venerdì 15 ottobre 2010

La forza della verità

Notizie sconfortanti, anche se di portata differente.
Da una parte la storia brutta del professore all'università di Teramo che , durante una lezione al master, si lancia in una filippica patetica e antistorica negando di fatto la sterminio nazista degli ebrei e di altri oppositori e 'diversi'.
Dall'altra l'inaugurazione a Berlino di una mostra su Hitler, forse con tutti i crismi della tutela storica, ma sicuramente inopportuna. Troppo complicato, secondo me, affrontare temi del genere, troppo presto, con la sicura deriva verso la celebrazione e l'apologia, nonché della strumentalizzazione. Non si crea coscienza politica con lo spettacolo.
Ma la notizia principe è la prima, quella derivata dalla 'lectio magistralis' del presunto professore senza nome perché non mi voglio sporcare le labbra.
La reazione comune, come la mia, è quella dell'indignazione, del rifiuto.
Io pensavo, non solo a provvedimenti disciplinari, e in sogno anche al suo licenziamento in tronco!, ma a quali strade giuridiche, normative e culturalmente impeccabili si possono intraprendere per impedire queste oscene derive naziste negazioniste.
Ed ero per azioni drastiche, leggi tremende, punizioni esemplari.
Poi ho letto questo, il blog di Odifreddi su Repubblica.
E devo dire che mi ritrovo d'accordo con lui.
Come si fa a stabilire per legge la verità? E chi sancisce cosa è vero e cosa no?
Il parallelo di Odifreddi tra le falsità del cosiddetto professore e la religione e i suoi integralismi ai diversi poli del mondo è straordinariamente forte e convincente, e ci pone domande sulla libertà di pensiero, sulla tutela della verità e sulla sua capacità di affermazione in quanto valore assoluto.
Il finale del post di Odifreddi poi è decisamente straordinario, irrispettosamente seducente ed esilarante quel giusto.
Lo riporto sotto, per i più pigri, per chi non vuole leggerlo tutto.

"Rendendo un reato il negazionismo, si finirebbe dunque per instillare il leggittimo dubbio che veramente esso sia una verità, che si teme di sentire e si vuol impedire di divulgare. E poi, diciamoci appunto la verità: su quante altre menzogne bisognerebbe preoccuparsi di legiferare? Non si dovrebbe anche mettere fuori legge l’astrologia, ad esempio? O le teorie del complotto sull’11 settembre? O, perchè no, il cristianesimo stesso? Anche perché, mentre i dubbi sulla Shoah sono ridicoli, quelli sull’esistenza storica di Gesù Cristo sono serissimi. Perché mai preoccuparsi di un isolato professore che la dice grossa, a fronte di un esercito di preti che la sparano ancora più grossa?"

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