giovedì 28 ottobre 2010

Bingo Bongo

Gianni Rivera. Io sono quello con il maglione azzurro,
in alto, sopra la testa di Schnellinger
Neanche a discuterne.
Io del Bunga Bunga non parlo.
Quest'uomo, ormai, mi è venuto a noia. Ha seri problemi e spero che qualcuno intervenga.
Per il resto non dico, faccio, penso più nulla.
Ho esaurito gli argomenti, le forze, la voglia e soprattutto lo spirito.
Io che odio, più di qualsiasi altra cosa, il calcio, piuttosto mi metto a dissertare amabilmente e con dovizia di particolari del fallo di Rivera su Mazzola, del rigore che Trapattoni ha causato contro Bedin, oppure se il goal di Prati c'era o era in fuorigioco. Senza parlare del fallaccio di Albertosi a Sivori, poveretto...
Sono stufo!
Ma che palle...

2 commenti:

  1. Leggendo il tuo titolo mi è venuto in mente che anche ieri Cruciani ha messo alla Zanzara questa canzone che io conoscevo (ingenuamente) solo come la sigla cantata rigorosamente live da Tommasi/Clerici prima delle loro lunghe ed epiche dirette.
    Ci sono tanti modi non livorosi ne spiacevoli di trattare la questione Bunga ma ti capisco bene credo...è una situazione che, presa sul serio, è di difficile, difficile digestione. Qui c'è un tentativo (la canto da due giorni ininterrottamente) di satira ferocemente riuscito, tra doppi sensi fenomenali il ritmo mi ha preso! dagli un'occhiata magari ti vien voglia di parlarne un po' (sempre che non sia controproducente, in effetti non sono sicuro...). http://www.youtube.com/watch?v=jMXTOic3gJ0&feature=player_embedded

    RispondiElimina
  2. Ma sai Michi, il problema è naturalmente politico. Ma soprattutto queste cose, da fine impero romano oppure da Luigi XIV, in questa società mediatica gossippara degenerata nel midollo, diventano spettacolo, per tutto e per tutti. E quindi, alla fine, si perde il senso delle cose, si diventa tutti Vespa a Cogne, Santoro baluardo della democrazia (mah...), piuttosto che Fede nel suo allucinante tg. Si perde il senso della realtà, si spostano le attenzioni, si trascurano i veri problemi della gggente, e alla fine tutto muore nell'oblio.
    La satira ha la sua funzione ed Elio è un mago della dissacrazione.
    E' il resto che mi preoccupa, molto, moltissimo, con dei figli piccoli.
    In che mondo crescono? Tra i preti che allungano le mani e i ministri che gli distruggono la scuola?
    Come direbbe Montalbano, preoccupato sono...
    Un abbraccio
    (oggi ho saputo che a Sant'Ambrogio arrivi 'giù al nord' per una sciata. Grande, speriamo di farla insieme).

    RispondiElimina

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...