lunedì 31 agosto 2009

Latte vs testosterone= 3 - 0

Sono indeciso se fare un bagno nel testosterone oppure scolarmi un bicchiere di latte, rigorosamente intero e fresco, magari crudo.
Il fatto, ineluttabile!, di essere senza moglie in questi giorni autorizza il maschio latino medio perlomeno a qualche fantasia in stile "Quando la moglie è in vacanza" di quel genio che era Billy Wilder. Ma non avendo come vicina una simil Marylin Monroe neanche nel rivestimento esterno del tacco sinistro, e dovendo fare da baby sitter a BiBì, l'unica cosa che mi posso permettere è leggere inutili notizie come questa sulla rete.
Quindi più alto è il livello di testosterone nei maschi adulti e più è la loro propensione all'adulterio, alla poligamia e quindi a un tasso di promiscuità da film porno.
E allora perché non inventarsi un business miliardario commercializzando le 'Essenze di testosterone alle erbe' piuttosto che la 'Testo-tisana per la notte'?
Si farebbero veramente i soldi, ancora di più del corno di rinoceronte piuttosto che del grasso di balena.
Il problema è come procurarsi la materia prima. Ma forse qualche scienziato/medico/ciarlatano di turno si presterebbe. Al marketing ci penserebbe la mia agenzia e al fatto di procurare notizie sul campo con case history comprovate e di successo mi metto a disposizione in prima persona. Il vero imprenditore è quello che non si siede dietro a una scrivania a far finta di comandare, ma quello che continua a 'sporcarsi' le mani con il suo lavoro; io mi sacrifico volentieri.

Per il resto che dire su queste continue ricerche. Oggi scienziati e analisti di grande oculatezza e attenzione alimentare hanno rivelato, udite udite!, che il latte è un alimento completo e che ci aiuta verso una corretta alimentazione. Forse bastava chiederlo a qualsiasi donna che allatta....
Comunque, tra una tisana al testosterone e un bicchiere di latte continuo prediligere la candida bevanda. E se ho voglia di colpi di testa farfalloni basto io, al naturale.

domenica 30 agosto 2009

Soffici capelli rossi

Siamo soli a casa per qualche giorno.
Io e gli Squali. E sembra senza particolare dramma da parte di BiBì.
Un pomeriggio domenicale tranquillo, passato ai giardini di casa dove
i due disgraziati si sono sfiniti oltre al pensabile. Meglio così
stanotte dormono.
Ma lo straordinario è avvenuto prima.
A un certo punto BiBì mi prende per mano, comincia mormorare una
parola incomprensibile e mi porta in bagno. Fino al momento in cui
capisco.
- Spazzola, papà!!
La prendo e la porto sul divano e, guidato inizialmente dalla sua
mano, comincio a spazzolarla. A lungo, non potevo fermarmi che mi
incitava a continuare. Straordinario. E lei mi sorrideva.
Papà di tutte le età avete mai spazzolato le vostre figlie? Immagino
di sì, io arrivo buon ultimo. Ma in caso contrario, fatelo e
ripetetelo all'infinito; è una prova d'amore e di confidenza
formidabile che sfodera una meravigliosa serenità.
Poi mi sono cimentato nella mia prima 'coda' e quella è tutta un'altra
storia. Ho bisogno di ripetizioni.

venerdì 28 agosto 2009

Due anni!!

Ieri BiBì si è improvvisata - e ci ha messo poco, figurarsi! - star.
Ha compiuto i suoi due anni, che tante speranze danno al suo papà.
Con una festicciola rapida e indolore ieri sera dopo una durissima giornata di lavoro, con torta al 'cocciolato', i nonni e candeline spente circa una cinquantina di volte.
Qualche foto e un regalo bellissimo: la casetta della 'Città del sole' che si può arredare, smontare, scassare a piacimento e ricomporre facilmente. Con gli arredi in aggiunta.
BiBì era piena della parte. Ha passato la serata a fare la sciantosa stile Lollobrigida, a sorridere alle foto schiacciando gli occhi perché non ha ancora capito che si può sorridere in altro modo, ha dato baci a tutti (compreso me, incredibile) e si è abboffata di torta con il risultato che aveva il cioccolato infilato anche tra i capelli.
Pilù era un po' risentito. Cercava in continuazione l'attenzione, voleva spegnere anche lui le candeline, costruire la casetta, baciare BiBì, mangiare la torta e chi più ne ha più ne metta.
Dobbiamo ricordarci che d'ora in poi a ogni compleanno di uno dei due Squali, bisogna far trovare un pensiero anche per il non festeggiato.
Un momento di felicità familiare, scontato, ma sentito.
Mi commuovo sempre in queste situazioni, chissà perché.
Tranne che nel mio di compleanno.... chissà perché!!

