giovedì 16 settembre 2010

Scuola pubblica, amore mio...

La scuola pubblica è in fase di smantellamento scientifico e pianificato.
È oggetto di una demolizione culturale e sociale, e anche  edilizio.
Nella mia zona una delle scuole elementari più gettonate ha visto il crollo del tetto, per fortuna qualche giorno prima dell'inizio delle lezioni. I bambini hanno iniziato l'anno scolastico ospiti presso un'altra sede. La Milano da bere è mooolto più vicina ai paesi terremotati del sud del paese, solo molto più fortunata....
Pilù il primo giorno di scuola
Qualche anno fa, sto parlando sempre della zona San Siro, quella che era stata la mia scuola media - rigorosamente in prefabbricato come voleva la moda anni '60 - è stata demolita perché non rispondeva più alla normativa di sicurezza, per fortuna evoluta nel tempo (durante gli intervalli, ricordo che facevamo a gara a 'spintonare e spostare' le pareti, decisamente un po' troppo mobili...). La demolizione è avvenuta circa cinque anni fa, credo, se non di più.
La scuola, con progetto approvato e con i lavori di ricostruzione iniziati, in questo momento, come piace tanto a noi italiani!, ha il cantiere bloccato per alcuni problemi di terreno sottostante e per qualche problema giudiziario della società appaltante. E come amiamo sempre di più noi italiani!, non esiste alcun segnale di un'eventuale ripresa dei lavori.
In pratica, ne sono certo, con l'aria che tira e con il governo completamente asservito alle scuole private di matrice religiosa oppure di amici degli amici, l'obbiettivo è quello di evitare di ricostruire qualsiasi cosa che sia crollata, visto anche il livello di manutenzione che gli edifici scolastici pubblici hanno.
In questi primi giorni di scuola di Pilù, però, la sensazione è che se da una parte si prova a distruggere quanto di meglio questo paese ha e ha sempre avuto, dall'altra c'è una struttura scolastica, dagli insegnanti agli addetti, dai dirigenti ai precari, che invece non mollano. Anzi si impegnano sempre di più, operano, studiano, lavorano non solo per conservare il proprio posto, ma anche per fare in modo che i piccoli studenti possano ancora beneficiare di un'educazione che li prepari alla società e che gli insegni i fondamentali per potersi muovere.
La nostra scuola elementare è nel mondo uno degli esempi più straordinari di educazione pubblica. Vengono da ogni angolo del pianeta a vedere, sentire e copiare quello che abbiamo inventato e come lo abbiamo implementato. E questa cosa la sanno in pochi.
E tutto questo nonostante le continue difficoltà, i costanti boicottaggi, i crolli, fisici e morali, i tagli finanziari (che permettono, lo sapete tutti, vero?, di mantenere in vita di converso le strutture private che, oltre alle inusitate rette, beneficiano di finanziamenti pubblici alla faccia delle leggi del mercato).
Io sono felice di aver mandato mio figlio alla scuola pubblica.

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...