera massima pena possibile prevista dal codice. Ritirato il conto corrente all'alieno di Wikileacks. Si temono reazioni inconsulte.
- il Brescia elimina il vecchio allenatore a quanto pare poco efficiente con un Beretta. Chissà se hanno il porto d'armi.

venerdì 3 dicembre 2010

Feste di compleanno

Come difendersi?
Tutti i genitori lo sanno, e molto bene, a un certo punto, grazie anche al Natale incombente, partono a raffica gli inviti alle feste di compleanno e non solo, di tutti i compagni di classe (per Pilù) e di materna (per BiBì).
Un fuoco di fila.
Domenica il compleanno di Eustorgio.
Sabato la festa per Francesca.
Mercoledì pomeriggio quella di Gabriele.
Venerdì quella di Enrico Maria.
E poi le feste di Natale, in cui si ritrovano tutti, ma proprio tutti!, per festeggiare Natale, Capodanno, Befana e la dea Visnù in un solo botto.
E allora corri, pianifichi, torni a casa presto dal lavoro, ti sconvolgi per arrivare in tempo alla festa.
E appena prima invece corri, pianifichi, torni a casa presto dal lavoro, ti sconvolgi per acquistare il regalo.
Intendiamoci, anche noi ci mettiamo del nostro.
Il 14 dicembre Pilù batte la campana dei sei anni, e quindi festa.
Ma c'è una piccola differenza. Quale?
L'idea è intelligente, quanto banale.
Accorpare, unire, fare insieme.
Quindi la domenica 18 dicembre ci sarà una bellissima festa che raggruppa quattro compleanni, tutti compagni di scuola, con gli invitati che sono esclusivamente i compagni di classe.
Un pomeriggio e via il dolore.
I bambini si divertono, si 'spende' solo un pomeriggio, i regali si contengono, le spese si dividono in quattro, e tutti vivono felici e contenti.
Basta un po' di collaborazione, un po' di senso pratico e anche un po' di intelligenza.
BiBì fa gli anni il 27 agosto e quindi ogni volta salta...
E poi dicono che c'è l'uguaglianza dei sessi!

giovedì 2 dicembre 2010

Voja de laurà...

... saltam'adoss!!!
Facciamo un bel po' di qualunquismo, oggi. Ogni tanto ci vuole, eccheccavolo.
Questi, amabilmente, un po' perché sono stremati morti dal duro lavoro, un po' perché devono tramare nell'ombra, si fanno oltre al ponte dell'Immacolata, a quello di Sant'Ambrogio per i meneghini, anche il ponte di San Salamazza, San Chenesoio e Santa Genuflessa davanti al Capo.
Parlamento chiuso fino al 14 dicembre!!!
Mica male, no? Chissà come tornano tutti abbronzati.

Il parlamento riunito...
Si portano a casa già una valanga di soldi tutti i mesi.
Hanno una pensione anche con solo due anni di lavoro (si fa per dire...).
Hanno tutto o quasi rimborsato.
Computer, telefonino, tessere di tram, treni, aerei, navi, tricicli e macchinine per i figli.
Mangiano quasi completamente a ufo tutti i giorni alla bouvette.
Si fanno tagliare i capelli aggratis, in modo da sembrare ancora più brutti di quello che sono.
C'hanno i portaborse completamente pagati da noi (in genere figli, mogli o mariti, parenti vari, amanti...).
E poi chissà che altro ancora...
E dopo tutto 'sto popò di roba, ma soprattutto con la situazione economica, finanziaria e sociale del paese, questi chiudono quindici giorni il parlamento in attesa del d-day del 14 dicembre, quando:
1) si discuterà la fiducia del governo
2) ci sarà il parere della Consulta sul legittimo impedimento
3) forse si discuterà anche la sfiducia a Bondi
4) ma la cosa più importante, sarà il compleanno di Pilù, 6 anni!!!!

Se ancora qualcuno chiede più produttività, meno ferie, meno scioperi e più attaccamento alla patria, giuro che gli faccio un pernacchione degno di Totò.
Ma ci fosse qualcuno che, alla notizia, si sia indignato....

mercoledì 1 dicembre 2010

Arsenico al curaro

... condito con una spruzzata di diserbante concentrato.
Queste ormai sono le relazioni, oggi, a Milano.
Puro veleno, mai sbattuto in faccia - per farlo ci vogliono le palle!! - ma sempre trasversale, alle spalle, con l'ipocrisia fatta a regola di comportamento.
Sarà l'età, ma comincio ad averne piene le tasche.
Comincio a essere stanco, fisicamente e mentalmente, per il continuo strisciare lungo i muri e guardarsi le spalle 24 ore su 24,
Ma anche per il dover vedere tutto il giorno e tutti i giorni, in ufficio, in giro, nel tempo libero, visi, donne e uomini, giovani e vecchi, che davanti ridono e dietro urlano, che in faccia ti blandiscono e alle spalle ti accoltellano.
Sono tutti bambini alla ricerca di attenzione, fanno i capricci, cercano affetto. E siccome non ce l'hanno, aggrediscono, attaccano, 'violentano'.
Oggi va così, cioè male.
Inutilmente, tra l'altro...

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...