lunedì 23 marzo 2009

Festa!!

Ieri, domenica, festa di un amico di Pilù. In uno di quei posti (sorgono come funghi) dove infilano qualche muretto, qualche gonfiabile in cui i bambini si possono ammazzare senza farsi male, tavoloni per il 'catering' e musica a manetta. Che, unita alle urla perenni di decine di bambini tra i 3 e i 10 anni, creano un ambiente perfetto per la meditazione e la preghiera.
'C'è poco da fare lo snob, hai usato anche tu un posto simile per la festa di Pilù'!
Vero, chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Questi posti, per allucinanti che siano, risolvono un problema logistico mica da ridere. Permettono di raccogliere un grande numero di bambini senza che ti sfascino la casa, li sfiniscono a puntino in modo tale che, una volta arrivati a casa dopo la festa, in genere dormono e tu passi (una volta ogni sei mesi) una serata in santa pace, e soprattutto li fanno divertire.
Ma ieri è successa una cosa che non avevo mai visto. Una cosa ai confini della realtà.
Nel mezzo del caos più completo, improvvisamente, da non so dove comincia a salire un fumo bianco, inodore.
Io mi allarmo subito, trovo Pilù, lo allontano e cerco il resto della famiglia alle mie spalle. Stavo già pensando a un piano di evacuazione, con pompieri muscolosi che salvavano prima le mamme e i bambini e poi forse i padri, maschere antigas e scale antincendio quando a un certo punto partono i video e la musica si alza velocemente di volume.
La DISCOTECA!!!! Pazzesco, una discoteca volante, che catalizza immediatamente genitori e figli, come un rito tribale consolidato.
Pilù, per mano al suo straordinario papà, si gira con fare interrogativo e mi chiede: 'Che succede?'. Io allibito non riesco a rispondere, guardo giovani veline di 8 anni dimenarsi in modo lascivo, bambinozzi di 6 anni che cercano di star dietro alla musica muovendosi come giovani oranghi, madri e padri che ballano, un po' da fuori, cantando a squarciagola, musica che dovrebbe essere vietata per legge.
- Che succede papà, me lo dici?
- Ballano, Pilù, stanno ballando, riesco a rispondere storcendo la bocca.
Ed è in quel momento che arriva la coltellata, alle spalle, dolorosissima, letale.
- Papà, posso andare anch'io? e si lancia nella rutilante movida pomeridiana.
Mia moglie mi guarda e sorride mentre BiBì, come il suo solito, guarda tutti dall'alto in basso con fare schifato (orgoglio di papà).
Dopo un po' tutto finisce, la musica si riabbassa, il fumo svanisce, il pomeriggio volge al termine e le famiglie esauste fanno ritorno alle proprie case.
E io mi dico: tutto ciò è un disegno prestabilito per rincoglionire le persone fin dalla loro più tenera età per poi rifilare loro quanto di peggio questo paese è riuscito a partorire negli ultimi 15 anni, vero?
O no? Perché se non è così.....

Nessun commento:

Posta un commento

Il vento, il cappello, l'uomo

Dove: una grande piazza centrale della città. Quando: una mattina invernale, all'alba, con sole appena nato, cielo terso e vento gelido,...