mercoledì 2 giugno 2010

Chiamate Roma 3131

Quattro giorni a Roma.
La famiglia del Mulino Bianco si è trasferita, armi e bagagli, nella capitale per il matrimonio del mio primo nipote, alle soglie dei trent'anni.

Il matrimonio
M. Si è sposato sabato, con G.
Una gioia per gli occhi, una ventata di gioventù, un abbraccio di felicità per tutti. Alti, belli, giovani, con tutta la vita davanti, con la felicità nel cuore.
E io, scemo!, forse unico in tutta la chiesa, a piangere come un vitello, cercando di non farmi vedere da nessuno. Inqualificabile.
Ma come fare a non ricordarsi M. nel letto che mi sorride nelle rare serate di babysitteraggio, oppure il giorno in cui è partito per Roma per non ritornare più?
Oppure guardarsi intorno e non vedere mia madre al matrimonio del 'so putél'?
E giù lacrime come un imbecille.
Comunque felicità assoluta, serenità, gioia e chi più ne ha più ne metta per la coppia più bella del mondo!
La privacy mi impedisce di pubblicare foto, ma sarebbero luci per gli occhi, credetemi.
Auguri a loro. Da oggi il mondo è solo loro!!

I giorni a Roma
Questo sabato scorso.
Gli altri giorni, fino al primo di giugno, siamo rimasti nell'Urbe per visitarla, vederla, assaporarla. Almeno un po'.
Prima di tutto il viaggio ha coinciso con il battesimo dell'aria degli Squali. Pensavo in un'eccitazione massima da parte loro e invece BiBì si addormentata appena l'aereo è decollato per svegliarsi appena atterrato, mentre Pilù ha osservato tutto con calma e ha passato tutto il volo (e anche quello di ritorno...) a guardare il foglietto illustrativo delle emergenze (come abbandonare l'aereo, le maschere d'ossigeno, il giubbetto di salvataggio...) facendomi passare i due voli toccando tutto quello che c'era da toccare.
E poi Roma. La meraviglia fatta a città.
Con due bambini così piccoli è difficile. Spostarsi, muoversi, camminare, visitare: tutto è complicato.
Ma siamo riusciti a vedere i Fori Imperiali, un po' di centro storico, qualche fontana e un sacco di sassi rotti, come dice Pilù.
L'ultima sera, con BiBì sfinita e tutti ustionati dal troppo sole, siamo rimasti in albergo. BiBì ha passato la serata a urlare e sbraitare 'voglio tornare a Milano' mentre Pilù, strano a dirsi, voleva uscire di nuovo.
Il ritorno a Milano si è concluso, nell'atrio di casa, con BiBì che appena vista casa sua ha urlato e sbraitato: 'voglio andare a Romaaaa'.
Granitica come sempre.

La foto riprende i due Squali su una delle fontane della piazza più bella del mondo: piazza Farnese.

1 commento:

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...