lunedì 2 novembre 2009

Ho paura!

Questo è un paese di irresponsabili. Uno da una parte, e quest'altro anche. Io non dico che il mondo si debba fermare, ma stiamo assistendo a uno stillicidio terrificante di bambini che ci lasciano grazie a questa nuova influenza, da sempre presa sottogamba attraverso continue dichiarazioni da incapaci che dovrebbero tranquillizzare, e intanto questi aprono nuovi dialoghi sulla giustizia (mai più senza!!) e altri si sbattono in viaggi (gli ennesimi!) per ribadire ovvietà e rilanciare messaggi altrettanto scontati.
A me sta venendo un po' d'ansia. Io non so quanto grave sia l'epidemia, se tutto sia montato, se gli allarmi siano eccessivi. So solo che alcune famiglie, da qualche giorno o ora, hanno perso i propri figli, l'unico vero bene inestimabile.
Famiglie che la mattina si svegliano e al posto di preparare il latte ai propri figli, trovano il loro letto vuoto, che al posto di portarli alla partita la prossima domenica, li hanno portati nel loro ultimo viaggio a seppellirsi.
Io non capisco più nulla. E per lavoro mi devo e voglio informarmi, quindi leggo e molto.
Non capisco se ci sono i vaccini, chi li possa/debba prendere, chi è a richio, chi no.
I primi morti venivano giustificati in quanto già affetti da patologie croniche. Da giorni ormai muoiono persone, e in particolare bambini, che a quanto sembra erano perfettamente sani.
Prima ci sono i vaccini per tutti, poi solo per qualcuno, poi per nessuno. La sensazione comunque che ci saranno senz'altro per gli amici, gli amici degli amici, e i padrini degli amici.
Irresponsabili? E' un eufemismo, ma mi sono dato la regola di non insultare, di non partecipare a questa fiera delle volgarità.
Intanto i bambini muoiono, poco fa anche a Bolzano.
E come sempre, e da un po' ancora di più, ci si sente soli, abbandonati, senza protezione, con inutili funzionari che compaiono e spariscono alla stessa velocità: della luce!
Qualche appuntamento?

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...