Avevo un amico, durante gli anni del liceo, che era stato iscritto a una scuola privata. Molto famosa a Milano, in centro, ora sempre più in espansione e sempre più 'fighetta'.
Io lo ricordo molto bene cosa studiava, come studiava, quale era la sua preparazione.
Ma soprattutto ricordo che mi raccontava le sue interrogazioni. E la contrattazione, al rialzo, del voto. E grazie all'ingente retta, il voto lievitava fino al livello di soddisfazione dell'alunno, che invece non sapeva nulla ede era un asino patentato.
Forse un estremo, ingigantito dalla sbruffonaggine tipica meneghina. Ma la realtà, confermata anche da altri, era quella.
Oggi non so se sia ancora così. Comunque tutti, ma proprio tutti!, sanno che il livello di preparazione delle scuole private, è estremamente inferiore alla media, soprattutto alle loro consorelle pubbliche. Anche con tutte le sue magagne e con tutti i suoi problemi di baracconi pubblici, di inefficienza e di incancrenimento delle strutture organizzative. la premiata scuola pubblica garantisce preparazione ed educazione degne di paese civile e avanzato come non siamo.
E questa indagine dell'Ocse ci dice che la situazione migliora rispetto al passato, ma soprattutto, grazie a un'analisi accurata, ci spiattella sul naso che le scuole private sono di bassissimo livello, poco funzionali e poco propedeutiche a un carriera universitaria e di lavoro.
E nonostante la pioggia di denari, sia sotto forma di contributi statali sia di sgravi fiscali (ricordate l'esenzione all'Ici agli edifici a carattere religioso), che le scuole private hanno, a dispetto dei continui tagli pubblici motivati da problemi di bilancio.
I problemi di bilancio ci sono, intendiamoci, ma la scelta di tagliare la scuola mantenendo invariati (anzi aumentati pure!) i contributi alle strutture private, sono scelte politiche che ricadranno sulla testa dei nostri figli e nipoti.
Per poi fare questa figura scellerata, fotografata con grande attenzione e meticolosità dall'Ocse, noto istituto comunista che opera nella piena e completa clandestinità per minare la democrazia.
Però intanto, gli istituti religiosi, ingrassano, si arricchiscono, diventano opulenti alla faccia di discrezione, umiltà e senso del sociale.
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