mercoledì 26 agosto 2009

Ne chiude un'altra, di libreria.
A Milano è una strage, annunciata tra l'altro.
Non voglio entrare negli aspetti di mercato, nelle responsabilità, nelle tendenze culturali di oggi. E non voglio neanche piangere oltre il dovuto.
Se questo mondo ha scelto il libero mercato come base attorno al quale costruire una società e un modo di convivere, è inutile recriminare. Bisognava pensarci prima.
Questo è oggi il pensiero dominante.
Tutti lo condividono e quindi silenzio, almeno per un po'.
Ma voglio solo ricordare. Ricordare com'era prima.
In libreria si andava a comprare i libri, e non a bere il caffé, a cazzeggiare oltre il dovuto, ad ascoltare musica o quant'altro.
Entravi e ti aggiravi per gli scaffali. Sfogliavi, leggevi un po', compravi, ma soprattutto, se volevi, parlavi con il libraio, vero consulente letterario, grande conoscitore del mercato e naso fino per le tendenze.
E intendiamoci, anche lui aveva i suoi gusti, le sue preferenze. Mica era un robot!!
Ma aveva una caratteristica straordinaria: ti annusava e capiva quasi subito a che cosa puntavi e quindi ti sapeva orientare, senza forzarti.
Questo se entravi in sintonia con lui. In caso contrario, lo scontro era automatico e l'antipatia raggiungeva immediatamente livelli da 'rissa' letteraria. Ma allora decidevi di cambiare libreria e tanti saluti al suonatore (e al libraio).

Le grandi librerie di oggi offrono grandi spazi, caffé e panini per tutti, cd e dvd a gogò, una scelta infinita e un'organizzazione straordinaria. Ma sono spersonalizzate, un po' meccaniche, efficienti fino alla noia.

A ognuno la propria. Ognuno ha i suoi gusti.
Il problema è che tra un po' rimarranno solo le ultime e non si potrà più scegliere.
E tutto, senza voler fare il nostalgico 'scontato' del bel tempo andato, sarà decisamente un po' più triste.

martedì 25 agosto 2009

E' come timbrare il cartellino

Lo dico sempre anch'io. Aldilà della scuola media - problema che per ora mi è lontano - la questione sollevata dall'articolo del Corriere di stamattina è sacrosanta. Ed emerge soprattutto nelle ultime righe che trasudano verità e puro realismo.
Lo vedo anch'io con gli Squali.
Siamo sempre alla ricerca di 'qualcosa da fare', di riempire le giornate dei nostri figli, con attività, corsi, feste, incontri, passeggiate...
E' una questione aperta questa, anche nella mia famiglia.
Io penso che le attività che circondano la giornata di un bambino/ragazzo debbano essere sì incentivate ma anche regolate.
Oggi un bambino come Pilù (5 anni a dicembre) esce tutte le mattine alle 8,30 circa e rientra alle 18,00 tutte le sere. Passa la maggior parte della sua vita in una scuola materna che lo accoglie, lo gestisce, gli insegna parecchie cose, gli fa fare più o meno attività fisica, lo fa stare con i suoi coetanei.
Poi rientra a casa e gioca con i suoi giochi, oppure con sua sorella, spesso va a a giocare al parco di casa, oppure a casa di qualche amico della zona; a volte si ferma anche a cena. Senza un attimo di sosta.
Ma la frenesia, ai genitori, viene nei week end o durante i ponti. Bisogna far fare qualcosa ai bambini. Allora si va la parco, oppure in piscina, oppure si cerca un corso di sport, oppure si chiama qualche amico per giocare insieme, oppure si va nei boschi, oppure si va a trovare i nonni, oppure si corre dagli zii, oppure si va ai gonfiabili, oppure.... E' una corsa contro il tempo, quando invece spesso - lo vedo con Pilù - a loro piacerebbe stare un po' a casa, giocare con i propri giochi, godersi le pareti domestiche in pieno relax. E magari, bestemmia!!, annoiarsi anche un po'.
La noia, quella blanda attività irrefrenabile che talvolta - a tutti noi! - ci avvolgeva da piccoli; anche se cervello e fantasia lavoravano trascinandoci in tempi e luoghi lontani, sognando, provando nuove emozioni.
Si era pirati, si era astronauta, si era poliziotti, si era banditi. Senza il bisogno di annacquare le sensazioni con giochi o compagni. Si sognava e basta.
Oggi è impossibile. C'è sempre un appuntamento, qualcosa da fare e da rispettare.
Oggi tutto è strutturato. E il piattume dilaga.

