mercoledì 8 dicembre 2010

Here today

Io, che sono il quinto dei Beatles, è ovvio che ricordo oggi uno dei più geniali, scomposti, provocatori, innovatori, inventori, all'avanguardia musicisti che la storia ci ha regalato, e che ci ha lasciato trent'anni fa.
Ma unirsi al coro dei tanti paria di oggi, che una volta all'anno si ricordano dei Fab Four e di John, non mi va. I Beatles sono quattro comunque, e per sempre. E soprattutto sono tutto l'anno, non alle ricorrenze, ai compleanni, alle scadenze mediatiche.
John al Liverpool Airport
Ma l'anniversario della morte di Lennon mi induce, grazie anche alla provocazione di oggi di corriere.it, a dichiarare con forza e determinazione che ne ho piene le scatole delle leggende metropolitane che si inventano, e che anno dopo anno si autoalimentano, sulle presunte morti, sulle presunti vite, sulle sostituzioni, sui cambi, sui falsi...
Una rincorsa di cretinate che testimoniano, una volta di più, dell'aridità intellettuale del mondo di oggi, della necessità di creare falsi e contro-falsi per riempire pagine di giornali, programmi televisivi, fare film, scrivere libri, fare conferenze, creare esperti, consulenze.
Di cosa parlo?
Seguitemi.
Primo tra tutti il grande Elvis. Da anni viene visto in giro, i suoi seguaci si interrogano sulla sua morte e sulla sua presunta vita.
E poi Jim Morrison (troppo bravo, maledetto e soprattutto troppo bello per morire). E poi Jimi Hendrix anche lui sicuramente da qualche parte del mondo a coltivare patate e marijuana.
Paul McCartney è morto agli inizi della storia dei Beatles e quello di oggi è un prezioso sostituto. Senza dimenticarsi delle quattro o cinque vite di Bob Dylan, il cui stampino è tutt'ora conservato per un eventuale intervento d'emergenza.
Intanto, tre le nostre case, si aggira Luigi Tenco, mai suicidato.
E poi Marylin Monroe, James Dean e ...
Un gioco infinito di invenzioni, falsità, strumentalizzazioni e chissà che altro.
Ma soprattutto una noia.
Mentre invece noi, nella realtà reale di tutti i giorni, siamo costretti a convivere con presunti musicisti, vivi ma morti dentro, senza parlare dei politici più in vista nonostante la loro altezza.

Per ricordare John, ascoltatevi questa meraviglia di Paul, dedicata al suo compagno di vita...

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