Non lo auguro a nessuno.
Giornata piena a casa con i due squali malati. E piena vuole dire dalle 8 alle 18.
Dieci ore filate con Pilù, che sta meglio, e vuole a tutti i costi portarmi sull'astronave 'gnegneprais' con quello con le orecchie a punta per cacciare i ladruncoli e ingalerarli (arrestarli).
Costruisce delle cose straordinarie con il Lego, idee di puro design che potrebbe vendere all'ufficio creativo della major che produce il telefilm. Per me, che riesco a malapena a pensare un quadrato e non un rettangolo, una fantasia ' produttiva' di questo genere mi affascina oltre che sorprendermi. Si rinchiude per delle mezz'ore a costruire, distruggere e ricostruire macchinari complessi, aerei futuribili e mezzi di trasporto su strada veramente inusuali. E tutti perfettamente stabili e simmetrici.
Ma la giornata è fatta anche di dieci ore filate (che valgono venti) con BiBì, tra i 38 e i 39 di febbre, tutto un fascio di nervi che ogni 10 minuti invoca la mamma a squarciagola.
Nel mezzo bisogna anche un po' lavorare, ricevere e fare telefonate, tessere relazioni.
Eppure, oggi, riesco a gestire la cosa senza problemi, ma soprattutto con una calma e un distacco che mi dà quasi da pensare.
Io che scatto dopo tre secondi di pianto interrotto, riesco a sopportare relativamente con pazienza (un concetto bandito dalla mia vita) tutto ciò, e a gestire le mie tensioni in modo direi sublime. Sono affascinato da me stesso.
I casi sono due: o sto diventando più saggio oppure l'inquinamento di Milano, in rapida crescita, ha una sorta di funzione anestetizzante. E dopo le ultime rivelazioni internazionali in cui si annuncia che viviamo nell'area più inquinata del mondo, beh penso purtroppo che sia la seconda che ho detto.
Un ringraziamento a chi ci 'guida' per le azioni preventive degli ultimi anni (inesistenti) e soprattutto per la presa di coscienza del problema e dei piani conseguenti per rientrare nei parametri (ancora più inesistenti).
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