lunedì 24 agosto 2009

Associazione a delinquere

Ormai Pilù e BiBì sono complici.
È bellissimo vederli insieme giocare, ridere e sherzare.
Queste simil vacanze hanno avuto almeno il pregio di farli stare
insieme a lungo, facendo in modo che si conoscessero, che trovassero
dei punti in comune.
Dopo i dieci giorni allucinanti al mare, dove BiBì grazie ai molari
all'orizzonte e alla fogna della casa che ci è capitata, ha urlato
senza soluzione di continuità, i giorni in montagna hanno disteso
tutti e consentito questo idillio tra fratello e sorella.
Ora si cercano, hanno intese fatti di sguardi, si massacrano con
giochi ai confini della lotta greca romana. Sono uno spasso.
Mi rendono felice. E così riacquisto un po' di serenità.

sabato 22 agosto 2009

Voglia di vivere

Non so se sono un incurabile romantico oppure semplicemente sulla via
del tramonto ma vedere gioire, saltare, commuoversi gli atleti dei
campionati mondiali a Berlino mi fa star bene.
In quegli occhi, quelli sguardi, piuttosto in quei salti di gioia di
chi vince la propria gara, si vede tutta la voglia sì di vincere, ma
soprattutto quella di vivere, con la consapevolezza di avere tutta la
vita davanti, tutte le decisioni ancora da prendere, e la possibilità
di fare ancora tutti gli errori possibili.
Sono freschi, puliti, pronti a tutto.
E infondono voglia di vivere a chi di tempo ne ha sempre meno.

giovedì 20 agosto 2009

La lontananza sai è come il vento...

Io faccio parte di un'altra generazione 'politica'. Non c'entro niente con il neo-nato Pd.
Io vengo da una delle componenti, anche se dopo la morte del Pci non ho mai preso tessere, partecipato a dibattiti o attività di sezione (oggi si chiamano circoli, ma perché?) del Pds e poi Ds.
Io non c'entro niente. Io ho votato contro lo scioglimento del partito che poi ha dato il via al disastro in cui viviamo oggi. E non ho mai dato loro il mio voto né prima né dopo la nascita del nuovo partito. Ma tant'è.
Sono ormai una specie in via di estinzione, che credeva in ideali e, perché no?, in sogni. Che pensava che il mondo potesse cambiare, in meglio, in cui ogni uomo potesse avere quanto necessitava, senza il bisogno di umiliarsi e di spaccarsi le ossa.
Bene, tutto finito, archiviato.
Oggi vince la battuta, la frasetta, senza progetti, con una navigazione a vista continua e senza un programma di largo respiro. Vincono il denaro, le lobby, e le chiappe.
E non solo a destra, patria del nuovo corso.
A sinistra ormai ognuno può dire quello che vuole, senza ritegno, con spudorataggine e con la forza della faccia di tolla.
Vediamo 'sta Serracchiani, diventata 'famosa' per un estemporaneo intervento all'incontro programmatico del Pd. E sempre più famosa per il suo sapiente uso delle tecnologie. Su Facebook spopola. Ha una schiera di amanti/elettori che la incitano, la spronano, le fanno da corona. Ma a far che? Per dire cosa?
E lei, appena può ci propina una serie di banalità semi-politiche, di scontate battute sull'apparato, sul partito, sulle vecchie generazioni...
Anch'io credo che la classe politica debba essere 'svecchiata', di nome e di fatto.
Ma la giovinezza non è garanzia di qualità né di sanità mentale. Prima si fa l'esame!!!
E poi, a che titolo la signora si permette di chiedere a Rosy Bindi dov'era quando Veltroni ha portato tutta la sinistra alla sconfitta? E lei, cara signora Serracchiani, dov'era?
Mi permetto, e concludo, di ricordare che uno degli slogan del regime del pelatone di piazza Venezia era 'Largo ai giovani'.
Meditate, gente, meditate.

