Rientriamo nel nostro piccolo mondo.
Ieri BiBì ha attaccato Pilù in modo diretto.
Deve aver rubato il libro del comandante Giap (per chi non lo sapesse era il capo supremo delle truppe Vietcong che hanno spazzato via gli imperialisti nella guerra in Vietnam) che ho nella libreria, studiato attentamente tutte le tattiche di guerriglia e poi applicato, con una buona dose di personalizzazione.
Insomma, gli è andata incontro, gli ha un po' sorriso e velocemente gli ha agguantato le guance con violenza fino a quasi stritolarle. Lui, bambascione, si è messo a urlare come un pazzo (mica si libera...), e allora è intervenuta sua madre.
- Non si fa così, BiBì. Lascia stare tuo fratello, le ha ri-ricordato.
E lei l'ha guardata, ha tolto le mani dal viso, e fissando sua madre negli occhi, ha fatto partire una saetta con il piede destro destinazione stinco sinistro di Pilù.
Questa è BiBì.
Ma poi è capace, come ieri sera appena arrivato, di corrermi incontro, prendermi per mano, portarmi nella sua camera e abbracciarmi con foga.
Povero Pilù, lo aspetta una vita che ancora deve decifrare.
Ma soprattutto deve ancora imparare una cosa che suo padre, alla sua veneranda età ancora non ha capito: le donne.
Per completezza di cronaca, dopo bacio e abbraccio, BiBì ha cacciato un urlo allontanandomi con violenza e tornando alla carica delle guance di suo fratello...
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