Da qualche giorno Repubblica, sul suo sito, ha dato spazio a un conta-tempo che ci aggiorna, secondo dopo secondo, da quanti mesi, ormai, manca un ministro dello sviluppo economico, oggi occupato ad interim dal presidente dei presidenti di tutti i presidenti presidenti.
Mesi fa, dopo le ripetute sollecitazioni di tutta la società non ancora lobotomizzata, dopo che il presidente della Repubblica (quella italiana, non il giornale) aveva sollevato con indignazione il problema, il super-presidente dai tacchi rinforzati aveva risposto, con tenacia italica, che avrebbe nominato il nuovo funzionario dello stato la settimana dopo.
Passano i mesi, ma quattro son lunghi - parafrasando il Celentano della via Gluck - e nessun ragazzo ne ha fatta di strada.
L'altra settimana, proprio su sollecitazione della Repubblica (il giornale, non quella italiana), dopo la ripetuta indignazione di Confindustria, partiti di opposizione, società civile, giornalisti vari ed intellettuali dal profumo vagamente di sinistra, e dopo l'intervento sarcastico del presidente della Repubblica (sempre quella italiana e non il giornale romano) il presidente dai tacchi rinforzati e dalle graffette dietro le orecchie risponde, con determinazione padana, che la nomina sarebbe avvenuta la settimana prossima.
A parte la facile ironia sulla settimana prossima partendo da quando...
Ma proprio perché l'ironia, il grottesco e le cialtronerie, in questa gestione dello stato superano la fantasia, questa settimana la nomina del ministero dello sviluppo economico, nonostante le reiterate promesse, non è avvenuta.
Voi direte: beh con un governo così, meno fanno e meglio è, e meno ministri hanno meno danni riescono a partorire.
Sì, forse, ma il problema vero è che il paese, in crisi spaventosa nonostante i ripetuti tentativi di presentare l'economia italica meglio di tante altre, ha bisogno di alcune cose, direi, banali:
- programmazione economica
- piani di sviluppo
- interventi nei mercati più in crisi
- mediazione nelle migliaia di dispute
- collaborazione fattiva con il ministro dell'economia
Bazzeccole, spinzillacchere, pernacchiette, schifezzuole....
Ci credo che non vuole andare alle elezioni. Lo votano solo i suoi amici, gli eroi amici degli amici e la sua servitù (sebbene vasta). Il problema è che se li prendono tutti quelli che non sanno neanche cosa siano i congiuntivi...
Siamo messi male, molto male.
E non ho niente da mettermi di adatto.
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