mercoledì 19 agosto 2009

Milàn l'è un gran Milàn

Girovagando nella rete in queste notti insonni, sia per gli incubi sia per il caldo, sono caduto dentro un forum dalla variegata composizione - per quel che mi è dato di capire a tutt'oggi (per intenderci, la foto del post precedente arriva da lì).
Un gruppo di ingegneri, architetti, storici, urbanisti, curiosi di toponomastica, semplici curiosi, amanti del 'bel tempo andato', giovani alla ricerca delle proprie radici: tutti insieme si incontrano su 'Milano sparita', e da tempo condividono foto antiche della città, cartine, mappe, pubblicazioni del catasto, foto aeree, disegni e dipinti, in modo da conservare la memoria e 'ricostruire' le varie tappe dell'evoluzione urbanistica della città.
Per me, curioso viandante della storia, è luce per gli occhi.
Le foto sono spettacolari. In genere patrimonio delle singole famiglie, ma anche foto riprese da libri, cartoline e riproduzioni di dipinti.
A quanto capisco, siamo già al quarto archivio.
Un aspetto che impreziosisce il sito sono i commenti - a volte tediosi - e soprattutto il confronto della via/area del tempo con un'immagine che la raffigura oggi.
Un unico commento unisce tutti i partecipanti al forum: Milano, a ogni passaggio d'epoca, si è data una punizione formidabile, distruggendo e spianando tutto quello di bello che impreziosiva la città in precedenza. In particolare dopo la fine dell'ultima guerra.
Amore per il passato senza se e senza ma? Nostalgia nuda e cruda?
Non so, non ne ho le competenze. Posso solo fare valutazioni sulla base dei gusti personale e dei miei occhi.
Milano sicuramente, e il sito vi aiuta a farvi un'opinione in questo senso, ha sempre avuto poco rispetto di se stessa, del suo passato, della sua storia. Quando c'è da buttare giù si butta giù, quando c'è da tirare si tira . L'importante sono i daneè.
E di fronte a questa logica ferrea poco c'è da fare.
Il sito comunque ve lo consiglio. E se la cosa vi prende, cercate anche gli archivi precedenti, che mi sembra esistano.
Armatevi di pazienza, comunque...

lunedì 17 agosto 2009

Milano d'agosto...


Milano d'agosto? Ah, l'atmosfera, il silenzio, il deserto delle strade, il senso di abbandono, finalmente ci si riappropria della città... tutte mere e crude str....te, credetemi.
Caldo porco, puzza uguale, zanzare più grandi di condor, pazzi in giro in auto visto che non c'è traffico e per finire pure una partita di quella roba lì che si gioca con ventidue deficienti in mutande. E' l'unica cosa le rimane.
Milano d'agosto dà il meglio di , cioè il peggio, perché piega la testa, si arrende all'evidenza, alla sua essenza di città ormai inutile, senza spina dorsale, senza significato.
Ormai la tengono in piedi le banche, le sim, i negozi di moda e alla moda. Se chiudono quelli anche il Castello e il Duomo implodono, scompaiono, come se fossero una scenografia posticcia da utilizzare come sfondo.
Il primo d'agosto c'è proprio un addetto comunale che arrotola lo sfondo e lo porta prima a lavare, e poi in un magazzino ad hoc dalle parte di viale Sarca. Lo ritira fuori il primo di settembre, quando iniziano le scuole. Se non ci credete andate in piazza Duomo o in Cairoli e constaterete di persona; al loro posto, da una parte, c'è la festa all'aperto dell'orgoglio celtico e dall'altra il festival internazionale globale mondiale del cinema brianzolo e del varesotto.
Bella Milano d'estate!

