sabato 19 dicembre 2009

Lui, Lei e l'Altro. E l'Altra? (quattro)

La vita continua.
Ci si sveglia, si mangia, si lavora, si torna a casa, si vede qualche amico.
Sembrava che tutto fosse tornato come prima. Con la noia e le speranze di una vita in comune. Con le consuetudini e le gioie di un rapporto a due.
Lei sembrava avere dimenticato tutto. Sembrava vivere la sua vita in apnea, leggera come l’aria. Nulla era successo, niente era cambiato. Anzi, da certi punti di vista, il clima familiare era anche migliorato.
Si era tornati a scherzare, ad avere quell’aria di complicità tipica delle coppie affiatate e di lungo corso: sguardi d’intesa; sorrisi mal celati; accordi istantanei; pensieri comuni. C’era scappato anche del sesso, guarda un po’!
Tutto bello, molto bello.
Ma Lui non si rassegnava. O meglio non riusciva a dimenticare.
Anni di lotta contro se stesso, le battaglie femministe del passato e la consapevolezza di avere rispetto dell’altra, gli imponevano un ruolo distaccato.
Ma dentro bruciava, come zolfo. Bruciava e si consumava.
- Ma questa crede che tutto finisca così, a tarallucci e vino? pensava arrovellandosi durante le lunghe notti insonni. - Cosa si aspetta da me?
Era continuamente in preda dell’indecisione.
Devo fare qualcosa o aspettare? Faccio l’uomo che ‘non deve chiedere mai’ o il succube senza spina dorsale? Aggredisco o aspetto? O anch’io, alla fine, dimentico e faccio finta che nulla sia successo?

Uomini, diamogli una mano a questo poveretto. E’ solo, in balia di una signora che sembra avere altri interessi, con un sacco di casini all’orizzonte e la forza che sta lentamente scomparendo.

E allora prese una decisione. La peggiore. Che, sapeva, gli sarebbe crollata addosso.

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