martedì 12 maggio 2009

E' la Tv che guarda te!

E' il titolo di un libro che presenta la Tv come un 'oggetto pensante', che ti guarda e che ti propone, a secondo delle tue necessità , programmi e spot con un unico scopo: acquistare e consumare.
E' di questi giorni la notizia di una paesotto, Noceto in provincia di Parma, che da tempo 'ha abbandonato' la Tv, dopo un drammatico fatto di cronaca protagonista un adolescente.
Una notizia che dà speranza, che è un buon viatico di marketing, ma che di fatto non risolve il problema. Che è sottile, e non può essere banalizzato.
La questione sul tavolo non è Tv sì o Tv no. La Tv c'è e chi vuole bersi il cervello se la vede.
Il problema sostanziale, che è culturale, ma anche pedagogico e soprattutto formativo, è quello che lega i bambini alla Tv.
O meglio, ancora: quanta TV devono vedere i bambini, se la devono vedere o no, con chi, e quant'altro.
E' una domanda che mi tartassa il cervello, tutti i giorni. In una famiglia che da sempre, per motivi diversi, non ha mai amato troppo lo Scatolone Urlante (sembra un nome dei Gormiti!), risulta 'naturale' non far vedere la Tv ai propri figli. Oggi è un semplice monitor per vedere cartoni per loro, dvd per noi.
Naturale e quindi automatico non accenderla. E si sa, se non la vedi non la conosci, e non ti rapisce il cervello. E quindi non hai voglia di riaccenderla. E' un gatto che si morde la coda.
Ma i figli devono vivere nel loro tempo. I bambini sono terribili e cattivissimi contro chi non si adegua ai ritmi e agli argomenti di tutti.
Per BiBì il problema per ora non si pone. Ma per Pilù comincia a porsi.
E si pone la domanda: gliela accendo o no? e se sì con che modalità? e cosa può vedere? e cosa no? e quanta ne può vedere?
E come fai se tutto il giorno sei fuori e rientri solo alle soglie della sera? Gliela accende la baby sitter e poi sta con lui a guardarla in modo da verificare che non ci siano schifezze? Oppure la accendiamo la sera quando i programmi per bambini, cosiddetti, non ci sono più e gli proponiamo merdate tipo Grande Fratello, reality di irrealtà assolute, oppure dibattiti in cui urlano tutti?
Io non so cosa fare. L'unica cosa che non voglio fare è tenere mio figlio imbrigliato e fuori del mondo. Ha bisogno di vivere il suo mondo, nel bene e nel male, sì protetto ma non in un eremo.
Il rischio, palpabile!, è quello di crescere i figli senza spirito critico, senza la capacità, appena potranno, di fare scelte, virtuose e positive. Lasciarli ai margini significa, di fatto, escluderli.
Qualcuno mi aiuti!

4 commenti:

  1. i bambini oggi sono esclusi se non navigano in internet, non se non vedono la tv. almeno, così la penso io.
    il che però rende le cose ancora più complicate, perché davanti a internet non ci si sta semplicemente, come davanti alla tv. e non lo puoi affidare alla baby sitter

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  2. avendo un bambino di tre mesi oggi mi ponevo le stesse domande (ovviamente x quando sarà + grande). Alla fine mi son detta: o la tv è il demonio o non lo è, quindi, bando alle mezze misure: se noi adulti (io e suo padre) vogliam tenerci la tv in casa, inutile farsi tante pippe come: deve guardarla solo un'ora, no un'ora e tre quarti, no mezz'ora e tre secondi...che vuol dire? Se è deleteria, lo è anche x 10 minuti..e poi che esempio sarebbe limitare la tv ai bambini e sorbirsela 24 h die perchè si è grandi? Ho deciso: o ce ne sbarazziamo tout court, e allora bene, ma se no, non ci saranno regole nè orari fissi, potrà guardarla come e quando vuole, a noi solo il compito di proporre sempre attività alternative e di sdrammatizzare i contenuti dello schermo. Vorrei infatti evitare di proibire un oggetto o di limitarlo insensatamente per poi ritrovarmi il figlio che sbava allupato davanti alla tv appena si trova fuori dai nostri divieti.

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  3. Penso che l'importante è di guidare la cosa. Di esser consapevole dei rischi e delle possibilità. Ma già farsi la domanda significa essere sulla strada giusto. O no?

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  4. Non ho figli ma credo che ad oggi sia meglio per il bambino non vedere la TV. C'è troppa gente pagata per pensare a come rendere permeabile agli stimoli il vostro bambino. In "balia" della televisione vi ritroverete un automa che desidera ciò che la televisione gli impone di volere e il mestiere di genitore diventerà veramente molto arduo. A 10 anni forse un bambino ha la possibilità, se educato per tempo, di avere uno spirito critico sufficiente.
    E' solo un parere...

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