lunedì 16 marzo 2009

Proteggete le vostre dichiarazioni dei redditi

Lunedì mattina, trafelato come sempre. Io accompagno Pilù mentre S. porta BiBì.
Entrata alla scuola materna tra le 9,00 e le 9,20. 5 minuti alle nove siamo ancora in casa, alle prese con scarpe, libri da portare, battaglia tra Gormiti e Playmobil, scontri tra micro-auto e una Ferrari gigantesca, sciarpe che non si trovano MAI.
- Muoviti Pilù, è tardi!!!
- Ok papino, quando vuole prendermi in giro mi chiama così, fomentando i miei peggiori istinti primordiali.
Chiavi, porta da chiudere, ascensore - lui scende a piedi, così tutte le mattine, e io lo devo aspettare alla fine delle scale, milanesissimamente nervoso - arriviamo in fondo e quando stiamo per uscire mi accorgo di avere dimenticato le chiavi della moto.
- Pilù aspettami qui nell'atrio, salgo a prendere le chiavi e scendo subito. Ti lascio qui la borsa del computer.
Risalgo di corsa, apro la casa, cerco le chiavi, non le trovo, inveisco contro la paternità il matrimonio e anche i Pacs, mi fermo un secondo a pensare e le trovo nell'unica tasca che non avevo prima tastato.
Con un ruggito riscendo le scale, sono ormai le 9,10, ma man mano mi avvicino all'atrio sento la sua vocina candida che spiega, con candore fanciullesco, che 'il mio papà dimentica tutto, l'altro giorno gli occhiali, una volta il computer, oggi le chiavi della moto, chissà cos'ha nella testa (testuali parole, giuro!!).
Accelero, arrivo nell'atrio e mi ritrovo Pilù circondato da due carampane piegate in due dalle risate, che appena mi vedono, se possibile, aumentano le convulsioni. Forse una mi ha anche indicato con un dito, prima di tornare a ridere.
E Pilù - Lui è il mio papà!!.
Io lo guardo e in quel momento vorrei essere un supereroe con lo sguardo che incenerisce, lui mi guarda sorridendo, si gira e si incammina trotterellando nel cortile condominiale verso la moto.
Le signore mi salutano, io raccatto tutto e seguo il fedifrago.
E ogni volta mi riprometto di chiudere il mio modello Unico in cassaforte perché sennò tutta la città prima o poi verrà a sapere quanto guadagno.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. sai cosa trovo assolutamente illuminante? che mentre ti leggo riesco a vederti, ti vedo mentre ti capitano queste cose, capacita' degna di scrittori di professione!Bravo Paolo...e grazie per condividere la tua vita con noi.
    ciao!
    PS: il post eliminato e' opera mia, ti spieghero'!!

    RispondiElimina
  3. io pilù lo adoro! e lo invidio anche un po'...perchè lui, a 4 anni, sa di essere fortunato. ad avere un padre già grande, già vissuto, che ha l'urgenza di insegnargli tutto quello che può e di passare il più tempo possibile con lui. pilù lo sa e, a 4 anni, prende in giro il suo papà.
    (figlia di un padre 20enne che un giorno si è fermato un attimo e ha trovato le sue "bimbe" già donne. un padre che oggi è diventato nonno, avrebbe più tempo per le sue figlie ma con loro ormai non parla più).
    p.s. scusate, oggi è la festa del papà e ho avuto questo pensiero...
    baci

    RispondiElimina
  4. Grazie Fede di averlo condiviso, e' la cosa piu' bella che potessi fare!1abbraccio

    RispondiElimina

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...