venerdì 20 novembre 2009

Qualche segnale di conforto

"Libri, zoccolo duro dagli 11 ai 14. Solo il 45,1 per cento degli italiani dedica parte del proprio tempo alla lettura di libri, mentre il 56,2 per cento delle persone dai 6 anni in su legge almeno una volta a settimana un quotidiano. Almeno per i libri la situazione è però piuttosto confortante, intanto perché c'è una modesta crescita (nel 2008 la percentuale era del 44 per cento), e poi perché la quota più alta di lettori è rappresentata dai giovanissimi: infatti il 64,7 per cento degli italiani tra gli 11 e i 14 anni dichiara di leggere."

Questo pezzo è estratto dall'articolo oggi pubblicato da Repubblica.it, e fotografa il 'consumo' di libri in Italia. E' l'Istat che ce lo dice.
Interessante? Molto. Esaustivo? Non ancora.
Due i dati fondamentali, uno ancora più importante dell'altro.
Il primo ci racconta di un'insperata crescita dei lettori di libri nel Bel Paese, sebben all'interno di una situazione ancora sconfortante.
Ma il dato sicuramente che ci dà speranza è proprio quello che ci dice che i giovani tra gli 11 e i 14 anni leggono molto di più della media nazionale raggiungendo uno straordinario 65%.
Non è fantastico?
Alla faccia degli spocchiosi e boriosi tromboni che tracciano scenari foschi e tenebrosi sulle nuove generazioni rimbambite da Tv+Internet; e solo per conservare il loro ruolo, la loro centralità immobile, il lro potere culturale.
Dobbiamo sempre di più avere la consapevolezza e il coraggio di fare un passo indietro.
Forse due.

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