mercoledì 13 ottobre 2010

You may say, I'm a dreamer..

Vi invito a un gioco.
Le regole sono semplicissime.
Prendete un computer.
Collegatevi a internet.
Andate sul sito di Repubblica (ma di qualsiasi giornale, io leggo questo e questo conosco).
Aprite l'home page di ora (13,40 di mercoledì 13 ottobre). Ma vi metto i link specifici.

Non voglio fare il demagogo da strapazzo, neanche il romantico sognatore di un mondo che non c'è.
Voglio solo mettere a confronto, grazie alla casualità della vita, due notizie (con solo alcune fotografie) che si rimbalzano oggi su tutti i giornali e siti di informazione di tutto il mondo.

1- La disperazione e la solitudine di popoli talmente annoiati della propria vita quotidiana da inventarsi violenze e saccheggi solo per una partita di calcio.
Uomini giganteschi che guidano altri - sicuramente benestanti visto che si possono permettere trasferte da da uno stato all'altro - nel sabotare un evento sportivo con presunte motivazioni nazionalistiche e politiche. Oppure il contrario, scegliete voi. Un'unica osservazione, perché ci vuole: l'unico simbolo/segno di riconoscimento politico era, tanto per confermare, il saluto romano, onnipresente quando c'è violenza, massacri, disordini e sorprusi.

2 -Il salvataggio dei minatori sepolti in Cile.
E due cose in particolare, mi hanno colpito, aldilà della vetrina mediatica con passerella dei politici locali.
La partecipazione dei bambini, i figli dei minatori, in spasmodica attesa di rivedere i loro papà, in lacrime, che gioiscono, che si agitano, che tengono per mano le loro madri, che sussurrano 'papà'... Una meraviglia per gli occhi, un rinnovato sguardo verso l'amore, quello vero.
E poi i minatori, stessi, e tutte le persone che lavorano all'operazione di salvataggio. Visi veri, senza retorica, di lavoratori veri, andini, con gli sguardi fermi, con la pelle tirata, rigata, sfibrata.

Ecco, il gioco è mettere a confronto le due notizie e decidere, banalmente, dove sta il bene e dove sta il male, e quindi decidere se il mondo ha ancora qualche possibilità di sopravvivere oppure deve soccombere tra violenza, stupidità, ignoranza e odio.
Un gioco da niente.

You may say, I'm a dreamer...

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