domenica 16 agosto 2009

Ora basta

Anche gli squali erano daccordo. Siamo partiti dal mare con due giorni
di anticipo.
Una vacanza da incubo. Alle Cinque Terre.
Una casa orripilante, sporca, senza niente, minuscola, nella parte
nuova del paese (che significa quei palazzotti frutto della mente
deviata di qualche geometrazzo degli anni '50), malsana per l'umidità.
Uno schifo oltre ogni lecito.
Ma non è niente rispetto al resto.
Appena arrivato, per aver lasciato l'auto per 5 minuti in sosta
vietata - giuro! - il tempo di scaricare i bagagli, mi prendo una
multa accompaganta da un sorriso beffardo del locale censore.
Tutta la vacanza è stata all'insegna della maleducazione di tutti i
commercianti, da sempre odiosi e scostanti, ma quest'anno
probabilmente incattiviti dalla crisi hanno superato loro stessi e
anche la decenza.
Si passa dalla semplice cafoneria - manco ti saluto! - al trattarti
male in modo scientifico, all'ignorarti fino ad andare via, e a
rifilarti prezzi che neanche a Milano riescono a partorire (avete mai
pagato un litro di latte 1,85€?).
E infatti calo delle presenze, ristorante spesso vuoti, tutti che
borbottano e si lamentano.
Io mi sono stufato di sborsare soldi per riempire le tasche di
nullafacenti, che ingrassano sempre di più, mettendo i soldi sotto il
materasso, senza progetti ma con solo priilegi.
La Liguria per me non esiste più. Peccato perché i posti sono
meravigliosi, i profumi inebrianti, i colori sognanti e i sapori
formidabili.
Ora la famiglia va in montagna e io riprendo il mio posto nel mondo produttivo.
Fresco e riposato....
Ah dimenticavo.
Il giorno della partenza seconda multa..., ma giuro, una lettera al sindaco gliela scrivo.

martedì 11 agosto 2009

Sinonimi

Fuggire
scappare
eclissarsi
scomparire
svanire
andare lontano
allontanarsi
migrare
rotolare via
andarsene
dire ciao ciao
evadere
... Per non tornare più

lunedì 10 agosto 2009

Sconfitta, maledetta sconfitta

Una volta su cinque si riesce anche a fare un giretto post cena.
Una cosa da pensionati: quattro passi in mezzo ai giovinastri e a
quelli della mia età che non si rassegnano, un gelatino col cono (una
parigina, come diceva la zia Elena con linguaggio da inizio secolo
scorso), qualche scambio di parole con conoscenti occasionali. E poi
ritorno.
Ieri sera ce l'abbiamo fatta. Nessuno si era addormentato con la
faccia nel piatto durante la cena, nessuno stava male, nessuno doveva
lavorare al computer, non pioveva e nessuno telefonava. Una rarità.
Meta i giochi pubblici nella parte nuova del paese. Altalena, scivolo,
giochi vari. Il tutto vicino al campo di calcetto. E a un certo punto
Pilù:
- Voglio vedere il calcio
- .......
- A me piace moltissimo vedere le partite.
Ci siamo sorbiti mezz'ora di noiosissima scalciata tra i violA e i
bianchi. A un certo punto Pilù si è messo a discutere con un uomo a
proposito del risultato e di chi era più forte. Io ero a bocca aperta.
BiBì, sempre più incontrollabile e nervosa, se ne va con la madre.
Io rientro con Pilù che comincia a dare segni di sonno violento.
Quasi a casa, in una piazzetta, ci ritroviamo una discoteca all'aperto
per bambini. Musica orribile anni'80, e bambini di ogni età. Che fanno
il verso a Raffaella Carrà. E Pilù:
- Voglio andare anch'io
- Dove? A BALLARE? urlo di rimando.
- Sì, e si butta.
Io rimango lì a bocca aperta.
Tralasciando gli aspetti politici e ideologici, le due cose che aborro
con tutto il mio cuore sono il calcio e ballare/discoteca.
Forse è la mia catarsi. Oppure la mia fine.

