La vecchiaia è devastante.
Arriva inesorabile, anche quando sembra ritardare un po'.
Sì ti rende meno sicuro sulle gambe; sì ti toglie l'appetito; sì ti fa veder meno; ma soprattutto ti toglie la lucidità, la presenza, la memoria. Ti toglie il senno.
E tu, che sei abituato a confrontarti normalmente, senza che nessuno metta in discussione le regole di convivenza non scritte, a un certo punto ti trovi spiazzato, inerme.
Il dialogo non esiste più. Non ci si capisce più. Non ci si riconosce più.
E chi per una vita è stato comunque un punto di riferimento finisce inesorabilmente per non esserlo più.
Creando un vuoto enorme.
E' difficile, molto difficle, anche se solo per un attimo, non essere riconosciuto dal proprio padre...
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Accidenti, non so cosa vuol dire, ma deve essere stato spiazzante, posso solo immaginare come tu ti sia sentito, solo.
RispondiEliminaNik
Non so bene come esprimere l'emozione che provo; un'infinito desiderio di darti affetto e comprensione, credo.
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