mercoledì 11 marzo 2009

Nasce tutto una mattina

Tutto nasce un giorno preciso, una mattina, verso le nove, accompagnando Pilù alla scuola materna. In auto, maledizione, perché diluviava.
Tragitto poco più di un chilometro, tempo richiesto 3minuti e forse qualche secondo.
Silenzio nell'abitacolo e a un certo punto parte il fendente.
-Papà, ma la tua mamma perché è morta?
La macchina sbanda paurosamente, 'pela' millimetricamente quelle in sosta, le mie mani cercano sudate il volante e i miei occhi, così senza avvisare, si riempiono di lacrime. Ma mando giù, perché il vero uomo non piange MAI, neanche quando ti stanno staccando un braccio con una tenaglia.
- Beh, amore mio, era anziana, molto, e purtroppo molto malata e quindi a un certo punto i dottori non sono più riusciti a guarirla. E' successo tre anni prima che tu nascessi.
- Ok, mi risponde, come se avessi risposto a una quotidiana domanda sui Gormiti. E continua.
- Ma tu non muorirai mai vero?
Io, prima di scogliermi in questo amore sconfinato (ti voglio vedere quando avrai 14anni e mi odierai a sangue!!!), gli confermo che resisterò ancora a lungo, salvo imprevisti (ma questo non glielo dico).
Poi arriviamo a scuola, posteggio, spezzamento della schiena per trascinarlo giù dal seggiolino, accompagnamento all'aula, convenevoli con educatrici e mamme di bambini altrui, ri-uscita e ri-possesso del volante.
Bene, è stato in quel momento, in quel preciso momento, sotto un'acqua torrenziale, che ho realizzato, dopo mesi di segnali continui anche fisici, di avere due figli, uno di 4 anni e rotti e una di un anno e mezzo, e di averne 52 alla fine di questo maledetto 2009, anno II della Grande Crisi.
E mi sono detto: ma tu sei completamente da ricoverare....

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