venerdì 7 agosto 2009

Genere volubile

Pilu' è un tacchino certificato.
Marghe, la fidanzata, soffre neanche tanto in silenzio dei continui
'tradimenti' che Pilu' pianifica e realizza nell'arco della giornata.
Ieri c'era Alessandra che ha un materassino da fare invidia alla
Marina Militare e lui ha passato tutto il giorno con lei. Oggi c'e'
Giulia che e' coscialunga, tedesca, dal fascino misterioso.
E poi ci sono Alessia, Aurora, Francesca....
Pieno di donne, che lui gestisce con innata maestria facendo pero'
irritare la compagna ufficiale che ogni giorno non si lascia sfuggire
l'occasione di manifestare i suoi contrariati sentimenti.
Ma Pilu' va avanti per la sua strada.
Anzi alza il tiro. Stamattina, in acqua, ha puntato una ragazza di
circa vent'anni, l'ha intortata con un fiume di parole e si e' fatto
spupazzare per mezz'ora. Il tutto lontano da riva. Io vedevo e non
vedevo, sentivo e non sentivo.
Poi sono usciti e mi sono accorto che la ragazza era americana e che
non spiccicava una parola d'italiano.
Un vero artista, mio figlio.
Ora lo mando in avanscoperta e poi...

mercoledì 5 agosto 2009

Fidanzato in casa

Eh cari miei, Pilù è veramente fidanzato ed un vero dandy.
Sentito con le mie orecchie stasera.
La scena: 5Terre, giochi pubblici, vicino all'altalena.
Protagonisti: Pilù e la sua neo fidanzata Marghe.
La mamma di Pilù chiede:
- Hai sete?
E lui - Sìììì, moltissima.E Marghe alle sue spalle urla - Anch'ioooo.
Bene, allora ogni famiglia si organizza per dar da bere ai propri assetati e mentre la sospirata acqua si avvicina a Pilù, lui alza la mano e con fare serioso spara:
- Nooo mamma, prima le signore, e porge la borraccia a Marghe che con orgoglio si disseta, piena della parte.
Io osservo la scena da lontano. E mi riempio come un pavone alla sola idea che almeno un obbiettivo l'ho raggiunto: mio figlio è un vero dandy, per nulla decadente, e soprattutto gentile con il gentil sesso.
Tutto ciò, lo so!, gli procurerà dei guai seri con le donne ma anche grandi soddisfazioni.

La fiera della mediocrita'

Sono snob? Si' sono snob, e allora?
Ma l'Italia vera, quella profonda, che non cambiera' mai, neanche
spostassero il papa in Indonesia e al governo ci fossero i Soviet,
qull'Italia li' e' quella che incontri in vacanza.
Qui vedi uno spaccato dell'homo italicus che rasenta l'assoluto.
E soprattutto vedi che livello di massificazione abbiano raggiunto.
Quest'anno vanno di moda le infradito. Le hanno tutti, ma non solo per
andare al mare, ma come scarpa della 'sera'. Dai 15 annii in su, senza
distinzione di sesso, condizione economica, religione e tifo
calcistico. In particolare vanno forte quelle che hanno sopra, credo
come marca, la bandiera brasiliana.
E poi tutti a fare a gara a chi ce l'ha piu grosso - il tatuaggio - e
a chi ce l'ha piu' bella - la scollatura.
E i ragazzi? I maschi tutti tarriconi palestrati (ma i brufoli di
angoscia adolescenziale non esistono piu?) e le femmine tutte veline.
Una tristezza.
In compenso Pilu' si e' gia' fidanzato e BiBi'....

martedì 4 agosto 2009

Tremate!!!

Finalmente ho capito come si fa a postare con il cellulare (eh sì, so' de coccio...).
Quindi, dopo questa visita a Milano per motivi di lavoro, ritorno al mare e posso tediarvi anche senza il computer.
Siete felici?
Si vede dalle facce...
Milano è bellissima così semi-vuota e con un clima decisamente accettabile.
Tra un'ora il treno e si ritorna alle 5Terre, dove Bibì sta letteralmente spaccando gli scogli con le onde sonore delle sue urla e Pilù, maledizione!, è da sabato con febbre e vomitino.
Tenere duro? Tenere duro, e che altro?

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...