sabato 24 luglio 2010

I secondi ottantanni di Gianni Clerici

Auguri Auguri Auguri!!!!
Come ci annuncia, dalle pagine del suo giornale, lo stesso giornalista/scrittore/poeta e non so che altro, in una sottile e ironica intervista, Gianni Clerici compie gli ottanta, in piena salute (spero) e con ancora molte idee da tradurre su carta.
Per me, ex istruttore di tennis, giocatore dilettante a livello regionale e grande appassionato del sport più bello del mondo - oggi un po' meno - Clerici è stato uno dei punti di riferimento sia a livello informativo, sia a dal punto di vista tecnico.
Il tennis raccontato dal giornalista lombardo, prima dalle pagine del glorioso 'Il Giorno' di matteiana memoria, è stato quanto di più formidabile dal punto di vista letterario e tecnicamente inappuntabile.
Il suoi articoli hanno raccontato gli anni d'oro del tennis, e soprattutto - quelli che anagraficamente sono stato in grado di assaporare - quel tennis straordinario a partire dalla fine dei '60.
Io ho incominciato a 'capire' i suoi articoli proprio quando ho iniziato a vedere il tennis in tv, quando ancora Laver, Newcombe e Rosewall, insieme al nostro Pietrangeli e al nascente Panatta, calcavano i terreni di gioco rigorosamente in terra rossa oppure in verde erba di origine britannica.
Ma io cominciai a leggerlo in modo assiduo, a sognare con le sue righe talvolta irriverenti, dall'avvento di Orso Primo re di Svezia (Bjorn Borg) che si contrapponeva a Jimmy l'Antipatico (l'odioso Connors) per poi arrivare al Moccioso irlandese McEnroe.
I soprannomi sono da sempre una sua specialità e fotografano nell'immediato la personalità, e forse la capacità tecnica - chi si dimentica dalla definizione nativa 'pallettari' la trasmutazione in 'arrotini'? - dei protagonisti dei campi in giro per il mondo.
E poi le telecronache insieme al fido Tommasi, le battagli culturali contro le racchette moderne in grafite e di maggiore dimensione, la capacità di annusare il campione nei tornei giovanili. Oltre ai premi e a riconoscimenti in giro per il mondo.
Questo il giornalista.
Poi lo scrittore ancora più straordinario.
Io vi suggerisco ' I gesti bianchi', una rassegna di tre racconti sul mondo del tennis in tre diverse epoche con tre scenari differenti.
E poi '500 anni di tennis' un librone che ci racconta la storia dello sport con racchette e palline e che è diventato in tutto il mondo un testo di riferimento per completezza e originalità.
Leggetelo ancora oggi su Repubblica e cercate i suoi libri. Vi farà bene.
E speriamo, se ne ha voglia, che scriva per altri ottant'anni!

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...